L’unica sorpresa nel giorno in cui il governo di Giuseppe Conte incassa la fiducia anche alla Camera (350 favorevoli, 236 contrari e 35 astenuti) è il sì di Vittorio Sgarbi: “Dove c’è il disordine io prospero” ride il critico d’arte deputato di Forza Italia mentre definisce Conte “il vicepresidente di due vicepresidenti”, Di Maio “a un prossimo Alfano” e Salvini il vero premier che “ha avuto l’incarico da Berlusconi”. Insieme a Sgarbi votano a favore dell’esecutivo, come previsto, M5s, Lega e il gruppuscolo del Maie, il Movimento degli italiani all’estero, che però è in maggioranza composto da eletti M5s poi espulsi per varie vicende giudiziarie e non. Ma l’ultimo battesimo della nuova maggioranza è avvenuto nel giorno in cui si è consumato il primo confronto duro tra il governo e le opposizioni, di sinistra e di destra. Da una parte Graziano Delrio, capogruppo del Pd, ha attaccato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte accusato di aver elencato dei punti programmatici che in realtà sono già legge da anni: “Prima studi – ha detto rivolto al capo del governo abbia l’umiltà di studiare: non venga qui a fare lezioni. Non è qui per concederci il privilegio di vederla osservare la Costituzione. Lei ha il dovere di rispettarla. E se vuole rispettare davvero la Costituzione, prenda quel programma che ha sul tavolo e lo riscriva, prenda la lista dei ministri e lo riscriva”. Dall’altra Mariastella Gelmini, che guida i deputati di Forza Italia, che ha elencato gli ingredienti del programma gialloverde: “Populismo, pauperismo, giustizialismo”. “Il tempo della campagna elettorale e della contestazione al palazzo è finito, ora il Palazzo siete voi” ha aggiunto la Gelmini facendo risuonare una frase che assomiglia tanto a quella pronunciata ieri al Senato dall’ex presidente Matteo Renzi.

A Montecitorio Conte ha usato la replica per provare a rispondere alle critiche e ai rilievi arrivati in Aula. Una lunga precisione – lunga come il discorso programmatico pronunciato al Senato – in cui afferma: “Non ci chiedete gli articolati normativi. Abbiamo appena giurato, stiamo costituendo gli uffici”. Ma, assicura, “lavoreremo da subito per dare un seguito alle anticipazioni contenute nel contratto di governo e alle dichiarazioni che ho qui depositato”. Una novità è che Conte rassicura che il governo non vuole “stravolgere” quello che è stato fatto finora dai governi del centrosinistra e lo ha detto per la Buona Scuola (che è solo “da correggere”), per l’immigrazione (“vedo in Aula il ministro Minniti che ha ricevuto apprezzamenti dalle forze politiche della maggioranza”), per la lotta alla mafia (sulla legge sui beni confiscati “nessuno si permette di disconoscere quanto fatto sin qui”)

E’ sulla giustizia che si accende una prima miccia. “In un sistema di giustizia come il nostro – dice – che non sempre offre di sé una grandissima prova, credo sia sbagliato arroccarsi in posizioni” che dividono in modo secondo lui “manicheo” tra giustizialisti e garantisti, anche perché la giustizia italiana, sottolinea, “è diventata censitaria”, perché solo chi “ha i soldi riesce a difendere bene le proprie ragioni”. “Questo esecutivo – prosegue – è consapevole che esistono principi costituzionali: riscriveremo tutte le nostre iniziative nel rispetto dell’architettura costituzionale”. Un passaggio che ha ricevuto un applauso in piedi della maggioranza in Aula.

Dai banchi del Pd si levano comunque sbuffi e grida che interrompono il presidente del Consiglio in più di un’occasione, fino a quando Conte non “scivola” sul conflitto di interessi rivolgendosi a “voi che protestate” perché “queste interruzioni dimostrano che ciascuno ha il piccolo conflitto d’interesse da risolvere”. Un equivoco, forse no: è comunque una frase che suscita la reazione energica di democratici e forzisti. Tra i più scatenati ci sono Enrico Borghi ed Emanuele Fiano che si ritrovano a battibeccare con il presidente della Camera Roberto Fico. “Sono stato frainteso – si scusa il capo del governo – non sto accusando nessuno, ma dico che è negli interstizi della società a qualsiasi livello”. Insiste con il rassicurare sul fatto che “questo esecutivo oltre al contratto di governo ha presente la Costituzione”. E dunque nessun pericolo, “iscriveremo tutte le nostre iniziative sotto la lettura costituzionale, che è anche la Carta europea dei diritti fondamentali, il sistema della Corte europea dei diritti dell’uomo, un’architettura sovranazionale e internazionale in cui siamo comodamente collocati e ci stiamo confortevolmente” e anche su un tema delicato come la legittima difesa “lavoreremo nell’ambito della Costituzione e sottoporremo al Parlamento quella che sarà la nostra proposta di intervento”. Per Luigi Di Maio, che si sofferma in sala stampa a Montecitorio, “con il voto di oggi parte il governo del cambiamento, parte la Terza Repubblica, come avevamo promesso ai cittadini. Sarà un governo al lavoro per creare lavoro, grazie all’aiuto alle imprese, ai pensionati minimi, grazie all’aiuto a chi cerca lavoro, soprattutto i giovani”. Salvini, invece, ha già lasciato la Camera da ore, appena Conte ha preso la parola. Ha preferito un comizio a Brindisi per le Comunali.

CRONACA ORA PER ORA

19.27 – Governo Conte: fiducia anche alla Camera. 350 sì
Il governo Conte ottiene la fiducia alla Camera con 350 voti a favore, 236 contrari e 35 astenuti. 
La proclamazione del risultato della votazione è stata salutata da un lungo e forte applauso della maggioranza in piedi e con un coro da stadio al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che veniva abbracciato dai ministri. Con le dita, Conte ha fatto il gesto di restituire l’applauso ai deputati. Nella concitazione, una deputata di M5s è scivolata a pochi passi dal banco del governo.

18.15 – Al via le votazioni per la fiducia alla Camera
Al via nell’Aula della Camera la votazione sulla fiducia al governo Conte. La votazione è palese ed avviene per appello nominale: ciascun deputato sfila davanti al banco della presidenza e dichiara ad alta voce il proprio voto.

18.16 – Sgarbi: “Voterò la fiducia perché dove c’è disordine e ignoranza io prospero”
“Dove c’è il disordine e ignoranza io prospero e quindi voterò la fiducia al governo”, ha detto Vittorio Sgarbi in Aula alla Camera annunciando la fiducia al governo Conte. Il critico d’arte e deputato di Forza Italia ha chiesto di intervenire a titolo personale e con argomentazioni paradossali voterà in dissenso dal suo gruppo. “Lei è un vicepremier di due vicepremier – ha detto tra l’altro rivolto al premier Giuseppe Conte -, non è stato incaricato da Mattarella, ma da Di Maio. E Salvini ha avuto l’incarico da Berlusconi”. “Inglobiamo i Cinquestelle e facciamoli morire” ha concluso. 


18.03 – D’Uva: “Meschino strumentalizzare i nomi delle vittime di mafia”
“E’ meschino strumentalizzare nomi di vittime di mafia per strappare applausi in questa Aula. Soprattutto se questa strumentalizzazione viene da chi, sotto interrogatorio, non ricordava nemmeno che i Grande Aracri fossero di Cutro: eppure ci andava a Cutro a fare la processione…”. Così aprendo il suo intervento in Aula il neo capogruppo M5s Francesco D’Uva riferendosi evidentemente all’intervento di Graziano Delrio, ex sindaco di Reggio Emilia a suo tempo sentito in Aula nel cosiddetto processo Aemilia contro la cosca Grande Aracri. Il riferimento di D’Uva è al fatto che Delrio venne chiamato a dare spiegazioni di una sua visita a Cutro in occasione di una processione per la festa del Santissimo Crocifisso.

