“Sono in campo” e “ci resterò, ci resteremo con tutta Forza Italia, almeno fino a quando questo pericolo” – dell’”Italia che è nei sogni, o negli incubi, targati 5 Stelle” – “non sarà passato”. Silvio Berlusconi in una lettera al Corriere della sera parla del rilancio del partito, mentre in contemporanea arrivano i risultati delle amministrative dove, ancora una volta, il centrodestra avanza ma trainato dalla Lega. L’ex Cavaliere, rimasto fuori dall’esecutivo gialloverde, lancia quindi un appello “alle energie migliori per formare una classe dirigente che affronti le sfide dopo il fallimento di questo governo”. Per farlo chiama a raccolta “chi in FI ricopre ruoli istituzionali e politici di rilievo di affiancarmi nell’individuare il percorso migliore da seguire per rilanciare la nostra azione politica sui nostri temi”. Escluse le primarie, l’idea è di ripartire da comitati selezionati di personalità: “Ho deciso”, ha detto, “un rinnovamento di Forza Italia a livello nazionale e a livello locale. Deve cambiare chi non funziona e premiare chi ha ben operato, inventare forme nuove senza scimmiottare quella falsificazione di democrazia cara alla sinistra che sono le primarie”.

Per Berlusconi la strada è quella di individuare figure di riferimento che lo affianchino nella rinascita: “Al mio fianco avrò un vicepresidente, un comitato esecutivo, un coordinatore nazionale, che seguirà dal centro le attività dei coordinatori regionali, che a loro volta saranno affiancati da giovani coordinatori ‘virtuali'” per le “‘comunità azzurre’ sui social”. Questa la road map: “Dopo l’estate si riunirà un congresso dei giovani azzurri”, che “sperimenterà forme nuove” di partecipazione e “costituirò una Consulta del presidente, a cui inviterò a partecipare tutte le energie e le personalità migliori del Paese”, anche se non iscritte a Forza Italia. Così – è il suo auspicio – sarà possibile affrontare “le sfide difficili” che il nostro Paese sarà chiamato a superare “dopo il fallimento di questo governo contro natura, non votato dagli italiani, pieno di contraddizioni destinate a farlo implodere”. E ancora: “Mi sento di invitare tutti coloro che si riconoscono in quella che io chiamo ‘l’Altra Italia’ ad intraprendere con noi questo nuovo cammino”.

Nella lettera non mancano gli attacchi ai 5 stelle, ma ci sono pure quelli all’alleato Matteo Salvini. “La domanda ‘cosa vuole Fi ha una risposta precisa’”, dice. “Certo non come quelle di Salvini che usa un altro linguaggio per parare ai suoi elettori, né come quelle di Di Maio, che, riciclando una vecchia battuta sul Partito d’Azione, ‘non sa cosa vuole ma lo vuole subito'”. Quindi chiude nel merito: “FI vuole proprio questo: risposte razionali a problemi complessi come l’oppressione fiscale, l’oppressione giudiziaria, l’oppressione burocratica, il debito pubblico, le povertà diffuse, l’immigrazione”.

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