di Felice Lucia

Da ingegnere sono abituato a seguire i numeri e la legge di Murphy:  “Se qualcosa può andar male, andrà male”. Già i primi dati delle intenzioni di voto evidenziano che quest’accordo sta avvantaggiando Matteo Salvini, che ha avuto un incremento di consensi. In ultimo, non aiuta la notizia che Berlusconi è stato riabilitato e il Pd di Matteo Renzi è scomparso dalle cronache dei giornali. Ma all’orizzonte si avverte che c’è una lieve flessione dell’elettorato nei confronti del M5S, che nel lungo periodo potrebbe diminuire i suoi consensi.

Sicuramente non andare a votare subito avvantaggia Renzi, che nel frattempo riuscirà ad organizzare un partito dall’opposizione e Berlusconi che potrebbe apparire come un padre nobile dell’accordo, sempre che poi non si scopre che ci sia stato un accordo non scritto. E se guardiamo dall’estero, dove a settembre avremo la fine del quantitative easing della Bce e quindi una probabile ripresa dello spread e un acutizzarsi della politica sui dazi da parte del presidente Usa, sicuramente lo scenario internazionale non aiuterà il futuro governo.

Da cittadino provo simpatia per lo sforzo ma, alla prova dei fatti quotidiani, purtroppo il contratto sarà una bufala, poiché sarà impossibile prevedere cosa succederà nei prossimi mesi.

Se il governo dovesse affrontare una qualsiasi crisi internazionale, come l’aumento dello spread , una guerra lampo o un attentato, tutti i partiti sarebbero pronti a rientrare in gioco. E lì che si giocherà la vera partita, e naturalmente una volta partito il governo sarà facile trovare una nuova maggioranza. Si tenga conto che per la prima volta un governo in Italia vine fatto da forze populiste e senza partiti portatori di grandi interessi economici, che sicuramente non staranno a guardare ma vorranno garanzie sui loro interessi economici.

Mi auguro che la trattativa vada avanti e che si concluda nel migliore dei modi, ma purtroppo prima o poi i partiti che ora firmano un accordo dovranno ritornare allo scontro e come sempre capita ci rimette il migliore.

D’altronde, basta ricordare il consenso che gli italiani diedero a Renzi dopo e Berlusconi prima per poi cercare un cambiamento. Il M5S con nuove elezioni molto probabilmente avrebbe riconfermato i suoi voti, Salvini sarebbe cresciuto ma il Pd sarebbe stata terra di conquista da qui a luglio.

Lo scenario con un premier non eletto, con un programma condiviso con una forza opposta, e con un’opposizione che si ristrutturerà il bersaglio si concentrerà sul più debole. Sempre che tutto cambi affinché nulla cambi , come nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, allora si che che avremmo perso una grande opportunità e l’avverarsi della legge di Murphy.

Sono curioso di aspettare l’evento che darà inizio alla caduta del governo nascente e alla nascita di un nuovo governo di centro destra con l’appoggio di responsabili, ricordando che lo scienziato Edward definì “effetto farfalla” (the Butterfly Effects, in inglese), durante una conferenza del 1972, partendo da una semplice domanda: “Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?”.

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Governo, Centinaio (Lega): “Programma ormai definito, mancano le virgole. Sul nome del premier decidono Di Maio e Salvini”

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