18.01 – D’Uva (M5s): “Oggi è giorno dell’orgoglio M5s, inizia la Terza Repubblica”
“Oggi è il giorno dell’orgoglio cinquestelle, è l’inizio della terza Repubblica”. Così il capogruppo del M5S, Francesco D’Uva, in Aula alla Camera durante le dichiarazioni di voto alla fiducia. “I giorni di trattativa tra Lega e M5s sono stati dedicati ai contenuti e non ai nomi, dopo anni in cui i programmi venivano sventolati in campagna elettorale e poi dimenticati. Oggi i cittadini possono tornare a sperare nel futuro”. Per D’Uva, “nel contratto di governo ritroviamo le nostre 5 Stelle”, dunque cita alcuni dei passaggi che caratterizzano il contratto, un pilastro dell’accordo di governo “che mette nuovamente al centro il popolo”.

17.58 – Molteni: “M5s e Lega come Sparta e Atene. Noi contro la prepotenza dell’Ue”
Molteni ha affermato che la Lega ha formato un governo assieme a M5s “per senso responsabilità e per il bene del Paese”. “Come Sparta e Atene si sono unite contro la minaccia persiana, così noi ci siamo uniti contro la prepotenza dell’Europa”.

17.57 – Molteni a Conte: “Onori la fiducia del grande popolo della Lega giorno dopo giorno”
“Presidente Conte, avrà in quest’Aula la fiducia della lega e del grande popolo della Lega che dovrà saper difendere e onorare giorno per giorno”. Lo ha detto il vicepresidente vicario del gruppo del Carroccio, Nicola Molteni alla Camera, durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo Conte.

17.56 – Molteni: “Subito legge contro sconti di pena ad assassini e stupratori”
Sul tema della giustizia in particolare, dice Molteni, si approvi subito la legge che vieta “gli sconti di pena per gli assassini e stupratori” e si faccia in modo che “la difesa sia sempre legittima”. “Noi – aggiunge l’esponente del Carroccio – non vogliamo il far west, ma sicurezza e ordine pubblico”. “Abbiamo trovato con i Cinque Stelle un terreno comune per affrontare l’egemonia dei palazzi europei – spiega il deputato del Carroccio – Vogliamo una Europa dei popoli, diversa e equa”. “Avremo venti contrari, ma sappiamo che non esiste vento sfavorevole per il marinaio che sa dove andare”, ha concluso Molteni.

17.55 – Molteni: “Contrasto all’immigrazione clandestina e sicurezza”
“Contrasto all’immigrazione clandestina, difesa dei confini e delle frontiere, sicurezza e controllo del territorio e una giustizia rapida e certa: è questo che chiediamo a questo governo”. Così Nicola Molteni, deputato della Lega, e presidente della Commissione speciale della Camera, in Aula, durante le dichiarazioni di voto.

17.54 – Molteni: “Vogliamo difesa sempre legittima, non il far west”
“Vogliamo che la difesa sia sempre legittima, che un cittadino abbia il potere di difendersi dentro casa propria. Ma non in un far west, vogliamo solo più sicurezza. Chi si difende non può subire la gogna e l’agonia di un processo”. Lo dice Nicola Molteni della Lega parlando in Aula alla Camera.

17.51 – Molteni (Lega): “Recuperare sovranità da chi ha trattato il Paese da suddito”
“Oggi nasce il governo del cambiamento, legittimato da speranza di recuperare sovranità rispetto a chi ha trattato il Paese da suddito e non da fratello. Cercheremo di recuperare la dignità calpestata dalle cancellerie straniere e la sovranità ceduta ai manovratori dello spread”. Lo dice Nicola Molteni della Lega parlando in Aula alla Camera.

17.48 – Delrio contestato sul “milione di posti di lavoro”
Graziano Delrio capogruppo Pd alla Camera contestato sonoramente da Lega e M5S durante il suo discorso quando parla di “oltre un milione di posti di lavoro” creati dai governi di centrosinistra e quando afferma che “in nome del popolo sono state commesse anche atrocità”.

17.47 – Delrio: “L’emergenza non è l’immigrato che chiede l’elemosina”
“Non cerchi avventure per un facile successo: governare è difficile e complicato, significa studiare i dossier. L’emergenza vera non è l’immigrato che chiede l’elemosina, non è indebolire l’Anac, ma la corruzione, l’illegalità diffusa. Non è l’immigrato la causa per cui i giovani non trovano lavoro. Cerchi priorità come il sostegno al lavoro e ci troverà dalla sua parte”. Così il capogruppo alla Camera del Pd, Graziano Delrio, parlando in Aula alla Camera.

17.46 – Delrio: “Anche i dittatori agiscono in nome del popolo. Ma è l’istituzione che lo difende”
“Tutti i grandi dittatori agiscono in nome del popolo. E’ l’istituzione che difende il popolo, è la Corte Costituzionale che difende il popolo. E’ il rispetto dell’equilibrio dei poteri che difende il popolo”. Così il capogruppo alla Camera del Pd, Graziano Delrio, parlando in Aula alla Camera.

17.45 – Uffici Di Maio e Salvini a Palazzo Chigi
Come compete ai vicepremier, anche Matteo Salvini e Luigi Di Maio avranno un ufficio a Palazzo Chigi. Ma, a quanto si apprende, entrambi hanno chiesto di ricavare i due uffici tra le stanze al primo piano della sede della presidenza del consiglio e non al terzo dove tradizionalmente hanno gli studi i vicepremier.

17.45 – Solo deputati Pd, Fi e Fdi si alzano per Piersanti Mattarella
Solo i deputati di Pd e Fi ed alcuni di Fdi, e nessuno di Lega e M5S si è alzato in piedi quando il capogruppo del Pd ha ricordato in Aula alla Camera Piersanti Mattarella. Delrio lo ha fatto stigmatizzando l’esitazione del presidente del Consiglio nel ricordare il nome del fratello del Capo dello Stato assassinato dalla mafia. “Piersanti si chiamava, Piersanti!”, ha urlato, mentre i colleghi di Pd e Fi si levavano in piedi ad applaudire e vedendo i deputati M5S restare fermi, dai dem si è urlato loro: “Alzatevi!”.

17.45 – Delrio a Conte: “Un congiunto? Il fratello di Mattarella si chiamava Piersanti”
“In tre mesi avete tenuto in ostaggio il Paese e avete attaccato la presidente della Repubblica”. Lo ha detto il capogruppo del Pd Graziano Delrio in Aula. “Piersanti, si chiamava Piersanti” ha aggiunto riprendendo il capo del governo che nel suo intervento alla Camera ha citato il fratello del presidente Sergio Mattarella, assassinato dalla mafia, definendolo “un congiunto” del capo dello Stato. “Si chiamava Piersanti”, scandisce Conte tra la standing ovation dei deputati Pd.

17.42 – Delrio a Conte: “Ci auguriamo che non faccia il pupazzo dei partiti”
“Sono sconcertato: lei è espressione di un governo che nasce sull’inganno. Il nostro augurio è che non faccia il pupazzo dei partiti”. Lo dice Graziano Delrio (Pd) alla Camera.

17.41 – Delrio a Conte: “Rispettare la Costituzione è un suo dovere, non una concessione”
“Presidente Conte, prima studi, abbia l’umiltà di studiare: non venga qui a fare lezioni. Non è qui per concederci il privilegio di vederla osservare la Costituzione. Lei ha il dovere di rispettarla. E se vuole rispettare davvero la Costituzione, prenda quel programma che ha sul tavolo e lo riscriva, prenda la lista dei ministri e lo riscriva”.

17.40 – Delrio a Conte: “I suoi punti di programma? Molti sono già legge”
“Non venga a parlare in quest’aula di cose che non conosce, sia umile. Lei ha parlato della presentazione di documenti una volta sola per gli imprenditori: decreto 126 del 2016; della mappatura dei provvedimenti, decreto 122 del 2016; delle nomine non politiche dei direttori sanitari, decreto 126 del 2017. Studi, abbia l’umiltà di studiare. Non venga qui a fare lezioni. Prima studi”. Lo dice il capogruppo del Pd Graziano Delrio rivolto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “L’Europa è il destino e la protezione di questo Paese. Servite e amate questo Paese, fatelo meglio di quanto abbiamo saputo e potuto fare. Smettete di preoccuparvi del Pd e dell’Europa, e di darci la colpa. Occupatevi degli italiani, ne avete il diritto ma soprattutto il dovere”.

