È stata seguita e aggredita all’alba di domenica verso le 6 in vicolo Santa Lucia, in pieno centro storico a Bologna, dentro dell’androne di casa. Chi ha violentato sessualmente la studentessa universitaria è stato fermato ieri sera e ha confessato: si tratta di Cesarin Tivadar, romeno, un maniaco seriale che nel 2014 seminò paura nella zona universitaria perché già allora aveva aggredito numerose donne. “È un fatto molto grave”, ha detto il suo difensore, l’avvocato Ercole Cavarretta. E parlando del suo assistito ha affermato: “Fa male soprattutto alle vittime – ha detto il legale – ma anche a se stesso”.

Conosciuto come “il palpeggiatore di Bologna“, dopo la cattura in Danimarca, in tribunale si scusò e patteggiò due anni, con pena sospesa. È rimasto quindi in libertà fino a ieri sera. All’epoca il suo identikit con il volto dai capelli biondi fu affisso in tutta la città e fece il giro del web. L’indagine sul caso di domenica, dove la giovane ad un certo punto è riuscita a divincolarsi e a fuggire nel proprio appartamento, è condotta dalla sezione ‘contrasto alla violenza di genere’, in raccordo con la Procura, che ha identificato l’uomo grazie all’acquisizione di immagini di telecamere e ad altri riscontri.

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