Sono 17 le persone indagate nella nuova inchiesta contro la rete di fiancheggiatori che protegge la latitanza del boss Matteo Messina Denaro, l’ultimo padrino di Cosa nostra ricercato. All’alba di martedì mattina sono scattate una serie di perquisizioni disposte dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo in diversi comuni della provincia di Trapani nei confronti di soggetti che nel corso degli anni sono stati arrestati per associazione mafiosa o che hanno avuto collegamenti con personaggi vicini a Cosa Nostra. Tra loro ci sono anche persone che storicamente hanno avuto stretti rapporti con Messina Denaro, latitante dall’estate del 1993 dopo gli attentati mafiosi a Roma, Firenze e Milano.

Nell’operazione, che ha impegnato oltre 150 uomini, sono stati perquisiti abitazioni, terreni, attività commerciali e imprenditoriali con l’obiettivo di raccogliere elementi utili alla cattura del boss. Il blitz arriva a poco più di un mese da un’altra indagine della Dda che ha portato in carcere 21 persone tra boss e gregari dei clan di Castelvetrano, Partanna e Mazara del Vallo. A dicembre altri 30 presunti mafiosi erano finiti indagati dalla Dda sempre per aver favorito la latitanza di Messina Denaro.

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