17.40 – Delrio a Conte: “Studi prima di venire a farci le lezioni”
“Presidente Conte da parte del Pd lei avrà la comprensione di chi sa quanto è difficile governare ma non venga a parlare in Aula di cose che non conosce. Non venga qui a fare lezioni, prima studi”. Così il capogruppo alla Camera del Pd, Graziano Delrio, parlando in Aula alla Camera. Delrio ha elencato alcuni punti del programma del governo che secondo l’ex ministro sono già legge per provvedimenti già presi dagli esecutivi precedenti. Tra questi anche le nomine “non politiche” nella sanità, garanzia già prevista da una legge vigente.

17.35 – Gelmini: “Tempo della campagna elettorale è finito, ora il Palazzo siete voi”
“Il tempo della campagna elettorale e della contestazione al palazzo è finito, ora il Palazzo siete voi”. Lo ha detto in Aula alla Camera la capogruppo di Forza Italia Mariastella Gelmini annunciando il voto contrario del gruppo alla fiducia al governo Conte.

17.34 – Gelmini: “Populismo, pauperismo, giustizialismo: no alla fiducia”
“Abbiamo ascoltato un discorso pieno di demagogia, intriso di populismo, pauperismo e giustizialismo: non vorremmo che italiani siano diventati presunti colpevoli”. Così Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia intervenendo alla Camera in sede di dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo Conte.

17.34 – Gelmini: “Governo non scelto dagli italiani”
“Forza Italia ha dimostrato la sua cifra in termini di lealtà. Abbiamo detto un no secco di fronte al governo tecnico. Quello che lei oggi presenta non è stato scelto dagli italiani e non è quello di cui l’Italia ha bisogno. Lei come Renzi e Monti non è stato votato dagli italiani. Forza Italia non può che schierarsi convintamente all’opposizione ma nessuno di noi occuperà i banchi del governo come abbiamo visto fare al Movimento Cinque Stelle”. Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia.

17.27 – Meloni: “Conte si è definito di sinistra, spero sia rinsavito”
“Presidente Conte le auguriamo buon lavoro. Non dovrebbe essere facile fare meglio dei suoi predecessori. Lei in passato si è definito uomo di sinistra, spero che in questi anni sia rinsavito”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, parlando in aula alla Camera. “Noi valuteremo le sue scelte e le sue priorità perché questo è il governo Conte non quello Salvini o Di Maio. Quelli vicini a noi li sosterremo mentre quelli lontani li osteggeremo”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, parlando in aula alla Camera.

17.26 – Meloni: “Non daremo la fiducia, ma tiferemo a favore del governo”
“Non daremo la fiducia a questo governo ma tiferemo affinché faccia bene perché noi siamo prima di ogni cosa e di ogni interesse sempre e comunque dalla parte degli italiani”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, parlando in aula alla Camera.

17.25 – Fassino: “Discorso di Conte imbarazzante”
“Dal professore Conte alla Camera un intervento imbarazzante per pochezza, genericità, banalità. Assenza di visione e di qualsiasi progettualità. L’immagine di un uomo catapultato in un incarico più grande di lui. Davvero non possiamo rassegnarci a lasciare l’Italia in quelle mani”. Lo afferma Piero Fassino (Pd), commentando l’intervento in Aula di Giuseppe Conte.

17.23 – Rosato: “Conte sotto aspettative, maggioranza applaudiva anche quando non finiva la frase…”
“Una relazione sotto le aspettative di chiunque, anche di una maggioranza molto generosa pronta ad applaudire anche quando il premier non sapeva finire frase…”. Il vicepresidente della Camera Ettore Rosato (Pd) commenta così alla Camera l’intervento del premier Giuseppe Conte in aula. “Temo i prossimi appuntamenti internazionali, spero lo aiutino a chiarire obiettivi e cose da difendere altrimenti rischiamo di fare molto male al nostro Paese”, conclude.

17.16 – Fornaro: “Pacchia dei migranti? Solo per i mercanti di umani”
In questo fenomeno “la pacchia è quella dei mercanti di esseri umani, non per chi fugge da guerre e fame, per i quali pacchia non è mai iniziata”. Fornaro ha poi ribadito il “no” alla flat tax, che “allargherebbe le disuguaglianze”. Quanto al “convitato di pietra, cioè l’Europa”, Fornaro ha affermato che Leu non si sottrarrà “al confronto in Parlamento” se si vorrà superare “il paradigma liberista”; “proprio perché vogliamo un Europa solidale – ha concluso – non vi permetteremo di trasformarla nel bersaglio quotidiano nell’alibi per i vostri fallimenti”.

17.15 – Fornaro (Liberi e Uguali): “Opposizione intransigente, ma sfidante su lavoro e povertà”
Leu fara “una opposizione intransigente” nella difesas “dei valori costituzionali, dei diritti civili e sociali” ma sarà “sfidante” su temi come la lotta alla precarietà, alla povertà, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, investimenti pubblici, la difesa della sanità e della scuola pubblica, il contrasto alle mafie” e sul superamento della legge Fornero. Lo ha detto Federico Fornaro, capogruppo di Leu alla Camera, nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia a Montecitorio.

17.04 – Caiata (Maie): “Votiamo sì alla fiducia”
Salvatore Caiata – imprenditore, patron del Potenza calcio, eletto con il M5s e poi sospeso – a nome del Movimento italiani all’estero ha confermato il sostegno al governo. Il Maie conta 6 deputati, uno solo dei quali eletto davvero all’estero: gli altri 5 sono tutti ex M5s sospesi o espulsi dal Movimento per effetto delle vicende sui rimborsi al fondo Pmi o altri motivi come processi passati o l’appartenenza alla massoneria. “Abbiamo la certezza – ha detto Caiata – che questo governo è uno spartiacque: la spallata è stata data, nulla sarà più come prima. Noi sogniamo un’Italia dove i cittadini siano protetti, sogniamo un Italia fatta di speranza. Ma saremo vigili e attenti, perché la nostra non è una fiducia in bianco”.

17.01 – Lupi (Noi con l’Italia-Usei): “No al contratto di governo, no alla fiducia”
“Noi con l’Italia non voterà la fiducia”. Lo dice Maurizio Lupi nell’Aula della Camera durante le dichiarazioni di voto alla fiducia al governo. Una scelta, spiega Lupi, che nasce non dalla considerazione che “l’Esecutivo sia il male assoluto o l’inciucio. Consideriamo che quello che avete fatto per dare una guida sia un atto di responsabilità e trovi riscontro nel voto degli italiani. Pur riconoscendone la piena legittimità non condividiamo però il contratto di governo. Faremo il nostro ruolo di controllo dell’operato della maggioranza e di stimolo e proposta, faremo opposizione”. Lupi ha precisato che invece l’Usei – Unione Sudamericana Emigrati Italiani, altro partitino di eletti all’estero – si asterrà.

16.50 – Gebhard (Svp): “Ci asteniamo per apprezzamento a autonomie”
Renate Gebhard, a nome della Svp, ha confermato l’astensione nel voto di fiducia sul governo Conte, apprezzando in particolare il riferimento alla tutela delle autonomie e all’appartenenza all’Europa, ma senza approfondire. “Il programma è in parte discutibile, ma valuteremo le scelte concrete”. La Gebhard ha aggiunto che “ci saremmo aspettati” una presenza maggiore delle donne nel governo.

