“Gli esperti di statistiche mi hanno spiegato peggio di così la sinistra era andata solamente nel 1924, con la legge Acerbo e il Listone del Fascio“. Sono le parole di Gianni Cuperlo, esponente della minoranza Pd, durante L’Aria che Tira (La7). E muove una critica severa al suo partito: “Quando succede una cosa di tale portata, puoi scegliere di tuffarti nella cronaca del giorno dopo, ma una classe dirigente ha il dovere di guardare in faccia la realtà e capire come ricostruire un rapporto di fiducia che si è inevitabilmente spezzato. In un passaggio così delicato, così complicato, così difficile della vicenda politica del Paese un partito che ha perso le elezioni” – continua – “deve discutere. E quello che mi colpisce è che c’è l’incarico a Roberto Fico, il presidente della Camera, poi esce dal Quirinale, passano pochi minuti e e vedo in agenzia una batteria di dichiarazioni di esponenti autorevolissimi del mio partito. Ma Sant’Iddio, di fronte alla novità, convoca la direzione del tuo partito, mettiti intorno a un tavolo, convoca un famigerato caminetto, convoca qualcosa per ragionare assieme”

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