Scintille a Coffee Break (La7) tra Mario Lavia, vicedirettore di Democratica, e Antonio Maria Rinaldi, docente di Finanza Aziendale all’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara. La miccia della polemica, che coinvolge anche la senatrice della Lega, Lucia Borgonzoni, è una frase di Lavia riferita al deputato leghista Claudio Borghi: “Lui è quello che ha fatto crollare Mps“. “No, non si può” – insorge Rinaldi – “Dopo che avete fatto per una vita carne di porco con Mps, ora la colpa è di Borghi? Vi dovreste vergognare. Un po’ di decenza, per cortesia”. Lo scontro tra i due duellanti si replica quando il conduttore, Andrea Pancani, menziona le dichiarazioni della ministra dell’Economia dell’Austria, Margarete Schramboeck, in difesa del governo M5s-Lega (“Andrà giudicato sui fatti, non sulle parole”). Lapidario il commento di Lavia: “Certo, quello austriaco è un governo fascista“. E nuovamente insorgono Borgonzoni e Rinaldi, che osserva: “Vedo che state proprio alla frutta”. La polemica diventa più agguerrita quando viene toccato il caso Ilva. Rinaldi rivendica la necessità di tutelare sia la salute dei cittadini di Taranto, sia il posto di lavoro dei dipendenti dell’azienda. E aggiunge: “Sin dall’inizio lo Stato ha commesso degli errori madornali. Cerchiamo di rimetterli a posto. E attenzione: l’Europa dice no agli aiuti di Stato, perché non si può fare nulla. Bisogna rispondere: ‘Cari signori, noi abbiamo un’emergenza nel vero senso della parola e non ce ne importa assolutamente niente degli sforamenti'”. “Quando vi fa comodo, l’Europa serve a giorni alterni”, ribatte Lavia. “E dobbiamo lasciar morire la gente? Ma chi se ne frega” – replica Rinaldi – “Quando sono stati trovati 20 miliardi per le banche, lei è stato zitto”

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