16.49 – Lorenzin (Civica Popolare): “Nessuna parola su medicina e scienza, no alla fiducia”
L’ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin (Misto-Civica Popolare) ha confermato il voto contrario alla fiducia. Tra le altre cose ha assicurato che da parte del suo gruppo ci sarà “un’opposizione rigorosa e attenta” e ha criticato i passaggi dell’intervento del premier quando si è presentato come “portavoce di un governo populista e giustizialista, cosa che inquieta”, ha aggiunto Lorenzin paragonando lo scenario al “grande fratello, quello di Orwell, non quello della tv”. Ha inoltre criticato il “suo silenzio sul rapporto tra scienza e politica” e ha concluso: “Ai virus non si risponde con i like”.

16.48 – PiùEuropa-Centro Democratico: “No alla fiducia”
Alessandro Fusacchia (PiùEuropa-Centro Democratico) ha dichiarato il voto contrario del mini-gruppo inserito nel Misto guidato da Emma Bonino e Bruno Tabacci. Tra le altre cose ha detto che “‘Non siamo razzisti’ e ‘Rispetteremo la Costituzione’ sono frasi che non vorrei più dover sentir precisare qui dentro”. “Prendo sul serio il rischio che sull’euro e sull’Europa vogliate andare fino in fondo, fino alla rottura, una scelta che distruggerebbe le generazioni dei quarantenni e dei trentenni. Per questo voteremo no alla fiducia. Da oggi saremo opposizione nel Paese e nel Parlamento per preparare l’alternativa” ha detto Fusacchio.

16.48 – Iniziano le dichiarazioni di voto

16.47 – Conte: “Legittima difesa nel rispetto della Costituzione”
“La legittima difesa sul piano applicativo ha dato adito a tante incertezze tanto è vero che proprio in queste sedi è stata valutata l’opportunità di introdurre una maggiore puntualizzazione del diritto al ricorso alla legittima difesa, nelle ore notturne. Forse non riteniamo ci sia una grande differenziazione da fare tra ore diurne e notturne. Ma lavoreremo anche qui nel rispetto dei principi costituzionali e sottoporremo al Parlamento il frutto del nostro lavoro”. Lo dice il premier Giuseppe Conte alla Camera.

16.46 – Salvini se ne va mentre parla Conte: va a un comizio a Brindisi
Vicepremier di piazza e di governo. La seconda giornata che ha visto il governo gialloverde alla Camera, per il bis di fiducia, dopo quella incassata al Senato martedì sera, conferma la vocazione ‘movimentistà di Matteo Salvini, che oggi, un pò a sorpresa, ma non troppo, ha lasciato il posto alla sinistra del premier Conte, preferendo incontrare gli elettori di Brindisi, “bucando” così la replica del giurista alla guida dell’esecutivo alla Camera.

16.46 – Salvini se ne va mentre parla Conte
“Dov’è Salvini?”, chiedono ripetutamente alcuni deputati di centrosinistra, del Pd in particolare, durante la replica del premier Giuseppe Conte nell’Aula di Montecitorio. Il ministro dell’Interno, seduto alla sinistra del premier, ha lasciato l’emiciclo una ventina di minuti dopo l’inizio del discorso di Conte. I ministri Moavero, Tria, Bongiorno e Grillo hanno scalato i posti per non lasciare un vuoto accanto a Conte.

16.46 – Conte “inciampa” sulla “presunzione di colpevolezza”
Il premier Giuseppe Conte interviene in sede di replica a Montecitorio in vista del voto di fiducia. Parlando a braccio, inciampa sul tema della giustizia. Dopo aver lanciato l’allarme sul fatto che il sistema sta diventando “censitario”, annuncia di volerlo riformare, tra l’altro, “nel rispetto dei principi costituzionali di presunzione di colpevolezza”. Omette, insomma, il fondamentale “non” contemplato all’art.27 della Costituzione. Ma la chiara svista passa inosservata anche in aula, dove nessuno protesta, nemmeno fra i garantisti degli schieramenti di opposizione.

16.45 – Conte: “Buona Scuola e immigrazione: non stravolgeremo niente”
“Noi, nell’immigrazione come nella scuola non arriviamo per stravolgere” ciò che è stato fatto. “In materia di buona scuola abbiamo ragionato con tanti stakeholders, ci sono criticità su cui vogliamo intervenire”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte nella sua replica alla Camera per il voto di fiducia al governo.

16.44 – Conte: “Sui migranti la Ue ha fallito, ora ripartizione più equa”
“Finora la gestione a livello Ue dei flussi migratori si è rilevata fallimentare. Intendiamo promuovere una più equa ripartizione delle responsabilità a livello Ue, non è solo questione economica ma questione che riguarda la cittadinanza europea”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte nella sua replica alla Camera per il voto di fiducia al governo.

16.42 – Scontro verbale in Aula tra Conte e Pd: “Un equivoco”
Scontro in Aula tra il premier Giuseppe Conte e il Pd che interrompe la sua replica in due diversi momenti. Prima con la contestazione di Roberto Giachetti che costringe il presidente Roberto Fico a intervenire con queste parole: “Potrete parlare dopo”. Poi con Emanuele Fiano che parte all’attacco dopo che il presidente del Consiglio aveva invitato l’opposizione a non interromperlo durante il suo intervento in cui parlava del conflitto di interesse. “Le vostre interruzioni dimostrano che ognuno ha il suo piccolo conflitto di interesse”, aveva detto Conte rivolgendosi ai banchi del Pd. “Questo è il Parlamento! Si scusi!”, gli ha urlato Emanuele Fiano. Un deputato del Pd ha poi chiesto al presidente della Camera di intervenire. “Come indipendente devo far funzionare l’Aula. Quando sarà il vostro turno interverrete”, ha replicato Fico aggiungendo – sempre in risposta alle polemiche che salivano dai banchi Pd – di sapere perfettamente cosa significa sedere sullo scranno di presidente. Tornata la calma, Conte ha usato parole distensive: “Sono stato frainteso, non ho accusato nessuno”.

16.41 – Conte parla di conflitto d’interessi. Fi: “Casaleggio!”
Altra polemica scoppia in aula alla Camera quando il premier Giuseppe Conte parla di conflitto di interesse e dai banchi di Forza Italia si leva il coro “Casaleggio, Casaleggio”.

16.39 – Conte: “Ognuno qui ha il suo conflitto d’interessi”
“Conflitto d’interessi, vexata quaestio in questo Parlamento: cercheremo di riprendere in mano questa questione, lo faremo al più presto. E i vostri interventi volti a interrompermi dimostrano che ciascuno ha il suo conflitto o pensa di avere il proprio conflitto…”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Aula alla Camera. E alle proteste dei parlamentari, in particolare della sinistra, replica: “Sono stato frainteso, non sto accusando nessuno ma dico che è negli interstizi della società a qualsiasi livello”.

16.38 – Conte: “Non ho detto la parola pace, ma non ho propositi bellicisti”
“Mi è stato detto che ieri non ho usate le parole pace e cooperazione, la uso ora e non mi sembra che nel contratto ci siano propositi bellicisti. Ci sono impegni internazionali, noi vogliamo misurarci con questi impegni con massima serenità, prudenza e cautela, e valuteremo di volta in volta. Pensare da qui possa partire un indirizzo imperialista o bellicista credo sia una preoccupazione immotivata”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte nella sua replica alla Camera per il voto di fiducia al governo.

16.37 – Conte: “Su corruzione sensibilità prioritaria”
“Quello della corruzione è un problema su cui ci siamo spesi molto: in campagna elettorale e nel contratto di governo. La nostra sensibilità su questo punto è prioritaria”. Lo ha detto il presidente del consiglio Giuseppe Conte nella sua replica alla Camera dove aggiunge: “dobbiamo agire su due livelli: da un lato in direzione della de-burocratizzazione e dall’altro nel contrastare la corruzione”.

16.36 – Centinaio: “Il turismo sarà delega al ministero dell’Agricoltura”
Il dipartimento del Turismo, che ora rientra nel ministero dei beni Culturali, sarà trasferito nel ministero delle Politiche Agricole con una decisione che sarà presa “nel Consiglio dei ministri di domani o della prossima settimana”. Lo afferma il ministro alle Politiche Agricole, il leghista Gian Marco Centinaio spiegando che “l’obiettivo che abbiamo con Salvini è di ricostruire il ministero del Turismo, meglio con portafoglio, ovviamente, per valorizzare il turismo in Italia”.

