“Il mio europeismo è forte, ma senza riforme della politica monetaria e delle istituzioni, la moneta unica sarà un cappio al collo intorno al quale non avremo più la mano per controllare lo scivolamento del nodo”. Sono le parole di Paolo Savona, economista e già ministro dell’Industria nel governo Ciampi, durante il programma “Sfida europea” andato in onda quattro anni fa sul canale della Treccani. Già nel 2014 Savona, oggi papabile per il Ministero dell’Economia nel governo M5s-Lega guidato da Giuseppe Conte, veniva considerato “una delle voci più critiche dell’attuale politica dell’Unione Europea”. Secondo “il mio maestro Guido Carli (economista ed ex governatore della Banca d’Italia, ndr) le misure europee erano necessarie per affrontare i difetti di fondo del nostro Paese, e cioè la tendenza all’assistenzialismo e all’intervento del capitale pubblico in quello privato”.
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