Il vincitore del concorso pubblico? Te lo dico in anticipo. Anzi, ne scrivo nome e cognome sulla posta elettronica certificata, così che resti traccia inconfutabile di una divinazione che sembra avere molto poco di paranormale, ma è solo il frutto della conoscenza dei metodi che vengono applicati nelle selezioni per la scelta del personale. Ovvero del fatto che, in qualche caso, i concorsi vengono confezionati su misura del vincitore predestinato, alla faccia degli altri concorrenti, speranzosi di cimentarsi in una gara ad armi pari. A gettare ombre pesanti sulla gestione dei concorsi da parte della Provincia Autonoma di Trento, ma anche dell’Azienda sanitaria e dell’università, è il consigliere provinciale Filippo Degasperi, che questo gioco molto serio di indovinare in anticipo i nomi dei vincitori lo ha già fatto cinque volte.

I nomi li ha perfino inseriti sul proprio sito internet e su quello del Movimento Cinque stelle. Ci ha scritto alcune interrogazioni alla giunta provinciale di Trento. E ha anche inoltrato un esposto alla magistratura. Risultato? Non è accaduto niente. Non ha ricevuto risposte dalle istituzioni provinciali e, fino ad oggi, neppure gli accertamenti investigativi (ammesso che siano iniziati) hanno sortito effetti. Ma adesso spunta anche la registrazione di una conversazione tra medici, con oggetto proprio un concorso.

Il dirigente medico di cui era sicura l’assunzione – “Prosegue con nostro sconcerto la saga dei concorsi dall’esito già noto, come abbiamo già denunciato in ambito universitario, della sanità, della gestione finanziaria e del personale della scuola a Trento. Le autorità deputate al controllo dovrebbero domandarsi perché”, dichiara Degasperi. L’ultima in ordine di tempo è la selezione per l’assunzione a tempo determinato di un dirigente medico nell’Azienda provinciale dei servizi sanitari, da impiegare in “Medicina e chirurgia d’accettazione d’urgenza”. Tra cinque candidati, il vincitore è risultato Giacomo Magagnotti, 35 anni, che nella prova orale ha conseguito il punteggio di 28/30. L’assunzione era stata indetta con un bando il 22 gennaio scorso. La scadenza delle iscrizioni era fissata il 6 febbraio. La prova orale risale al 20 febbraio. Altri tre candidati hanno conseguito punteggi di 27/30, 26/30 e 25/30.

La registrazione: “Ho trovato quello che vuole venire qua” – Degasperi aveva indovinato – evidentemente bene informato su ciò che avviene nella sanità trentina –  il nome ben prima della conclusione, con una pec. E adesso, proprio su quel caso, spunta la registrazione di un colloquio tra medici. Uno di loro, con ruoli apicali a Trento, afferma di aver individuato la persona disposta ad assumere l’incarico. Per questo aspetta che venga predisposto il concorso, che dovrebbe avere come vincitore proprio quel medico proveniente dal Veneto. E, da quanto si capisce, ne ha anche parlato con i vertici amministrativi. Ma si lamenta che il concorso non è ancora stato bandito.

La conversazione dimostra la preoccupazione di coprire un posto vacante, il che è sicuramente positivo. Ma in materia di concorsi pubblici le regole sono rigide. Il vincitore non può essere individuato a priori, ma deve emergere come il migliore tra i candidati da un esame o colloquio sulle materie indicate nel bando.

L’assunzione nell’ufficio integrazione socio-sanitaria – La stessa anticipazione Degasperi l’ha fatta la scorsa estate per l’assunzione del direttore dell’ufficio integrazione socio-sanitaria. Il concorso era stato bandito dalla Provincia autonoma e aveva scadenza a novembre. Su due concorrenti era risultata vincitrice Monica Susat, proprio il nome indicato nella pec da Degasperi il 26 luglio, ovvero quattro mesi prima. Il consigliere aveva anche presentato un’interrogazione perché i requisiti richiesti ai candidati erano stati modificati in senso riduttivo (rispetto ai titoli di studio).

L’incarico alla direzione Patrimonio immobiliare – Passando all’Università di Trento, il 2 agosto 2017 era stata bandita una selezione per l’incarico dirigenziale a tempo determinato alla direzione Patrimonio immobiliare dell’ateneo. Una società privata aveva esaminato una cinquantina di candidati e aveva proposto tre nomi all’università, che aveva poi scelto il dottor Giancarlo Buiatti, che Degasperi aveva indicato in una pec a metà settembre, nonostante non fosse disponibile l’elenco dei candidati. Dopo l’esito della selezione aveva presentato un’interrogazione che non ha ancora avuto risposta.

Il caso all’ufficio programmazione e gestione finanziaria – Un quarto caso si è verificato a metà dicembre per il posto del direttore dell’ufficio programmazione e gestione finanziaria del servizio politiche sociali della Provincia di Trento. Il 20 ottobre scorso Degasperi aveva indicato che il vincitore sarebbe stato Roberto Pallanch, ex segretario del Pd di Rovereto, il che si è verificato puntualmente. Pallanch è risultato il primo di 11 candidati con un punteggio di 26/30 allo scritto e l’unico ammesso agli orali.

Il bando vinto dal nipote dell’assessore agli enti locali – La quinta situazione è quella del bando per il direttore dell’ufficio rapporto di lavoro e mobilità del personale scolastico che fa parte del Servizio per il reclutamento del personale della scuola della Provincia di Trento. Su 19 candidati, con un voto di 21/30, ha prevalso Alessandro Daldoss, nipote dell’assessore provinciale agli enti locali, Carlo Daldoss. A ottobre, ovvero due mesi prima dell’ultimazione delle prove, il consigliere dei Cinquestelle aveva indicato proprio quel nome, contenuto poi in un esposto inviato alla Procura della Repubblica. Amaro il commento di Degasperi: “Ci chiediamo quanto questa prassi sia umiliante per chi crede nella meritocrazia della pubblica amministrazione e con fatica si impegna in ragione di un obiettivo”.

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