16.32 – Solo la maggioranza applaude Conte, Giachetti contesta
Come ieri in Senato, alla Camera solo la maggioranza applaude Giuseppe Conte. Le opposizioni rimangono ferme, e in un momento Roberto Giachetti ha contestato il presidente del Consiglio per un passaggio su giustizialismo e garantismo. Il presidente Roberto Fico è intervenuto: “Potrete intervenite dopo”.

16.30 – Conte: “Crescita nel rispetto della discesa progressiva del debito”
“Questo governo ha l’ardire di poter promuovere delle nuove politiche economiche. Questo significa voler in tutti i tavoli presidiarli, esprimendo una direzione, voler promuovere una crescita sociale e economica, nel rispetto del principio di discesa progressiva del debito”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte nella sua replica alla Camera per il voto di fiducia al governo.

16.22 – Conte: “Sistema di giustizia non offre sempre una grande prova”
“In un sistema di giustizia come il nostro, che non sempre offre di sé una grandissima prova, credo sia sbagliato arroccarsi in posizioni” che dividono tra giustizialisti e garantisti. “Questo esecutivo è consapevole che esistono principi costituzionali: riscriveremo tutte le nostre iniziative nel rispetto dell’architettura costituzionale”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, replicando alla Camera.

16.21 – Applauso in piedi di M5s e Lega per Conte quando parla di giustizia
Standing ovation della maggioranza nell’Aula della Camera quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, parlando di Giustizia nella sua replica, ha detto che “questo esecutivo ha presente la Costituzione”.

16.18 – Conte: “Giustizia? Prima di tutto viene la Costituzione”
Il capitolo giustizia “vedo che preoccupa molti, allora lo dico da giurista: credo che sia improprio rappresentare il mondo del diritto e prospettare le misure di intervento secondo una manichea rappresentazione di garantisti e giustizialisti. Lo voglio chiarire una volta per tutte: questo esecutivo ha piena consapevolezza che esistono principi costituzionali, li abbiamo ben presenti e scriveremo tutto sotto l’architettura costituzionale e le strutture sovranazionali”, dice il presidente del Consiglio, venendo a lungo applaudito dagli scranni della maggioranza.

16.17 – Conte: “Rivedremo misure su banche popolari”
“Stiamo già maturando consapevolezza, che è nel contratto, e la valutazione che sia opportuno distinguere fra banche che erogano credito e soprattutto caratterizzate a livello territoriale e banche di investimento votate più alla speculazione. Sicuramente ci sarà una revisione dei provvedimenti sul crediti cooperativo e sulle banche popolari”. Lo dice il premier Giuseppe Conte replicando alla Camera.

16.15 – Conte: “Reddito di cittadinanza non sarà assistenzialismo”
“Il reddito di cittadinanza non è stato concepito come assistenzialismo, ma pensato per il reinserimento lavorativo. È articolato in più di una fase, la prima è quella dei centri per l’impiego. Altrimenti siamo di fronte a misure, già sperimentate, che non cambiano il volto di chi è ai margini del mondo del lavoro”, dice il premier durante la replica in Aula.

16.14 – Conte: “Anac non va depotenziata. Deve prevenire”
“Ho lanciato l’idea – e lo ribadisco – di valutare bene il ruolo dell’Anac che non va depotenziato. In questo momento però non abbiamo i risultati che ci attendevamo e forse avevamo investito troppo. Possiamo valorizzare Anac anche in prospettiva di prevenzione e rafforzare la fase di prevenzione, in modo di avere una sorta di certificazione anticipata degli amministratori pubblici per poter procedere alle gare più speditamente”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella sua replica in Aula alla Camera.

16.11 – Conte: “Attenzione al Sud, razionalizzare fondi”
“Forse dal contratto qualcuno è rimasto disorientato sul Sud, ma avere un ministro per il Sud è stato un gesto di grande attenzione. Avremo la certezza che ci sarà un ministro che gestirà tutte le azioni dirette a favorire lo sviluppo del Mezzogiorno. Tenete conto che ancora oggi non riusciamo a utilizzare appieno i fondi destinati al Sud. L’opera di razionalizzazione di questi fondi sarebbe un primo passo avanti”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte nella sua replica alla Camera per il voto di fiducia al governo dopo che in mattinata diversi interventi avevano fatto riferimento alla mancanza di parole sul Mezzogiorno all’interno del discorso tenuto al Senato.

16.10 – Conte: “Riappropriarsi del ruolo della politica”
“Dobbiamo cercare di riappropriarci del ruolo della politica” e “questo vuol dire che la politica si riappropria della guida e non parlo di un progetto di dirigismo economico, in cui gli imprenditori seguono solo un progetto, ma dico che in queste Aule e dal governo vogliamo tracciare una linea di sviluppo perché abbiamo un progetto di futuro: di innovazione tecnologica, di società e imprese attente all’impatto delle iniziative economiche sull’ambiente e ai diritti dei lavoratori”. Lo dice il premier Giuseppe Conte.

16.07 – Conte: “Sulle infrastrutture valutare costi-benefici”
“Sulle infrastrutture non abbiamo detto no a tutto. Abbiamo detto che avremo un approccio diverso, quello di valutare i costi-benefici. Sono pugliese, ricorderete lo scontro sul binario unico di tempo orsono”, ha detto riferendosi all’incidente sulla Andria-Corato che provocò decine di morti nel 2016, “non è pensabile viaggiare su binario unico”.

16.07 – Conte: “Attenzione al Sud, razionalizzare le risorse”
“Forse dal contratto qualcuno è rimasto disorientato sul Sud, ma avere un ministro per il Sud è stato un gesto di grande attenzione. Avremo la certezza che ci sarà un ministro che gestirà tutte le azioni dirette a favorire lo sviluppo del Mezzogiorno. Tenete conto che ancora oggi non riusciamo a utilizzare appieno i fondi destinati al Sud. L’opera di razionalizzazione di questi fondi sarebbe un primo passo avanti”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte nella sua replica alla Camera per il voto di fiducia al governo.

16.06 – Conte: “Le mie dichiarazioni vanno integrate col contratto”
“Forse sono stato responsabile di non averlo chiarito, le mie dichiarazioni vanno integrate con il contratto. Non potevo certo riassumere” tutto. Lo dice il premier Giuseppe Conte replicando alla Camera parlando del capitolo del turismo e delle critiche su alcune lacune nel discorso che gli sono state mosse per non averlo trattato nel corso delle sue dichiarazioni in Aula ieri al Senato.

16.04 – Conte: “Non chiedeteci dettagli, abbiamo appena iniziato”
“Non ci chiedete gli articolati normativi, ci siamo appena insediati, dateci il tempo di metterci al lavoro, abbiamo appena giurato, stiamo costituendo gli uffici. Quello che posso assicurare a voi e al Paese è che lavoreremo da subito per dare un seguito alle anticipazioni contenute nel contratto di governo e alle dichiarazioni che ho qui depositato”. Così il premier Conte nelle sue repliche alla discussione generale sulla fiducia alla Camera.

16.02 – Savona: “Mi sono preso una bella responsabilità”
“L’ho già detto, mi sono assunto una bella responsabilità, quindi dire che sono contento non è la parola giusta”. E’ quanto afferma il ministro agli Affari europei Paolo Savona, rientrato a Montecitorio per ascoltare la replica in aula del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Per il momento ribadisco che non voglio rilasciare interviste”, ha quindi ribattuto sorridente ma fermo al cronista che chiedeva maggiori dettagli sulle priorità del suo prossimo lavoro al governo.

16.02 – Aula al completo per la replica di Conte
Tutto esaurito, a differenza che nella prima mattinata, nell’Aula della Camera durante la replica sulla fiducia del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Gremite anche le tribune della stampa e del pubblico. Tra i parlamentari in Aula anche l’ex premier Paolo Gentiloni, seduto ai banchi del Pd.

