“Non c’è un solo giornale che non tifi per il fallimento per il tavolo M5s-Lega. C’è pure qualcuno che dice: ‘Di Maio, ma che ti ridi?’. Sì, sono felice se si riesce a far partire qualcosa di buono per gli italiani”. Così il leader del M5s, Luigi Di Maio, in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, risponde al caustico editoriale del giornalista Andrea Scanzi su Il Fatto Quotidiano. E la firma del Fatto, a sua volta, dà la sua risposta al politico durante Otto e Mezzo (La7): “È una delle prime volte che vedo Di Maio arrabbiato, mi fa quindi piacere che abbia mostrato dei sentimenti che di solito non si vedono. Non sono convinto appieno delle sue affermazioni, anche se, da cittadino, nutro la speranza che abbia ragione. Nel mio articolo, infatti, elencavo alcune criticità evidenti nel percorso di Di Maio e del M5s. Prima di tutto”- spiega – “si è detto da solo che si sta scrivendo la storia. Se fossi stato un suo amico, gli avrei detto: ‘Rilassati. Stai solo facendo un dialogo con Casalino, la Castelli e Calderoli. Non sei alla conferenza di Yalta con Roosevelt, Churchill e Stalin. Vola basso’. E avrei aggiunto: ‘Sei all’esordio come presidente del Consiglio o comunque come socio di maggioranza di un governo, quindi è tutto estremamente difficile. La Lega è molto più scaltra di te e ti può mettere in tasca quando vuole. Fino a ieri dicevate che Salvini, Calderoli, Borghezio erano dei lavativi e vagabondi che non lavoravano mai. E, soprattutto, tu, Di Maio, ti stai giocando tutto perché non ti ricandiderai e hai abituato un elettorato a essere diverso, a fare delle grandi cose’”. Scanzi sottolinea: “Per tutti questi motivi io, se fossi Di Maio, sarei felice, però non sbandiererei questo clima, come a dire ‘ho trovato l’anima gemella’. Al suo posto, direi: ‘Ci proviamo e stiamo tranquilli. Poi tra un anno o due anni direte se sono stato bravo o meno’”. Il giornalista, poi, si sofferma sugli elettori di sinistra che hanno dato il voto al M5s: “Ci sono quelli che non hanno digerito affatto Salvini e che si pentono amaramente di aver votato 5 Stelle, come l’attore Ivano Marescotti e Paolo Flores D’Arcais. Tomaso Montanari, che non so se abbia votato M5S, ma ne è simpatizzante, ha scritto un editoriale sul Fatto Quotidiano a riguardo. Come ho scritto sul Fatto, però, ci sono anche molti delusi di sinistra che hanno votato 5 Stelle, ma che per ora hanno un atteggiamento di sospensione, come a dire: vediamo che succede. Sono coloro che sono stati disillusi da governi che venivano da sinistra o che dicevano di essere di sinistra. E quindi” – continua – “ritengono che un governo M5s-Lega dalla durata di pochi mesi e in grado di fare due o tre cose piccole è tale per cui sia sopportabile anche Salvini. Credo, però, che non verrebbe minimamente perdonata una vicinanza eccessiva di Berlusconi. E questo, secondo me, è un altro elemento dirimente per il governo del M5s. È un governo Salvimaio, come sembra, oppure, pur di stare al governo, il M5s è disposto ad accettare qualche veto? In quest’ultimo caso, Di Maio non è che deve smettere di ridere. Deve proprio smettere di fare politica, perché così uccide il M5s”.

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