Quando una settimana comincia male, delle volte può finire anche peggio. È quello, forse, che avranno pensato in Ferrari a chiusura di uno dei weekend più neri degli ultimi tempi.

Sì, perché si è cominciato con la prima bocciatura della soluzione tecnica ideata dagli uomini di Maranello che per primi hanno ideato l’ancoraggio dello specchietto sull’Halo, aggiungendo però poi un deflettore, con lo scopo di ridurre le vibrazioni del supporto montato a sbalzo, che la Federazione prima ha accettato ma poi, ripensandoci, ha deciso che sarà illegale dal prossimo Gran Premio. Da capire allora perché a Barcellona si è consentito l’utilizzo…

Poi è arrivata la rottura della turbina di Kimi Räikkönen durante le prove libere con annesso cambio di motore endotermico prima di quanto pianificato (ricordo che saranno solo tre i motori utilizzabili nell’intera stagione, poi partiranno le penalizzazioni).

A complicare ulteriormente le cose il cambio della struttura delle gomme, decisa dalla Pirelli e dalla Federazione a causa di alcuni fenomeni di blistering (sovrariscaldamento delle mescole ed esplosione di alcune bolle all’interno dello strato esterno del battistrada). Variazione di soli 0,4mm di spessore che sembra aver mandato in confusione la Ferrari, e solo lei, visto che la Red Bull ha dimostrato di saperle gestire in modo egregio.

Gli uomini in rosso infatti, hanno dato l’ennesima dimostrazione di debolezza sul fronte strategico. L’entrata anticipata di Vettel, per un improbabile under cut grida vendetta e ancor di più il secondo pit, reso forse obbligatorio proprio dal grosso anticipo del primo. Ad alleviare il danno dell’errore strategico almeno la scelta di eseguirlo sotto virtual safety car che ha ridotto il tempo perso, situazione che altrimenti sarebbe stata paradossale ed impietosa.

Certamente a tutto ciò si è unita poi la direttiva tecnica della Federazione che ha chiarito e avvisato i team che non erano permessi più i rabbocchi dell’olio motore durante le sessioni di qualifica. Sarà forse una strana coincidenza, ma in Ferrari sono scomparse, guarda caso, le sospette fumate bianche e insieme ad esse anche le prestazioni in qualifica (scelta della mescola anche qui discutibile) e in gara.

La ciliegina sulla torta poi è arrivata con il ripetersi di un cedimento tecnico sulla vettura di Raikkonen dove probabilmente a rompersi, di nuovo, è stato il sistema di sovralimentazione. Sospetto che il bando dell’olio abbia responsabilità in questo? A quanto pare infatti, la SF71H immetteva olio nella camera di combustione attraverso un sistema, non del tutto chiaro, che come mezzo di passaggio utilizzava proprio gli elementi del turbo.

Settimana, quindi, da dimenticare anche se sono tanti gli aspetti che la Ferrari dovrà rivedere in questi giorni che ci separano dal prossimo Gp. Di buono c’è che la tappa successiva sarà quella del principato, dove forse oli (per le potenze) e gomme (visto il basso degrado) influiranno di meno e ci sarà invece del tempo in più per capire dove intervenire e rimettere sulla giusta via un mondiale che si era aperto con le migliori aspettative.

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