15.59 – Conte: “Non chiedeteci dettagli, ma lavoreremo subito”
“C’è attesa nel Paese e in Aula dove ci viene sollecitato di precisare quelli che sono gli obiettivi in modo più puntuale. Ne siamo consapevoli ma ci siamo appena insediati: non chiedeteci dettagli normativi perché stiamo ancora costituendo gli uffici. Abbiamo appena giurato! Quello che assicuriamo e che lavoreremo subito per dare seguito attuativo alle anticipazioni contenute nel contratto di governo”. Lo ha detto il presidente del consiglio Giuseppe Conte nella sua replica alla Camera.

15.56 – Conte: “Sulla mafia non esistono maggioranza e opposizione”
“Sulla lotta alle mafie, ai poteri criminali, non esiste maggioranza e opposizione, il contrasto deve vederci tutti uniti”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenendo in Aula alla Camera. “Qualcuno ha richiamato il provvedimento del precedente esecutivo in tema di beni confiscati: benissimo, nessuno vuol disconoscere quanto fatto al governo sul punto, dobbiamo lavorate tutti uniti”.

15.52 – Conte: “Grato a Mattarella, dolore per gli attacchi al fratello”
Sul tema dei provvedimenti sulla confisca dei beni alla mafia “nessuno vuol disconoscere ciò che è stato fatto dal governo uscente sul punto, dobbiamo lavorare tutti uniti. Anzi, una delle cose che più mi ha addolorato è stato quando c’è stato un attacco alla memoria di un suo congiunto, è stata una cosa che mi è davvero dispiaciuta”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte nella sua replica alla Camera per il voto di fiducia al governo.

15.52 – Conte: “Su mafie non esistono maggioranza e opposizione”
“Non esiste maggioranza e non esiste opposizione sul contrasto alle mafie e ai poteri criminali. Qui veramente possiamo essere d’accordo”. Lo dice il premier Giuseppe Conte replicando alla Camera.

15.51 – Bonisoli: “Turismo al ministero dell’Agricoltura? Se ne ragiona”
La delega del turismo al ministro delle Politiche Agricole è una cosa già decisa? “E’ una cosa su cui si è ragionato…”. Risponde così il ministro dei Beni Culturali e del Turismo Alberto Bonisoli in Transatlantico alla Camera. “Ci sono varie opportunità, vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni. Vedremo, in questo momento non è esattamente tra le mie priorità, sono questioni tecniche” aggiunge, sottolineando come nel contratto di governo sia previsto un dicastero ad hoc per il turismo: “E’ scritto nero su bianco – osserva sorridendo – e le vie del Signore sono infinite, perché mettere limiti alla Divina Provvidenza?”. Comunque sottolinea Bonisoli: “Io faccio il ministro dei beni Culturali, quello di cui sono convinto, esattamente come si dice nel contratto di governo, è che il turismo non è solo quello legato alla cultura. Secondo me con il turismo deve esserci un approccio più eclettico”.

15.49 – Iniziata la replica di Conte alla Camera
E’ in corso nell’Aula di Montecitorio la replica del presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel dibattito sulla fiducia al governo. Questa fase, come la successiva con le dichiarazioni di voto delle forze politiche, viene trasmessa in diretta tv.

15.12 – Bersani: “Conte non si è segnalato come presidente del Consiglio”
“Ho ascoltato il presidente del consiglio: parole, alcune preoccupanti altre condivisibili perché ovvie, ma bisogna prendere atto che manca un’agenda scandita, non ci sono i 1000 giorni, non c’è una cifra. Si vende quel contratto come un programma di governo ma è più o meno un documento elettorale. Purtroppo il presidente del consiglio ha perso l’occasione di segnalarsi come tale, di dire qualcosa in più. Per esempio le prime due o tre cose da fare, sarebbe bastato questo”. Lo ha detto Pierluigi Bersani a Radio Radicale.

15.10 – Bagnai: “Nessuno pensa ad uscire dall’euro”
“Sapete benissimo che l’uscita dall’euro non è nel nostro contratto di governo, sapete benissimo che nessuno ci sta pensando. Ma domani i giornali titoleranno ‘Bagnai anti-euro’. Aspettate e ci giudicherete sulla base dei nostri risultati”. Lo ha detto il senatore della Lega Alberto Bagnai, intervenendo a un convegno del gruppo Enf al Parlamento europeo.

15.08 – Bonisoli: “Conte non ha parlato di cultura? Ha dovuto fare scelte”
La cultura, il turismo e la scuola non sono state citate nel discorso programmatico del premier Conte ma il ministro dei beni Culturali Alberto Bonisoli non ritiene opportune le varie polemiche nate su questo argomento: “Ma quante ore – dice parlando con i giornalisti in Transatlantico – dovrebbe durare un discorso programmatico? Fidel Castro fa dei discorsi da 8 ore e parla anche di questi temi. Il nostro presidente ha dovuto fare delle scelte!”. E a chi gli chiede se Conte forse ritiene questi argomenti meno importanti rispetto ad altri ribatte: “Ha fatto una scelta e nella replica ha chiarito nero su bianco cosa ne pensa. Ha parlato di varie cose che sono specificate molto bene nel contratto e ha dovuto fare delle scelte”.

14.09 – Fontana e Fraccaro si dimettono dall’ufficio di presidenza della Camera
Lorenzo Fontana e Riccardo Fraccaro si sono dimessi da vicepresidente e questore della Camera dopo la loro nomina a ministro. Lo ha comunicato all’Assemblea di Montecitorio il presidente Roberto Fico. La Camera dovrà tenere una nuova votazione per sostituirli.

14.07 – Conclusa la discussione, replica di Conte e voto nel pomeriggio
Si è conclusa nell’Aula della Camera la discussione generale sulla fiducia al governo Conte. La seduta riprenderà, come previsto dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, alle 15,40 – con diretta Tv -, quando ci sarà la replica del presidente del Consiglio cui seguiranno le dichiarazioni di voto dei gruppi. Alle 17,45 è previsto l’inizio della chiama dell’appello nominale.

13.50 – Rampelli (Fdi): “No alla fiducia”
Fdi è fuori da questa maggioranza bifronte e non darà la sua fiducia al governo Conte”. Lo annuncia nell’Aula della Camera il capogruppo Fabio Rampelli nel dibattito sulla fiducia. Ricordando che il capo dello Stato, “che pure ringraziamo, non è stato capace di dare l’incarico al centrodestra che ha vinto le elezioni”, Rampelli sottolinea: “non è normale che i cittadini votino per dei candidati premier indicati dai partiti e poi si trovino un premier espresso dall’estabilishment, non eletto dai cittadini”

13.12 – Fraccaro si dimette da questore della Camera
“Ho consegnato le mie dimissioni da Questore della Camera. È doveroso farlo per una questione di coerenza e rispetto. Lascio il ruolo sapendo di aver ultimato la delibera sui vitalizi e passo il testimone ai miei colleghi M5s. Ora darò il massimo impegno come ministro”. Lo scrive il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, in un tweet con cui posta anche la sua lettera di dimissione da questore della Camera.

12.57 – Magi (PiùEuropa) a Conte: “E’ mai stato in un carcere?”
“Presidente Conte, lei è mai stato in un carcere italiano? Lo sa quale ruolo hanno avuto le forze che lo sostengono nell’affossare la riforma dell’ordinamento penitenziario? E’ incredibile che lei nel suo discorso di ieri non abbia mai menzionato la frase ‘Stato di diritto'”. Lo ha detto nell’aula della Camera Riccardo Magi di +Europa e segretario di Radicali italiani, intervenendo in discussione generale sulla fiducia al Governo Conte.

