Nessuna retromarcia sul codice appalti, controlli sulla ricostruzione post-sisma e giubileo della misericordia, e crescita “esponenziale” delle segnalazioni whistleblowing. Nella relazione annuale dell’authority anticorruzione presentata al Senato, il presidente Raffaele Cantone fa il punto sulle verifiche e le segnalazioni arrivate all’ente. E aprendo la sua relazione ha ringraziato il presidente della Repubblica, “che, con il suo autorevole magistero, non manca mai di indicare la corruzione come un male assoluto da combattere”. Nei giorni scorsi il premier Giuseppe Conte aveva detto che su Anac non si sono ottenuti “i risultati che ci attendevamo, e forse avevamo investito troppo” e il vicepremier Luigi Di Maio aveva criticato il codice appalti. Dichiarazioni alle quali Cantone, però, ha risposto allora dicendo di non volere fomentare la polemica, ma oggi ha specificato: “Non riteniamo che l’Autorità debba essere destinataria di nuovi poteri e funzioni ma che sia piuttosto messa in condizioni di poter svolgere quelle attribuite. Da parte nostra – ha aggiunto – continueremo a lavorare con il massimo impegno fino al 2020, quando questo Consiglio terminerà il suo mandato, per far sì che la prevenzione si imponga, diventando un indispensabile strumento di efficienza del sistema e non un intralcio burocratico“. L’authority ha avviato “una politica di nuove assunzioni, pubblicando con non poche difficoltà un bando di concorso per 35 funzionari, che ha riscosso un grande successo, con la partecipazione di oltre 12mila laureati. Dobbiamo, tuttavia, proseguire su questa strada per continuare a rafforzare l’organico, tramite l’immissione di giovani“.

Appalti, segnalazioni a governo e parlamento – Per il magistrato la materia degli appalti “ha certamente bisogno di scelte chiare da parte del nuovo legislatore” e “il rilancio del sistema dei lavori pubblici necessita non solo di regole semplici e comprensibili, ma anche stabili, per consentire alla burocrazia il tempo di digerirle per applicarle in modo corretto”. Ma “una completa retromarcia rischierebbe di creare un’ulteriore fase di fibrillazione con una (nuova) crisi del settore dalla quale, sia pure a fatica, si sta lentamente uscendo”. Quindi “anche se da più parti provengono commenti nostalgici per un ritorno al regolamento, continuiamo a ritenere opportuna l’opzione per una regolazione flessibile, non prescrittiva ma descrittiva, che consenta una maggiore comprensione”. Cantone ha poi sottolineato come a poco più di due anni dall’emanazione del nuovo Codice appalti “non si va (ancora) nella direzione auspicata. Su alcuni aspetti – ha detto – anche per non sempre giustificate critiche si è già fatta marcia indietro con il correttivo 2017; sono riapparse, per molti interventi, deroghe ad hoc e di recente alcuni hanno persino richiesto l’abrogazione del Codice, senza che nemmeno le più interessanti novità siano entrate in vigore”.

Nel 2017 “sono pervenute oltre 5190 segnalazioni concernenti appalti di lavori, servizi e forniture, con un ulteriore incremento rispetto ai 4372 del 2016″. Nel dettaglio “per il settore dei lavori, risultano pervenuti circa 1.700 esposti ed aperte 500 istruttorie; per il settore dei servizi e delle forniture, sono pervenute 3490 segnalazioni con 585 istruttorie aperte” e nel corso dell’anno “l’Autorità ha proseguito l’attività di vigilanza sul mercato dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture”. In particolare “in seguito alla presentazione di segnalazioni sono stati avviati procedimenti istruttori diretti ad accertare l’effettiva sussistenza delle criticità prospettate dagli esponenti, sia rispetto alla fase di aggiudicazione che con riferimento all’esecuzione del contratto”. E sono sette le segnalazioni che l’Autorità nazionale Anticorruzione ha inviato a Governo e Parlamento “nel corso del 2017 e due nei primi tre mesi del 2018, riguardanti, prevalentemente, i contratti pubblici e la trasparenza”. E “grazie alla Guardia di Finanza sono stati controllati alcuni cantieri connessi alla ricostruzione post terremoto del 2016, scoprendo la presenza di imprese non regolarmente autorizzate al subappalto, ed è stata effettuata un’indagine ad ampio spettro che ha coinvolto 17 stazioni appaltanti, con pratiche elusive evidenziate in 12 diverse delibere”. Lo ha detto Raffaele Cantone, presidente Anac, nel suo intervento durante la relazione annuale dell’authority.

