Benvenuti a Ten Talking Points, l’unica rubrica che stasera si esibirà a Gallipoli. Altre considerazioni.

1. Per un tifoso neutrale, Inter-Juve è stata la partita ideale. Emozioni, colpi di scena e polemiche arbitrali. Gli juventini potranno continuare a dire che loro non rubano, gli interisti potranno continuare a sentirsi i martiri onesti in un mondo cinico e baro. Perfetto.

2. Giornata sin troppo ricca di episodi simbolici, che confermano come la Juve (in Italia) sia condannata a vincere. La settimana da crisi di nervi, il black out in superiorità numerica, l’abisso a un passo, Higuain che torna al gol in extremis. L’Inter che sfiora l’impresa e poi spreca tutto, tra dolori e pianti, per stanchezza e spallettate (il cambio Icardi-Santon è folle). Il Napoli che paga la troppa gioia di una settimana fa con l’espulsione immediata di Koulibaly, guarda caso l’hombre del partido con la Juve. Infine la Viola, anti-gobba per antonomasia, che non si “scansa” e consegna lo scudetto ai nemici. Più che una giornata di campionato, tra ieri e sabato siamo stati catapultati tutti in un sogno calcisticamente hard di Mughini.

3. Orsato ha sbagliato tanto, anzi troppo. L’espulsione di Vecino resterà per sempre dubbia: classico fallo da cartellino arancione. Il fallo è vile, infatti Mandzukic è stato operato con dieci punti di sutura. Quel che non torna è l’uso del Var. Come mi ha spiegato Nardella, “regolamento alla mano la Var può intervenire su rigori, gol viziati da irregolarità, espulsioni dirette e scambi di persone sui cartellini, soltanto in caso di chiaro errore”. Nel caso del fallo di Vecino il “chiaro errore” non c’è: l’entrata era interpretabile e il cartellino giallo lecito. E’ verosimile che Orsato, vista l’entità dell’infortunio di Mandzukic (cioè la ferita), abbia deciso autonomamente di usare il Var. Il regolamento glielo consente, ma siamo davvero al limite.

3 bis. E’ invece indiscutibilmente vergognosa la non espulsione di Pjanic, già ammonito e già graziato poco prima. In una situazione analoga, Giacomelli aveva espulso Baselli (Torino) per fallo proprio su Pjanic. Il rosso era solare e probabilmente avrebbe pure giovato alla Juve, destandola dal torpore in cui era caduta 11 contro 10. Errore imperdonabile.

4. Ad alimentare i complottisti c’è il labiale del quarto uomo Tagliavento, che sembra dire: “Nel recupero vinciamo” (più probabilmente dice: “Che recupero facciamo?”). Le immagini mostrano poi Allegri che, a fine partita, vede passare Tagliavento e gli dice raggiante: “Ciao, Taglia! Oh, è andato proprio bene eh (parla di Orsato?). E’ stato proprio bravo. Promosso”. Per forza che poi circolano battute come questa: “Quando Orsato smetterà di arbitrare, la Juve per rispetto ritirerà la maglia numero 12” (Matteo Grandi)

5. Il Napoli frana di testa, proprio come accadde dopo il gol allo scadere di Dybala con la Lazio. Allora perse in casa con la Roma. Stavolta il contraccolpo psicologico ha aperto le porte alla tripletta del Cholito Simeone. Non ha poi aiutato questa propensione illogica e per nulla scaramantica ai festeggiamenti. I bagni nelle fontane, i fuochi d’artificio, i cortei. Amici napoletani, tutto questo entusiasmo non era quantomeno fuori luogo, tenendo conto che dall’altra parte c’è una società che (in Italia) sa solo vincere e più la stuzzichi più si carica? L’impresa allo Stadium è stata gestita davvero malissimo.

6. Grande Lazio, nonostante un rigore sbagliato e gli infortuni a Immobile e Radi. Torino mazzarrico, quindi bruttino. Spalletti è a 4 punti dal quarto posto: qualora l’Inter non andasse in Champions, saremmo di fronte a uno dei flop più clamorosi nella storia dell’umanità.

6 bis. La Roma è stata brava a non deconcentrarsi in vista dello scontro con il Liverpool. Temo non abbia chance, ma lo dissi pure col Barça e lo ripeto apposta. Sperando ancora di sbagliare.

7. Quando Allegri ha sbroccato a Sky su schemi e basket, non si è capito neanche da solo.

8. L’impatto di Santon in Inter-Juve mi ha ricordato per efficacia la performance del poro Sgarbi nel collegio di Acerra contro Di Maio, ma chi gli ha augurato la morte sui social merita la galera e dovrebbe farsi curare. Anche se, per gente così, una cura non c’è.

8 bis. Grandi polemiche per la telecronaca di Caressa. Ragazzi, ma davvero c’è ancora qualcuno a cui interessa quel che dice Caressa? Dai, su.

9. Atalanta in Europa League con merito. Bene la Samp. Il Milan ha sbagliato 12 gol a porta vuota sul 2-0. Psicodramma Udinese, ma Cagliari e Chievo non stanno meglio. Il Verona saluta già la serie A. Spal assai viva. Zenga sta facendo prodigi, ma nessuno se lo fila.

10. Le Red Bull che si eliminano da sole. Grosjean che va contro un muro mentre scalda le gomme in regime di safety car. Quello di ieri non era il Gran Premio dell’Azerbaijan: era l’anticipazione della direzione del Pd di giovedì.

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