Un progetto collettivo di ricostruzione morale e sociale, e di turismo lento e sostenibile, nel cuore dell’Appennino funestato dai terremoti. Parte mercoledì 27 giugno da Fabriano, per concludersi dodici giorni dopo a L’Aquila, la seconda Lunga Marcia nelle Terre Mutate. Oltre 200 chilometri da percorrere a piedi o in bicicletta lungo i sentieri di due importanti aree protette, tracciati, a loro tempo, dai pastori: il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e il Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga. Un tragitto costellato da macerie, ma soprattutto da tanta bellezza ambientale e umana.

L’itinerario attraverserà i territori delle quattro regioni del Centro colpite, negli ultimi anni, dalle terribili scosse sismiche che conosciamo: le Marche (Fabriano, Esanatoglia, Matelica, Pioraco, Camerino, Fiastra, Ussita, Visso, Arquata del Tronto), l’Umbria (Norcia, con le frazioni di Castelluccio e Campi), il Lazio (Accumoli e Amatrice), l’Abruzzo (Campotosto, Collebrincioni e L’Aquila). E sarà anche un modo, per le cento persone che parteciperanno e che provengono da tutta Italia, di vedere e conoscere con occhi nuovi paesaggi e borghi ricchi di storia e biodiversità, portando sul posto la propria solidarietà e stringendo una relazione vera con chi tutti i giorni continua a vivere in questi luoghi trasformati dal terremoto. Fittissima la schiera delle organizzazioni nazionali, aziende ed enti che supportano in modo concreto o ideale l’iniziativa, promossa da Movimento Tellurico, APE Roma e FederTrek.

“Stiamo ricevendo donazioni da ogni angolo d’Italia. Le useremo, tra le altre cose, per il sito web e per realizzare la segnaletica e la guida cartacea che uscirà nel marzo 2019 – racconta al  Alberto Renzi del Movimento Tellurico -. I proventi serviranno a promuovere, e a dotare di infrastrutture minime, il nuovo cammino”.

Le Terre Mutate sono piene di vita e di voglia di ricominciare. “A popolarle c’è gente determinata, che resiste e non getta la spugna – spiega ancora Renzi -. A Camerino, per esempio, incontreremo Giuseppe dell’associazione “Io non crollo”, da subito impegnata a mettere in piedi il “Quartiere delle Associazioni”; a Campi di Norcia parleremo con Roberto Sbriccoli, artefice di “Back to Campi”, per riportare i turisti nella Valle Castoriana fra Norcia e Visso; a Campotosto, in provincia dell’Aquila, vedremo in azione una donna, Assunta Perilli, che ha recuperato l’arte della tessitura dalle anziane signore del paese. E molto altro”.

Il portale www.camminoterremutate.org consentirà ai viandanti aderenti (le iscrizioni sono chiuse da alcune settimane) di scegliere le tappe del viaggio esperienziale che li attende, di scaricare tracce gps e di contattare le strutture ricettive locali per ricevere un’ospitalità “essenziale”. “Cosa ci aspettiamo da questa Lunga Marcia nelle Terre Mutate? Vogliamo favorire la comprensione di un fenomeno, il terremoto, che riguarda gran parte del territorio nazionale e che costituisce spesso, anche se tendiamo a dimenticarlo, una parte integrante della nostra storia e identità“.

Articolo Precedente

Migranti: Believe è giovane, bello, forte, sorride. E crede

next
Articolo Successivo

Lamborghini, referendum aziendale sul nuovo patto integrativo: “Più soldi in busta o più ferie?”

next