L’Onu punta il dito contro Donad Trump per la pratica pratica in vigore negli Stati Uniti di separare i figli dai genitori migranti che entrano illegalmente dalla frontiera con il Messico. La prassi “è inaccettabile e crudele“, è il monito lanciato a Ginevra dall’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Raad al-Hussein. “Pensare che uno Stato possa cercare di dissuadere i genitori infliggendo tali abusi sui bambini è inammissibile”, ha detto al-Hussein aprendo una sessione del Consiglio per i diritti umani. La vicenda è quella che riguarda 2mila bambini alla frontiera sud degli Usa che sono stati separati dai lori genitori, colpevoli di essere entrati in territorio americano illegalmente. Un conseguenza della politica di tolleranza zero voluta dall’amministrazione Trump.

Anche il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha preso posizione sulla questione, spiegando che i “bambini non devono essere traumatizzati dividendoli dai genitori. L’unità della famiglia deve essere preservata”. Lo ha detto il portavoce del Palazzo di Vetro, Stephane Dujarric. Guterres, ha precisato, in linea di principio “crede che rifugiati e migranti devono essere trattati con dignità, rispetto, e in conformità al diritto internazionale”.

Le parole dei rappresentanti delle Nazioni Unite arrivano il giorno dopo l’attacco di Melania Trump. Per la prima volta la first lady ha parlato apertamente di politica. E lo ha fatto criticando apertamente il marito presidente degli Stati Uniti per come sta gestendo la questione degli immigrati al confine con il Messico. La first lady “odia vedere bambini separati dalle loro famiglie e spera che entrambi gli schieramenti possano alla fine unirsi per ottenere una riforma migratoria di successo”, ha dichiarato alla Cnn la sua portavoce Stephanie Grisham.

Che sia una critica a suo marito e alla sua politica è reso evidente dal secondo pensiero riferito dalla portavoce Grisham. Melania “crede che dobbiamo essere un Paese che segue tutte le leggi ma anche un Paese che governi col cuore“, ha aggiunto. Del resto la first lady ha indicato il sostegno e la difesa dei bambini come la priorità della sua piattaforma sociale Be best, lanciata recentemente. E il suo prolungato silenzio sulla vicenda, da giorni uno dei principali titoli dei media americani, cominciava a fare rumore. Oggi le tv hanno cominciato a trasmettere anche le immagini delle tendopoli dove sono trattenuti i bimbi e delle proteste di molti attivisti.

Cosa succede al confine Messico-Usa – La scelta di Trump di rimanere intransigente di fronte ai clandestini che fuggono dalle violenze dell’America centrale ha suscitato riserve tra gli stessi repubblicani, indignazione tra i democratici e i leader religiosi. Recentemente sono state escluse come base per le richieste di asilo anche la violenza domestica e quella provocata dalle gang criminali. “Se non vogliono essere separati dai loro figli, non dovrebbero portarli”, aveva ammonito cinicamente il ministro della giustizia Jeff Sessions. L’attorney general ha inoltre scomodato la Bibbia per giustificare la necessità di rispettare rigorosamente la legge, assecondato dalla portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders.

Ma Trump continua a scaricare la colpa sui democratici, ammonendoli su Twitter a lavorare con i repubblicani alla nuova legge per l’immigrazione, se vogliono risolvere il problema. Un modo, secondo alcuni osservatori, per costringerli a sostenere uno dei due progetti di legge che saranno messi al voto la prossima settimana alla Camera e al Senato (dove c’è solo un voto di scarto). Ma, ha avvisato il presidente Usa, “qualsiasi legge sull’immigrazione deve contenere”: il completo finanziamento del muro al confine, la fine del Catch and release – la prassi di fermare e rilasciare subito i clandestini – della lotteria dei visti e della catena migratoria, e “basarsi sul merito”.

Deputato democratico: “Bambini chiusi in gabbia” – “Ho visto gabbie piene di bambini. Non è nient’altro che una prigione”. Peter Welch, deputato del Vermont, è uno dei Congressman che ha visitato nelle ultime ore la struttura dove a Brownsville, in Texas al confine col Messico, vengono trattenuti i minori separati dai genitori dopo l’ingresso illegale negli Stati Uniti.
Su Twitter, con una serie di messaggi, Welch descrive il quadro. “La struttura accoglie 1500 ragazzi, è piena. E’ una vergogna”, scrive, contestando in maniera diretta le affermazioni del segretario alla Sicurezza Interna, Kirstjen Nielsen. “Non adottiamo una policy per separare le famiglie al confine. Punto. La narrazione ingannevole”, afferma Nielsen, “è irresponsabile e non produttiva. Come ho già detto tante volte in passato, se cercate accoglienza per la vostra famiglia, non c’è motivo per violare la legge e attraversare illegalmente il confine”.

Welch replica stizzito: “Lei non può dire sul serio – scrive rivolgendosi a Nielsen – sono appena arrivato a Casa Padre a Brownswille con il senatore Jeff Merkley. Qui ci sono 1500 ragazzi, abbiamo visto bambini in gabbie chiuse con catene. Da soli. Non c’è un genitore qui. E’ una vergogna”. “I ragazzi -racconta il deputato in un altro tweet- sono seduti su panchine metalliche, guardano fissi davanti rimanendo in silenzio”.

Immagini analoghe vengono descritte dai giornalisti del Guardian che hanno avuto accesso alla struttura, in una sorta di tour – autorizzato dallo US Border Patrol – nel quale non è stato possibile parlare con i migranti o scattare foto. “Questi ragazzi sono traumatizzati – dice il senatore Merkley – non ha nessuna importanza se il pavimento venga spazzato e le lenzuola piegate. Sono stati separati dai genitori e sono traumatizzati”. Secondo gli agenti presenti nel centro, a ogni individuo viene garantito cibo, accesso alla doccia, abiti puliti e cure sanitarie. La struttura ospita minori non accompagnati, adulti e genitori che non sono stati separati dai figli. A quanto pare tale trattamento, riporta il quotidiano britannico, è stato riservato in alcuni casi a famiglie con bambini di età inferiore ai 5 anni.

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