Il gas cloro è stato “probabilmente” usato in un attacco avvenuto in Siria in febbraio nella città di Saraqeb, nella provincia nord-occidentale di Idlib. È quanto hanno stabilito gli ispettori dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), senza addossare la responsabilità ad alcuna delle parti in conflitto.

Secondo il rapporto reso noto dall’Opac, nel febbraio scorso il gas cloro si sarebbe sprigionato da cilindri usati per un bombardamento sul quartiere di Al Talil, località in mano all’opposizione colpita dai raid del regime di Damasco. I primi a denunciare l’uso di armi chimiche su Saraqib sono stati i caschi bianchi della Syria Civil Defence.

L’Organizzazione sta investigando su diverse denunce di attacchi chimici, tra cui uno che sarebbe avvenuto il 7 aprile su Duma, nella Ghouta orientale, che secondo fonti degli attivisti avrebbe provocato decine di vittime. Il suo mandato, tuttavia, è solo di appurare se armi chimiche siano state impiegate, ma non di indicare gli eventuali responsabili.

Usa, Francia e Gran Bretagna hanno ritenuto il regime di Bashar al Assad come l’autore del presunto attacco del 7 aprile e una settimana dopo hanno compiuto attacchi per rappresaglia contro quelli che hanno indicato come depositi di armi chimiche appartenenti alle forze governative.

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