“Si deve andare a votare il prima possibile. Luglio è un problema. Noi abbiamo intenzione la settimana prossima di chiedere di emanare un decreto di emergenza ad hoc che consenta di modificare un parametro sul voto degli italiani all’estero e quindi andare a votare anche a giugno”. Sono le parole del leader del M5S, Luigi Di Maio, ospite di Dimartedì (La7). “Non siamo disposti a votare un governo tecnico” – ribadisce – “Alle prossime elezioni credo che molti elettori dem ripenseranno seriamente a votare Pd. E’ un partito che si era riempito la bocca con la responsabilità di dare un governo a questo Paese, poi quando sono arrivati al dunque si sono rifugiati sull’Aventino, perché Berlusconi non aveva i numeri per fare un governo insieme a loro. Credevo nella possibilità di fare qualcosa con la Lega di Salvini, ma quest’ultimo ha preferito gli interessi di coalizione a quelli del Paese. E questo conterà nel risultato elettorale”. Di Maio aggiunge: “Noi possiamo recuperare, da quello che ho visto dagli analisti, oltre l’8% dal Pd e dalle forze politiche che non si ripresenteranno perché andate sotto soglia. Finalmente potremo avere l’occasione per governare autonomamente. E’ necessaria una nuova legge elettorale, ma non c’è modo di cambiarla in questa legislatura. Quindi, bisogna andare a votare subito”. Il politico pentastellato, poi, puntualizza: “La linea che ho portato avanti in tutta la campagna elettorale è quella di restare nell’Unione Europea e nell’unione monetaria. Ma se nella democrazia rappresentativa si elegge una forza politica con 11 milioni di voti e Salvini, Renzi e Berlusconi non la fanno andare al governo, a un certo punto l’opinione pubblica non crede più nella democrazia rappresentativa” – prosegue – “Sul referendum sull’euro io Grillo lo capisco: se i luoghi della democrazia rappresentativa diventano sempre più vuoti, cominciano a muoversi altre richieste extraparlamentari, legittime, se con tutti gli strumenti di democrazia diretta e partecipata”. E chiosa: “Io credo ancora nella democrazia rappresentativa, ma è complicato arrivare lì con 11 milioni di voti e sentirti dire anche dagli sconosciuti e dai Mr. X: ‘Tutti tranne il M5S’. Ho provato a proporre un contratto di governo a Lega e Pd. Hanno detto di no. Ora il colpo di scena potrebbe essere che si mettano tutti d’accordo contro il M5S per far partire il governo. Pare chiaro, comunque, che alle prossime elezioni ci sarà un ballottaggio tra M5S e Lega. Noi la sinistra? Non credo, ormai questi steccati ideologici sono stati superati. Bisogna votare per risolvere i problemi del Paese”

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