Un insulto razzista – “negro di m…” – rivolto da un giovanissimo calciatore degli Esordienti del Rozzano (Milano) nei confronti del centravanti avversario, tredicenne come lui, ha spinto l’allenatore del Pontisola, Igor Trocchia, a una decisione esemplare: ritirare subito la sua squadra dal torneo che, lo scorso primo maggio, si stava svolgendo sul campo di calcio di Ponte San Pietro, alle porte di Bergamo.

Mentre era in corso la gara del torneo riservato ai ragazzini della classe 2005 tra il Pontisola e il Rozzano, uno dei calciatori della squadra milanese ha offeso l’avversario solo per il colore della sua pelle. Alla fine dell’incontro, Trocchia si è reso conto che il suo calciatore non voleva dare la mano all’avversario. I compagni del Pontisola gli hanno così spiegato l’accaduto, che nell’immediatezza del fatto non era stato colto. “Giochino gli altri, noi ce ne andiamo”, è sbottato a questo punto il mister. Che ha deciso di ritirare la squadra, benché stesse vincendo e senza far disputare ai suoi ragazzi una quarta gara.

La dirigenza del Pontisola si è complimentata con l’allenatore e tutta la squadra supporta la decisione. Le altre squadre del torneo hanno cominciato a mugugnare, così come il pubblico che inizialmente non ha capito. Nel frattempo l’allenatore del Rozzano ha richiamato l’autore della frase razzista. Il giovane calciatore si è scusato, ma ciò non è bastato a evitare al club la punizione di un mese di sospensione dalle gare. “Non è nostra intenzione né minimizzare l’accaduto né giustificare ciò che risulta essere ingiustificabile – ha spiegato il Rozzano Calcio in una nota -. Il ragazzo ha offeso l’avversario con la frase che tutti conoscete, lo stesso accortosi del tremendo sbaglio commesso si è avvicinato per chiedere scusa, scuse che non sono state accettate dall’avversario (scelta più che comprensibile). Il nostro mister ha subito preso un’importante decisione ovvero, mandare il ragazzo a fare la doccia comunicandogli che la sua giornata calcistica sarebbe finita“.  Il presidente del Rozzano, Marco Capitelli, aveva anche subito raggiunto il Pontisola negli spogliatoi, porgendo le scuse a nome di tutta la società al ragazzo offeso, invitando l’allenatore del Pontisola a tornare sui suoi passi, essendo stato allontanato l’autore dell’insulto. Ma ormai la decisione era stata presa. Anche la famiglia del giovane autore dell’ingiuria si è scusata e ha condiviso la scelta della società milanese di sospendere per un mese il ragazzo dall’attività calcistica.

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