Diciamolo chiaramente: la cancellazione di 250 miliardi di euro di titoli di Stato detenuti dalla Bce è una proposta che rivela uno schema tattico – non strategico – talmente irrituale da poter avere un solo obiettivo recondito (ammesso che lo abbia) se davvero farà parte della bozza di programma M5s-Lega.

Saltiamo subito i dettagli tecnici e andiamo al sodo. Non ha alcuna credibilità una forza politica – e con lei gli uomini che aspirano a governare la quinta nazione in Europa per pil e uno dei debiti pubblici più alti del mondo – se, da una parte Luigi Di Maio e dall’altra Matteo Salvini, si pongono in termini di guerra all’Europa (ponendo sul tavolo un’eventuale uscita dall’euro e volendo ridiscutere i Trattati) ma poi, allo stesso tempo, chiedono al “pilastro” principale della Ue, la Banca centrale europea guidata da Mario Draghi, un provvedimento come “la cancellazione” o “sterilizzazione” di 250 miliardi di debito, ovvero oltre l’11% del debito pubblico italiano, un mastodonte che ammonta a 2.300 miliardi.

Non esiste: dilettanti allo sbaraglio. Il tema della ristrutturazione del debito italiano richiede ben altre cautele e obbliga all’impiego di vere e qualificate teste pensanti.

Per cominciare, i trattati internazionali e i regolamenti della Bce, per quanto l’Istituto di Francoforte sia il braccio armato delle banche commerciali delle singole nazioni europee, non possono essere modificati o stravolti con proposte o dichiarazioni “lunatiche” o strampalate. A parte il fatto che i trattati Ue vietano alla Bce qualsiasi forma di finanziamento degli Stati membri – e la cancellazione del credito ricade direttamente in questa categoria – certi meccanismi si cambiano solo tramite percorsi complicati che prevedono lunghi negoziati con i partner del club di cui si fa parte, riunioni, commissioni, studi e ricerche, e poi eventualmente, dopo mesi se non anni di discussione, un voto degli organismi preposti, senza contare che il provvedimento per passare deve essere votato all’unanimità. Oppure consigliamo a Di Maio e Salvini una strada di sicuro rapida ed efficace che taglierebbe la testa al toro: il default disordinato, Roma come Buenos Aires nel 2001.

Una proposta e un progetto “irricevibili” quindi, come si dice in politica quando la politica sa volare alto.

L’assurdità della proposta è tale che deve per forza avere un falso scopo (false flag): provocare il chiaro e, si suppone, sdegnato rigetto da parte del ricevente, secondo il dettame della Costituzione, ovvero il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e di conseguenza il suo diniego di incarico per la premiership, e quindi l’aborto del nuovo governo.

Non interessa qui sostenere che la richiesta di M5S e Lega sia frutto o meno delle menti annebbiate di economisti leghisti o pentastellati – illustri sconosciuti a livello internazionale – che non capiscono un’H di economia e di politica monetaria; o “di una interpretazione errata dei rapporti tra la Bce e i singoli governi; o del fatto che tecnicamente è impossibile che una banca centrale “rinunci” ai crediti; o che le banche centrali di tutti i paesi Ue in totale hanno un patrimonio consolidato di 102 miliardi di euro (rispetto alla soglia di 250 di cui qui si parla); oppure che si voglia scaricarne il peso sulle banche, e soprattutto quelle italiane (la quasi totalità del nostro debito pubblico acquistato dalla Bce è nel portafoglio della Banca d’Italia)”.

No, il punto è che il rigetto della proposta – la cancellazione di 250 miliardi di euro di titoli di Stato detenuti dalla Bce – vale in quanto offre un alibi certo al nascituro (ma è destinato a nascere?) governo giallo-verde di Salvini e Di Maio, i quali, di fronte al rigetto, potrebbero dire ai propri elettori: “Non ce l’hanno fatto fare, l’idea era buona ma le lobby europee e i poteri forti bancari comandano come e più di prima, sono tutti servi dell’Europa”. Insomma: una proposta come molte altre, da campagna elettorale, pensando alle prossime elezioni, ma impossibile da realizzare in concreto al governo. Evocando nel frattempo il Cigno nero della bancarotta e del default internazionale. Allacciatevi le cinture di sicurezza.

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