12.53 – Fico richiama Salvini: “Sieda ai banchi del governo”
E Roberto Fico richiamò Matteo Salvini: “E’ senatore, deve sedersi ai banchi del governo”. Il siparietto avviene nell’Aula della Camera mentre Walter Rizzetto ribadisce che Fdi non voterà la fiducia al governo. Il leader della Lega e vicepremier, da poco arrivato nell’Emiciclo, saluta il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e Luigi Di Maio; poi si sposta ai banchi da deputato a parlare con i suoi. Ma il presidente della Camera lo richiama: “Lei è senatore, deve sedersi ai banchi del governo…”. E mentre Salvini va al suo posto, Rizzetto chiosa: “Magari è diventato deputato…”.

12.45 – Vitiello Ex M5s-Maie: “Fiducia al governo”
“Prendo la parola a nome della componente cui appartengo per rappresentare la coerenza della missione politica intrapresa da tutti noi sin dal giorno in cui abbiamo accettato la candidatura offerta dal Movimento: la nostra scelta è stata motivata dalla profonda convinzione che la politica tradizionale di questi ultimi anni ha fallito e che occorreva – e occorre – rimettere al centro di ogni programma le esigenze e i problemi concreti di tutti i cittadini e non gli interessi del singolo”. Lo afferma Catello Vitiello deputato del gruppo Misto-Maie durante il suo intervento alla Camera.

12.30 – Sisto (Fi): “Giustizia? Terrificante voce Di Matteo, massacra diritto difesa”
“Nel contratto si confonde il potere con il governo, possiamo muovere al contratto le stesse critiche al governo Renzi. Parlate di carcere “vero”, espressione terrificante: più pene, abbassare età di imputabilità. Negate i fondamenti, così torniamo indietro di 50 anni. La ragionevole durata di un processo è un diritto del cittadino. Date alle procure il governo di questo Paese. Saremo vigili sulle voci terrificanti che vogliono al ministero della Giustizia persone come il pm Nino Di Matteo e altri, che hanno massacrato il diritto di difesa dall’alto di un concorso che hanno vinto. Proponete un fiume di giustizialismo sul quale l’Italia deve galleggiare: fuggiranno non solo gli investitori, ma anche gli italiani”. Lo ha detto il deputato di Forza Italia, Francesco Paolo Sisto, durante il suo intervento in Aula riferendosi alle indiscrezioni che vorrebbero il magistrato antimafia, protagonista del processo Trattativa Stato-Mafia, nell’organico del ministero.

12.28 – Stefani: “Non c’è divisione aree Nord-Sud con la Lezzi”
“Non è che perché sono della Lega mi occupo delle Regioni del Nord, non c’è una divisione delle aree” Nord e Sud fra il ministero delle Autonomie regionali e quello del Sud perché il primo “riguarda tutta l’Italia, la ragione delle autonomie ha senso quando lavori per tutta l’Italia”. Così il ministro delle Autonomie regionali Erika Stefani, interpellata alla Camera.

11.52 – Martina: “È un governo di destra, abbiate il coraggio di dirlo”
“Daremo battaglie se presenterete un condono mascherato, se discriminerete i bambini in base alla nascita, se chi guadagna di più pagherà di meno. Altro che destra e sinistra non ci sono più. Questo è un governo di destra, dovete avere il coraggio di dirlo. Lo si è capito dalle dichiarazioni suscitate in Europa e Oltreoceano. Difenderemo la collocazione internazionale dell’Italia, che dal 1948 ha garantito cooperazione e pace: è la nostra storia, il nostro futuro”, ha attaccato il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, durante il suo intervento in Aula. “Lei – ha detto rivolgendosi a Conte – ha definito il governo populista. Populista non è popolare. Populista è colui che soffia sul fuoco”.

11.50 – Martina: “Grazie a Mattarella, chiedete scuse per le ingiurie”
Aprendo il suo intervento in Aula il segretario del Pd, Maurizio Martina, ha voluto ringraziare il Capo dello Stato di fronte alle “ingiurie e le provocazioni” che “gli avete rivolto negli scorsi giorni”. L’ex ministro ha anche ringraziato la senatrice a vita Liliana Segre e ha voluto ricordare l’immigrato ucciso in Calabria negli scorsi giorni.

11.33 – Domani probabile Consiglio dei ministri
“Penso proprio di sì”, risponde così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro a chi gli chiede se domani, prima che il premier Giuseppe Conte parta per il G7, sia previsto un Consiglio dei ministri.

11.29 – Fraccaro: “Poche leggi ma fatte bene”
“Puntiamo a fare poche leggi e fatte bene, non dobbiamo correre nell’approvazione delle leggi e credo che gli italiani capiranno se ci metteremo qualche mese in più”. Lo dice ai cronisti in Transatlantico il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. E il ministro, sul fronte delle opposizioni, sottolinea: “Speriamo di lavorare in maniera costruttiva, cerchiamo di far lavorare in maniera collaborativa il Parlamento, la scorsa legislatura non è stato possibile”.

11.20 – Bonafede: “Io manettaro? Accuse campate per aria”
Un Guardasigilli manettaro? “Chi lo dice non conosce la mia storia professionale e politica, né tantomeno il lavoro portato avanti in commissione Giustizia” nella scorsa legislatura, un’accusa, dunque, “totalmente campata per aria”. Lo dice il neo ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, rispondendo alle domande dei cronisti in Transatlantico a Montecitorio. A chi gli chiede quanto incida il rapporto con la Lega sui temi di sua competenza, “abbiamo affrontato la giustizia nel contratto di governo – ricorda – e ne è venuto fuori un programma validissimo”.

11.02 – Ascani: “Nel discorso di Conte né cultura né scuola. Un mero esecutore”
La deputata del Pd, Anna Ascani, renziana, dice in Aula che nel discorso di Conte “non c’è una parola su cultura e scuola, se fosse stato per lei magari le avrebbe inserite, ma essendo un mero esecutore le tocca riportare qui quello che altrove è stato deciso”. Il Mibact, ha aggiunto, “lo abbiamo considerato il primo ministero del Paese, voi minacciate di togliere la “t”, che sta per turismo, per darlo all’Agricoltura per questioni poltronistiche”.

10.53 – Toninelli al Fatto.it: “Tav? Potrebbe non passare un treno”
“Ricordo che sul contratto di governo è indicata la rivalutazione di questo progetto. Insieme anche alla Lega lo rivaluteremo, però carte e conti alla mano: valutazioni giuridiche e tecnico-scientifiche”. Così Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture, all’inaugurazione del Salone dell’auto al Valentino a Torino, ai cronisti che gli fanno notare che sulla Tav in Consiglio regionale del Piemonte la Lega ha votato ieri a favore di un odg a sostegno dell’opera, con Pd e Fi. Al Fatto.it, il ministro ha aggiunto: “Chiamparino fa sempre battute simpatiche, ma gli direi di stare tranquillo. Potrebbe non esserci mai, su quella linea, un treno che passa sul suo corpo”, ha detto con una battuta rispondendo al presidente della Regione Piemonte che ieri in Consiglio Regionale ha affermato “dovranno passare sul mio corpo per fermarla”.

di Simone Bauducco

10.42 – Di Maio: “Democrazia è fiducia delle leggi”
“Questo è uno dei libri più belli che ho letto, uno di quelli che ha fatto crescere in me la passione per la partecipazione politica. Questo è uno dei miei passi preferiti ‘Che cosa vuol dire libertà, che cosa vuol dire democrazia? Vuol dire prima di tutto fiducia del popolo nelle sue leggi: che il popolo senta le leggi dello Stato come le sue leggi, come scaturite dalla sua coscienza, non come imposte dall’alto'”. Lo scrive su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, citando Piero Calamandrei ed il suo libro ‘Lo Stato siamo noi’, rispondendo implicitamente alle polemiche degli scorsi giorni sulla sua frase “da oggi lo Stato siamo noi”.

