Dopo aver incontrato per la seconda volta i rappresentanti dei riders, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha annunciato la prossima presentazione del ‘decreto dignità“, in vista del primo “Consiglio dei ministri politico”, dopo aver concluso quelli ‘tecnici’ con al centro ancora il dossier nomine.
Nel ‘decreto dignità, ha chiarito Di Maio, “ci saranno anche revisioni al Jobs act per garantire più serenità a chi lavora”. Per poi aggiungere: “Abbiamo di fronte una grande sfida, si devono rivedere alcune norme che rendono un inferno la vita ai lavoratori. Se oggi vogliamo fare un favore agli imprenditori si devono rivedere alcuni strumenti come lo spesometro, il redditometro e diminuire tutte le scartoffie che creano problemi che gravano sulle loro spalle”. Nel decreto dignità, ha aggiunto, ci sarà anche spazio “per quelle famiglie disperate finite nel vortice del gioco d’azzardo: vieteremo la pubblicità del gioco d’azzardo“.
Nonostante l’annuncio – già fatto in passato – di voler rivedere il Jobs Act, una delle più discusse e simboliche riforme renziane, Di Maio ha preferito però glissare sulla possibilità di reintrodurre l’articolo 18. Un tema già terreno di scontro tra le due anime della maggioranza di governo: perché se in casa M5s vorrebbero reintrodurlo per le aziende sopra i 15 dipendenti, come previsto già nel programma elettorale pentastellato, la Lega invece resta contraria. “Articolo 18? Io punto a ridurre la precarietà, perché questo è previsto nel contratto di governo”, ha tagliato corto Di Maio, prima di lasciare la sala.
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