“Non è un momento banale per le Ong, basta pensare a quanto successo in Ungheria. Sarebbe grave se anche in Italia fossero introdotte norme analoghe a quelle di Orban, che criminalizzano chi pratica solidarietà“. Questa la denuncia di Gabriele Eminente, direttore generale di Medici senza frontiere Italia, che è stato ricevuto dal presidente della Camera Roberto Fico, insieme a una delegazione. Un incontro avvenuto dopo l’attacco a distanza lanciato dal neo ministro dell’Interno Matteo Salvini, pochi giorni fa (“Sulle Ong stiamo lavorando e ho le mie idee: quello che è certo è che gli Stati devono tornare a fare gli Stati e nessun vice scafista deve attraccare nei porti italiani”, ndr).

Parole che Msf Italia non ha voluto commentare, pur facendo emergere, al contrario, la “disponibilità e l’attenzione all’ascolto” della terza carica dello Stato. Proprio Roberto Fico già giorni prima aveva ringraziato via social lo staff della stessa Msf dopo la nascita di un bambino in una nave dove questa opera. In merito alle indiscrezioni secondo cui il governo M5s-Lega starebbe studiando un dossier per provare a impedire l’accesso ai porti italiani alle Ong che salvano i migranti nel mar Mediterraneo (norma che potrebbe entrare in contrasto con le leggi di diritto internazionale), il direttore di Msf ha tagliato corto: “Commenteremo solo misure realmente adottate, aspettiamo di vedere i fatti”. Certo, Eminente ha denunciato: “La norma che è stata introdotta in Ungheria da Orban, che criminalizza chi pratica solidarietà ad esempio a un migrante, valida sia per le Ong che per i privati cittadini, ci inquieta molto”. E sul rischio che anche Salvini, alleato di Orban a livello internazionale, intenda seguire la strada ungherese, Msf ha attaccato: “Ho letto dichiarazioni di esponenti politici che prefigurano la presentazione di un disegno di legge analogo alle norme introdotte da Orban: se questo accadesse sarebbe grave“.

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