Con un tweet Donald Trump manda a monte due giorni di incontri, negoziati, compromessi e trattative. E sui social fa saltare il tavolo del G7 in Canada, quando gli altri leader avevano già finito i lavori e trovato un accordo. “Ho dato istruzioni di non appoggiare il documento finale del G7″, ha scritto su Twitter il presidente degli Stati Uniti nella notte, mentre era in volo per Singapore dove incontrerà Kim Jong-un. Sabato sembrava ormai certa un’intesa sul commercio che avrebbe portato a un testo comune e condiviso. “Ma i problemi restano”, aveva avvertito Angela Merkel. E infatti alla fine Trump ha ritirato la firma del documento congiunto, attaccando il premier canadese Justin Trudeau: “Un disonesto e un debole”. Il vertice si conclude quindi con un nulla di fatto per fermare una guerra commerciale globale.

“Noi canadesi siamo gentili, siamo ragionevoli, ma non ci faremo maltrattare“, è la frase pronunciata da Trudeau che ha fatto infuriare Trump. In conferenza stampa a Charlevouix ad accordo fatto, il canadese ha criticato i dazi su acciaio e alluminio decisi da Trump contro il suo Paese, Messico ed Europa. Tariffe che il premier Trudeau definisce “un insulto” per i canadesi, perché motivate dal presidente Usa con ragioni di “sicurezza nazionale”. “Ho detto direttamente al presidente americano che i canadesi non lasceranno facilmente che gli Usa vadano avanti con tariffe significative contro la nostra industria dell’acciaio e dell’alluminio. E non lasceranno che questo avvenga per presunti motivi di sicurezza nazionale”, ha affermato Trudeau. 

In viaggio verso Singapore per il vertice con Kim Jong Un, dall’Air Force One il presidente Usa risponde su Twitter con l’improvviso dietrofront: gli Stati Uniti non firmeranno le decisioni prese dai sette leader delle potenze industrializzate. Un finale inaspettato, dopo che Merkel, Emmanuel Macron e gli altri leader europei avevano lavorato per tenere aperto il dialogo sui dazi tramite un testo comune. Da venerdì i grandi della terra erano riuniti a Charlevouix per cercare di ricucire le distanze con gli Usa, in particolare sul tema commercio. Tanto che, fanno sapere fonti da Bruxelles, l’Ue comunque si “attiene al comunicato, come approvato da tutti i partecipanti” al G7.

Uno spiraglio si era aperto, tanto che Trump alla fine aveva accettato la dichiarazione comune che bocciava il protezionismo e impegnava i leader a riformare il più presto possibile le regole del Wto, come aveva anticipato anche il premier italiano Giuseppe Conte: “Abbiamo tutti convenuto, dopo un proficuo scambio con tutti i partner, che il sistema del commercio internazionale basato sull’Organizzazione mondiale del commercio è un po’ datato. Richiede un suo adeguamento alle mutate realtà sociali ed economiche”, aveva detto Conte.

Poi sono arrivati gli attacchi all’Unione europea, che sul commercio “è stata brutale con gli Usa”, ha detto Trump nella conferenza stampa finale. “Non possiamo accettare che gli Stati Uniti siano usati come il salvadanaio dal quale tutti rubano”, ha aggiunto il presidente Usa prima di partire. L’accordo era comunque sul tavolo, ma poi la successiva conferenza stampa di Trudeau e la reazione di Trump da 10mila metri di altezza hanno fatto saltare tutto. “Ci stiamo concentrando su tutto ciò che abbiamo fatto qui al summit del G7”, ha detto l’ufficio del premier canadese in una nota. “Il primo ministro non ha detto nulla che non abbia detto prima, sia pubblicamente che privatamente, con il presidente Trump”, è stata la replica al tweet.

TRUMP POWER

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