Scontro tra Italia e Francia sul caso della nave Aquarius. Dopo il braccio di ferro con Malta e Bruxelles e in attesa che i 629 migranti siano accolti nel porto di Valencia, è tensione nei rapporti con il presidente francese Emmanuel Macron. In silenzio per oltre 48 ore, il leader di En Marche è intervenuto, spinto anche dalle pressioni dei suoi stessi parlamentari che lamentavano il comportamento “inerme” dello Stato. “Dall’Italia cinismo e irresponsabilità”, ha detto. Poco prima aveva parlato il portavoce del partito Gabriel Attal definendo la scelta dell’esecutivo Lega-M5s di chiudere i porti “vomitevole”. “Lezioni ipocrite” le ha definite Palazzo Chigi. Uno scontro che – secondo fonti di Palazzo Chigi che parlano di “irritazione” del governo – avrebbe portato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a valutare anche l’annullamento dell’incontro bilaterale con il presidente Macron previsto per venerdì prossimo. Alla fine comunque il vertice di Parigi è stato confermato. Un incidente forse rientrato con la telefonata del ministro dell’Interno francese Gerard Collomb proprio a Salvini nella quale ha “ricordato la necessità di un approccio europeo coordinato fra gli Stati membri sul tema dei salvataggi in mare”. Collomb, secondo il comunicato, ha chiesto a Salvini che “si tenga pienamente conto delle esigenze del diritto internazionale”.

Alle parole di Parigi hanno replicato sia Luigi Di Maio che Matteo Salvini. “Parlano proprio loro”, ha detto il capo politico M5s. Mentre il leader leghista ha scritto su Twitter: “La Spagna ci vuole denunciare, la Francia dice che sono ‘vomitevole’. Io voglio lavorare serenamente con tutti, ma con un principio: prima gli italiani”. E’ intervenuto anche il ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli: “Ringraziamo il presidente per aver mostrato inedita sensibilità”, ha scritto sempre sui social network. “A questo punto gli chiediamo di aprire i suoi porti e partecipare a questa nuova stagione di condivisione europea del problema”. Quindi la replica ufficiale di Palazzo Chigi: “Le dichiarazioni intorno alla vicenda Aquarius che arrivano dalla Francia”, si legge in una nota, “sono sorprendenti e denunciano una grave mancanza di informazioni su ciò che sta realmente accadendo. L’Italia non può accettare lezioni ipocrite da Paesi che in tema di immigrazione hanno sempre preferito voltare la testa dall’altra parte”. Inoltre il governo ha rivendicato di non aver “mai abbandonato le quasi 700 persone a bordo dell’Aquarius”: “La nave è stata sin da subito affiancata da 2 motovedette che hanno offerto tutto il supporto necessario. Preso atto del rifiuto di Malta a collaborare e a permettere lo sbarco delle persone, abbiamo accolto un inedito gesto di solidarietà arrivato dalla Spagna. Lo stesso gesto non è arrivato invece dalla Francia, che anzi ha più volte adottato politiche ben più rigide e ciniche in materia di accoglienza”.

Video di Alberto Sofia

Per Macron si è espresso il portavoce del governo Benjamin Griveaux, ricordando “la legge marittima” che indica “che in caso di pericolo, è la costa più vicina che si assume la responsabilità del soccorso”: “Se una nave avesse in Francia il porto più vicino”, è stato il ragionamento, “potrebbe attraccare perché sarebbe nel rispetto della legge internazionale”. Quindi ha detto: “Oggi parleremo con le autorità maltesi, spagnole ed italiane. La Francia non è inerme”. Attal, nell’intervista a Public Sénat, ha anche assicurato che la Francia cerca una soluzione, ma specificando: “Io ho innanzitutto un pensiero per le 629 persone che sono su questa nave. Considero che la linea del governo italiano sia vomitevole. E’ inammissibile fare della piccola politica su delle vite umane. Lo trovo immondo”. Gli esponenti nazionalisti della Corsica hanno proposto questa mattina di accogliere l’Aquarius. Che fa la Francia? “Sono meno di 24 ore che siamo in questa situazione”, ha concluso Attal, “penso che il presidente e il governo guardino cosa sia possibile fare. Ma in questa maggioranza non si fa politica con i Tweet. Cerchiamo di trovare delle soluzioni pragmatiche, soprattutto delle soluzioni che proteggano le vite umane, ed è ciò che stiamo facendo”.


Il dibattito sulla questione però è tutt’altro che facile anche in Francia. Diversi parlamentari della Republique En Marche, il partito di maggioranza di Emmanuel Macron, hanno criticato l’immobilismo del governo francese. Il deputato di Parigi e vicepresidente dell’Assemblea nazionale, Hugues Renson, ad esempio ha riconosciuto che finora “non abbiamo sentito una reazione ufficiale dell’esecutivo”. “Mi sarebbe piaciuto che la Francia fosse nella tradizione di accoglienza e azione dinanzi all’emergenza. Oggi è la Spagna a portare alti i valori dell’Europa”. La collega Sonia Krimi ha scritto in un tweet che “la Spagna ha proposto il suo aiuto, la Francia è rimasta muta, lasciando alla deriva il principio di accoglienza incondizionato dei migranti. Che attendiamo per agire?”. Parole in linea con quelle della collega in parlamento, Anne-Christine Lang, secondo cui “dinanzi all’urgenza e alla crisi assoluta, sarebbe stato onorevole per la Francia fare un’eccezione ed accogliere i passeggeri dell’Aquarius”. Mentre Sébastien Nadot ha criticato una “Francia paralizzata nella sua solidarietà”.

Dure critiche all’atteggiamento del governo di Parigi anche dalla gauche e dalla France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon. “E’ a Napoli, in Spagna, in Corsica, ma non all’Eliseo né al governo né a Bruxelles che le reazioni e decisioni di semplice umanità sull’Aquarius si dicono e si prendono. Triste lezione per la Francia e l’Ue”, ha detto la deputata della France Insoumise, Clémentine Auain mentre diversi parlamentari della gauche hanno denunciato “un silenzio colpevole”. Al contrario la destra repubblicana ha dichiarato di temere che accogliere l’Aquarius in Francia possa rappresentare un rischioso ‘precedente’. Per l’eurodeputato Yannick Jadot (Europe Ecologie), l’atteggiamento della Francia, rimasta chiusa, ha “alimentato” la vittoria di Lega e M5S in Italia. “E’ molto grave. Dobbiamo fare molto di più”.

Articolo Precedente

Donald Trump e Kim Jong-un a Singapore, incontrarsi e dirsi banalità. Poi negoziare sul serio

next
Articolo Successivo

Kim e Trump, teatro perfetto a Singapore. Ma il rischio maggiore per l’intesa sono loro due

next