Roma Capitale –  “Di particolare rilievo sono risultate le azioni correttive che Roma Capitale ha intrapreso relativamente al sistema di governante delle società partecipate dal Comune“. Un percorso collaborativo che Anac definisce “virtuoso con la riattivazione del tavolo tecnico anche per il 2018”.”La vigilanza su segnalazione è stata senz’altro, quella che ha maggiormente impegnato l’Autorità, avendo riguardato, nel corso del 2017, 241 procedimenti, di cui ne risultano definiti 197 nel periodo di riferimento, mentre per 44 è ancora in corso l’attività istruttoria. Anche per l’anno 2017, i procedimenti hanno riguardato in gran parte i comuni; il resto delle segnalazioni ha avuto ad oggetto, per lo più, enti locali, aziende sanitarie locali e/o aziende ospedaliere, società partecipate”. L’elevato numero di segnalazioni riferite alla regione Lazio riguardano per il 50% amministrazioni locali (regione, province, comuni, asl) per il restante 50% ministeri, fondazioni, società.

Whistleblowing, settore privato più reticente – Crescita “esponenziale” delle segnalazioni whistleblowing inviate all’Anac, ossia le ‘soffiate’ dei dipendenti relative a possibili irregolarità, illeciti o condotte corruttive. Dai 16 protocolli aperti nel 2014 che generarono l’apertura di 3 fascicoli, si è passati a 200 protocolli nel 2015 con 125 fascicoli; 252 protocolli nel 2016 con 174 fascicoli e 893 protocolli nel 2016 e 364 fascicoli. A febbraio e marzo 2018 sono pervenute 113 segnalazioni su piattaforma informatica, che garantisce il trasferimento di dati in maniera riservata.

Per quanto riguarda la provenienza, da Regioni ed enti locali arriva il 39,33% delle segnalazioni; da università, scuole ed istituti di formazione il 21,35%; da aziende sanitarie ed ospedaliere il 13,48%; da società pubbliche il 10,11%; da altre amministrazioni ed enti pubblici il 7,87%. Per quanto riguarda invece il tipo di irregolarità segnalata, il 20,54% è relativo all’adozione di misure discriminatorie da parte dell’amministrazione o dell’ente; il 16,96% incarichi e nomine illegittime; il 15,18% corruzione e cattiva amministrazione, abuso di potere; ancora il 15,18% appalti illegittimi; il 9,82% concorsi illegittimi; l’8,04% conflitto di interessi; il 6,25% cattiva gestione delle risorse pubbliche e danno erariale; il 5,36% mancata attuazione della disciplina anticorruzione; il 2,68% assenza di procedure per l’inoltro e la gestione delle segnalazioni o adozione di procedure non conformi.

Ricostruzione post-sisma e giubileo della misericordia – Sono stati questi i due ambiti che hanno comportato il maggior numero di controlli effettuati dall’Anac attraverso l’Unità operativa speciale composta da militari della Guarda di finanza. Per quanto riguarda i lavori nel ‘cratere’ del sisma, la Uos ha verificato 65 atti di gara, per un controvalore pari a circa 76 milioni di euro. L’Autorità ha formulato rilievi sulla documentazione nel 60% dei casi e, nella quasi totalità di questi, la centrale di committenza ha aderito rettificando di conseguenza gli atti. I pareri formulati per il Giubileo straordinario sono stati 35, a fronte di complessivi 13 milioni di euro nella disponibilità di Roma Capitale. Le osservazioni si fermano sotto al 50% degli atti trasmessi in bozza. L’aderenza ai rilievi si attesta invece al 75%. “Il quadro complessivo – segnala Anac – evidenzia un lavoro della Uos intenso (121 pareri), efficiente (tre giorni e mezzo di media per esprimere il proprio parere), delicato (quasi 115 milioni di euro di controvalore di tutte le procedure monitorate), concretamente riconosciuto e condiviso dagli enti vigilati (aderenza ai pareri 83% per cento delle volte)”.

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