Qualcosa non torna: le ripercussioni sanitarie dei pervadenti (e pericolosi) campi elettromagnetici non rientrano nel “Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli” del Ministero dell’Ambiente né nel documento del Senato “Chi inquina paga? Tasse ambientali e sussidi dannosi per l’ambiente”. Tantomeno il principio di precauzione è richiamato nelle proposte del Ministero dello Sviluppo Economico per i progetti sperimentali del lancio del 5G.

Eppure, nonostante IARC-OMS considerino dal 2011 le radio-frequenze potenzialmente cancerogene e la magistratura italiana sforni sentenze innovative (come ad esempio il riconoscimento giuridico del nesso tra telefonino e tumore), recentemente l’importante ricerca dell’Istituto Ramazzini condotta su cavie uomo-equivalenti ha dimostrato l’aumento di insorgenza di rari tumori del cervello e alle fibre nervose del cuore, con blocco dell’attività cardiaca, tra gli effetti devastanti delle radiazioni non ionizzanti emesse dalle antenne di telefonia mobile. In pratica, come a dire: la ricerca indipendente va da una parte, istituzioni e business dall’altra.

Nel mezzo ci sono cittadini e salute pubblica, oltre agli enigmatici dubbi sui malori e le morti improvvise (di soggetti apparentemente senza fattori di rischio, come i decessi da infarto tra giovani) o i casi di malattie ambientali in rapida crescita esponenziale. Allora: che fare? Su questi interrogativi è stato indetto a Roma il ‘Sensibile Day’ (sabato 14 aprile al Seraphicum), giornata per la consapevolezza e la sensibilizzazione sul ruolo del nemico invisibile nelle patologie multifattoriali: al tavolo dei relatori al quale siederò anch’io, ci saranno medici ed esperti di ecologia clinica, tecnici, ricercatori ed esponenti del mondo della cultura.

Per la prima volta in Italia poi sarà presentato il docu-film ‘Sensibile’, un pugno allo stomaco nelle storie di vite spezzate di cittadini invisibili dinanzi l’ubiquitaria tossicità della società dei consumi. “Le malattie ambientali sono un problema di tutti”, dice il regista Alessandro Quadretti. Il Comitato Oltre la MCS, organizzatore dell’evento, afferma che bisogna “rompere il muro di solitudine che patologie importanti come la Sensibilità Chimica Multipla creano intorno alla persona che tende a perdere autostima e contatto con se stessa, riducendosi ad essere non più un individuo unico, irripetibile, ricco di esperienza, sogni, desideri, risorse, ma un malato: qualcuno la cui vita gira intorno ad una condizione patologica”.

Al ‘Sensibile Day’ ci sarà spazio anche per il libro di Eleonora Testi, ‘Vite dietro al vetro. Tossicità ambientale e testimonianze di malati affetti da Sensibilità Chimica Multipla e da fibromialgia’, mentre per leggere la mia ultima fatica-inchiesta bisognerà pazientare anche un po’: a giugno uscirà ‘Manuale di autodifesa per Elettrosensibili, come sopravvivere all’elettrosmog’ (Terra Nuova).

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