10.40 – Ruocco (M5s): “Il Pd non conosce il contratto”
“Il Pd non conosce il nostro contratto, soprattutto nella parte fiscale. Oggi il contribuente non sa quanto e quando pagare, noi porteremo la semplificazione perchè il fisco deve essere qualcosa di chiaro, diverso dal brutto film che abbiamo visto fino ad ora”. Lo dice nell’Aula della Camera Carla Ruocco di M5S intervenendo nel dibattito sulla fiducia. “Appoggiamo passo per passo questo nuovo percorso di cambiamento chiesto dai cittadini che per troppo hanno subito la incuria di una classe politica che per fortuna finalmente oggi è tramontata”, conclude.

10.33 – Marattin (Pd): “Flat tax alle imprese? Giocate con le parole”
Il deputato dem Luigi Marattin, nel suo intervento, ha attaccato il governo perché “le imprese sono oggetto di flat tax dagli Anni Settanta” e “oltretutto – ha aggiunto – c’è l’Iri, l’ha introdotta il governo Renzi”. L’ex consigliere di Palazzo Chigi, rivolgendosi al presidente del Consiglio, ha detto che i “temi economici sono stati trattati con approssimazione e talvolta con non conoscenza”.

10.22 – Mulè (Fi): “Sulle Grandi opere vi tremano le gambe”
Il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè attacca il Governo nel corso del suo intervento perché “su infrastrutture e Grandi opere vi tremano le gambe”: “Volete portarci nel Medioevo, un’epoca oscurantista nella quale forse a voi piacerebbe vivere”. Nei suoi 7 minuti, l’ex direttore di Panorama ha più volte invitato l’esecutivo “a mettersi d’accordo” perché “state giocando con il futuro dell’Italia”. “Nel suo discorso più che Dostoevskji ho sentito Cetto Laqualunque, un filosofo che probabilmente lei avrà incontrato in uno dei suoi viaggi in America”, sostiene ironicamente il portavoce dei parlamentari forzisti. 

10.10 – Verini (Pd): “Preoccupati per i silenzi”
“Siamo preoccupati per i silenzi, e anche per le cose dette sulla giustizia, della lotta alla corruzione e alle mafie, ci saremmo aspettati un impegno, pur con delle correzioni,sulla strada intrapresa sulla riforma della giustizia”. Lo ha detto il deputato del Pd, Walter Verini, nel corso del dibattito sulla fiducia in Aula alla Camera. “È il Pd a sfidarla, presidente, nella lotta alla corruzione”, ha concluso Verini.

10.14 – Spread Btp-Bund oltre 250 punti
Lo spread vola a 253 punti base, riavvicinandosi ai livelli di guardia della scorsa settimana, sui timori per il programma economico del governo Conte e per l’avvicinarsi dell’addio della Banca centrale europea al quantitative easing. Il rendimento del decennale italiano è al 2,9%. (Qui gli aggiornamenti)

10.08 – Avvenire: “Visione povera, inquisitore con ideali”
“Quello tratteggiato da Conte è il trionfo del pragmatismo, venato però da parecchio giustizialismo: tra inasprimenti di pena, più carceri e meno misure alternative, legittima difesa allargata e agenti provocatori, infatti, più che un avvocato pare – a tratti – di ascoltare un inquisitore”. Così in un editoriale intitolato ‘La visione povera. Governo: umiltà e pragmatismo, ma pochi ideali’, questa mattina il quotidiano della Cei, Avvenire, commentando il discorso del premier Conte ieri al Senato.

10.06 – Tasso (Maie): “Voto a favore”
Chiudendo il proprio intervento alla Camera, l’onorevole Antonio Tasso, eletto con il M5s ma allontanato per la vicenda dei cd taroccati e iscrittori al Movimento italiani all’estero, ha annunciato il proprio voto favorevole al governo Conte.

9.44 – Lupi: “Questo esecutivo non è male assoluto”
“Voteremo contro, perché il programma è espressione assoluta di una guida pentastellata. Ma non bisogna commettere l’errore che oggi sta facendo la sinistra: questo governo non è il male assoluto. Noi voteremo contro ma faremo opposizione intelligente, perché riteniamo che la proposta legastellata riporti le lancette indietro. Dopodiché occorre fare un ragionamento”. Lo dice al Corriere della Sera, Maurizio Lupi, deputato e coordinatore nazionale di Noi con l’Italia.

9.42 – Delmastro (Fdi): “Reddito cittadinanza è metadone di Stato”
“Il reddito di cittadinanza è un metadone di Stato, più adatto alle Bahamas che all’Italia”, lo ha detto il deputato di Fratelli d’Italia Sandro Delmastro Delle Vedove concludendo il suo intervento in Aula.

9.39 – Bossi: “Governo? Non so quanto durerà”
“Il contratto che abbiamo siglato qualche problema ce lo porta. Sono questioni forse più tattiche che strategiche. Dopodiché non saprei dire davvero se reggerà. Però la vedo dura se sin da subito non si fanno azioni di vero cambiamento”, lo dice a Repubblica Umberto Bossi. Il Senatùr attacca quindi il Mezzogiorno: “Il Sud non è ancora convinto della necessità di un cambiamento reale. Che non si può ancora e solo chiedere e ricevere soldi dallo Stato centrale. I voti alla Lega, al sud, ci sono andati per altri motivi, non per questa volontà”.

9.33 – Castelli (M5s): “Fdi nel governo? Lo escluderei”
“Io mi sento di escluderlo”. Queste la risposta di Laura Castelli, parlamentare del Movimento 5 Stelle, ad Agorà, il programma di Rai Tre, alla domanda se Fratelli d’Italia entrerà mai a far parte del governo.

9.24 – Giorgis (Pd): “Uno dei governi più a destra della storia”
“Inizia oggi uno dei governi più a destra e anti-europeisti della nostra storia. Il governo non dice una parola sull’esigenza del ritorno nella società dei carcerati e non dedica una parola di umana compassione nei confronti di coloro che fuggono dalla miseria. Il profilo economico di questo governo è illiberale, confuso e contradditorio”, lo ha detto il deputato Pd Andrea Giorgis nel corso del suo intervento alla Camera, criticando anche la Lega per le posizioni sullo Ius soli.

9.15 – Via al dibattito a Montecitorio
Al via nell’Aula della Camera la discussione sulla fiducia al governo Conte. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte siede ai banchi del governo accanto a Luigi Di Maio; assente l’altro vicepremier Matteo Salvini.

9.11 – Salvini: “Smonteremo la Fornero”
Smontare la legge Fornero “è un impegno sacro”. Lo ha ribadito il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini parlando della riforma del sistema pensionistico. “L’impegno è di smontarla pezzetto per pezzetto – ha aggiunto – ripartendo da quota cento ed avendo l’obiettivo di tornare a quota 41 anni di contributi”.

9.07 – Piazza Affari apre positiva, poi vira in negativo
Nel giorno del varo definitivo dell’esecutivo, Piazza Affari apre in cauto rialzo: in apertura l’indice Ftse Mib guadagna lo 0,3% a 21.814 punti. Poi la virata in terreno negativo, spinta dai titoli bancari che perdono tutti terreno. (Qui gli aggiornamenti)

9.04 – Salvini: “Con flat tax ci guadagnano tutti”
Con la flat tax “ci guadagnano tutti”. Così il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini ha risposto a Radio Anch’io a chi gli chiedeva se la riforma fiscale ipotizzata nel contratto fosse iniqua e consentisse maggiori guadagni ai ricchi. “Se uno fattura di più e paga di più è chiaro che risparmia di più, reinveste di più, assume un operaio in più, acquista una macchina in più e crea lavoro in più – ha aggiunto il ministro – Non siamo in grado di moltiplicare pani e pesci. Ma l’assoluta intenzione è che tutti riescano ad avere qualche lira in più in tasca da spendere”. Perché il problema del nostro paese, ha concluso Salvini, “è che le esportazioni vanno bene grazie ai nostri eroici imprenditori, che nonostante tutto e tutti tengono alto il made in Italy nel mondo, ma devono tornare a comprare anche gli italiani. E per farli tornare a comprare occorre che tornino a lavorare dignitosamente e che abbiano in tasca qualche lira”.

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