Il Foglio accusa il Movimento 5 stelle di aver sostituito il programma elettorale in rete dopo il voto, riformulando in particolare le parti che riguardano esteri e sindacati. Ma il M5s smentisce la ricostruzione: “E’ falso”, si legge in una nota pubblicata sul Blog delle stelle. “La vera truffa è l’articolo”. I grillini infatti sostengono di aver pubblicato il “programma definitivo il 21 febbraio 2018, dopo un’ultima revisione dedicata all’impostazione grafica”. E aggiungono: “I punti votati dai cittadini sono gli stessi inseriti nel programma. Le versioni precedenti a quelle definitive, erano chiaramente versioni provvisorie, sviluppate all’interno di gruppi di lavoro ad aprile dello scorso anno e che poi sono state oggetto di ulteriori modifiche, accogliendo proposte e istanze, fino alla stesura definitiva”. Il quotidiano ha usato Internet Archive e in particolare la funzione Wayback Machine, strumenti che periodicamente monitorano i siti e rilevano le eventuali modifiche: i due controlli sono stati fatti il 2 febbraio e il 7 marzo, e le versioni non coincidevano. Per i 5 stelle però, il programma definitivo è stato pubblicato il 21 febbraio, mentre gli altri pdf erano “provvisori”, come effettivamente si legge in calce alle versioni precedenti.

I venti punti del programma M5s sono stati annunciati e presentati a Pescara a gennaio scorso da Luigi Di Maio. Questi facevano riferimento a votazioni specifiche fatte sulla piattaforma Rousseau sui singoli temi e ne rappresentavano già una sintesi. A febbraio i temi risultavano elencati sul sito nel dettaglio e facevano riferimento a singoli pdf, mentre nella verifica del 7 marzo comparivano accorpati e mancanti di alcune parti. Per il Foglio “i venti pdf che componevano il programma votato online, creati materialmente dall’agenzia di comunicazione Web Side Story, sono stati sostituiti da venti pdf diversi”. Nel confronto tra i documenti risulta anche però che il documento pubblicato inizialmente riportava la dicitura “programma esteri, parziale 13 aprile 2017”. E, come dichiarato dai 5 stelle, in realtà la nuova versione compariva già il 21 febbraio.

Tra le discrepanze rilevate dal Foglio si nota come nella prima versione sulla questione Nato si parlasse di una “discordanza tra l’interesse della sicurezza nazionale italiana con le strategie messe in atto dalla Nato”. Mentre ora, si legge nel documento, si dice genericamente de “l’esigenza di aprire un tavolo di confronto in seno alla Nato”. E’ stata poi riformulato il capitolo sul ripudio della guerra, come invece rilevato da Repubblica, da cui è scomparsa la lista dei paesi “distrutti dall’unilateralismo occidentale”. Stessa logica anche per quanto riguarda il tema Medio Oriente: nella versione precedente si parlava de “l’interventismo occidentale contro cui l’Italia ha prestato il fianco” contro la Siria; salvo poi aver eliminato i riferimenti a Damasco nella seconda stesura. Edulcorate inoltre le critiche alle sanzioni contro la Russia. Infine è scomparso interamente il capitolo “sindacati senza privilegi“.

Nello specifico ha risposto la nota M5s: “il Foglio scrive che le due versioni sono di senso totalmente diverso e spesso diametralmente opposto. Ad esempio cita un passaggio della prima bozza, in cui si legge ‘ripudiamo ogni forma di colonialismo, neocolonialismo e ingerenza straniera’, ma nella versione finale c’è scritta la stessa identica cosa, in una forma più adeguata: ‘La politica estera del Movimento 5 Stelle – riporta la versione finale – si basa sul rispetto dell’autodeterminazione dei popoli, la sovranità, l’integrità territoriale e sul principio di non ingerenza negli affari interni dei singoli Paesi​’. Dove sarebbe il senso ‘diametralmente opposto’ di cui parla il Foglio?”. Quindi ancora per quanto riguarda la Nato: “Si leggono posizioni diverse, ma anche in questo caso mente. Nel programma definitivo si legge infatti che il ‘Movimento 5 Stelle sostiene l’adeguamento dell’Alleanza Atlantica (NATO) al nuovo contesto multilaterale, contemplando un inquadramento delle sue attività in un’ottica esclusivamente difensiva. È indispensabile una riflessione sull’attuale ruolo della NATO’. Non è quello che diciamo da sempre?”. Per i 5 stelle sono “piccole modifiche di forma, una cosa normalissima. Nessun cambiamento di sostanza. Accade così per tutti i programmi elettorali di tutte le forze politiche del mondo: c’è una prima bozza, poi nuove stesure e lavori di editing. Non c’è di cui stupirsi”. E concludono: “I punti votati dai cittadini, infine, sono nel programma che il candidato premier Luigi Di Maio ha presentato in campagna elettorale”.

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