Venti anni fa se ne andava Frank Sinatra.

Lo incontrai nel 1990 a Las Vegas. Io e il mio amico Giuliano Fournier (giornalista della tv svizzera) avevamo conosciuto a Los Angeles la sua segretaria, Dorothy Uhlemann, che ci invitò in prima fila a un suo concerto all’Hotel Riviera.

Dalla nostra postazione potevamo seguire molto da vicino la sua performance, diretta dal figlio Frank Sinatra Jr, anche lui cantante e direttore d’orchestra. Il fatto curioso erano le occhiate che lui dava al figlio che era letteralmente terrorizzato con la paura di sbagliare. Alla fine della sua esibizione, lo raggiungemmo con Dorothy nel suo camerino e a ciascuno di noi dedicò una foto con dedica personale.

Frank Sinatra che era nato a Hobochen nel New Jersey nel 1915 iniziò la sua carriera negli anni 30 esibendosi nelle grandi orchestre del trombettista Harry James e del trombonista Tommy Dorsey. Nel 1942 intraprese la strada di cantante solista e da allora la sua carriera musicale fu sempre più in ascesa, alternata anche a quella cinematografica che lo vide protagonista di straordinari film quali Alta società, Da qui all’eternità, Bulli e pupe, Un giorno a New York, Qualcuno verrà, L’uomo dal braccio d’oro etc.

A mio avviso Sinatra è stato il più straordinario cantante di quegli anni, quando la grande professionalità si legava al buon gusto, al rigore musicale, all’eleganza. Tutte cose purtroppo oramai dimenticate, che ci riportano con la mente e con l’ascolto dei suoi dischi a quel meraviglioso tempo, pieno di bellissime canzoni, di swing, di jazz feeling, di grandi inenarrabili emozioni.

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