Sono stati cancellati dal palinsesto a tempo di record: un mese dopo le elezioni che hanno segnato il sorpasso della Lega ai danni di Forza Italia, Mediaset ha completamente riorganizzato la sua informazione. Dopo la cacciata di Paolo Del Debbio (non riconfermato) e Maurizio Belpietro (rimosso), ora tocca a Mario Giordano. Il direttore del Tg4 è stato sollevato dalla responsabilità editoriale della striscia Stasera Italia che aveva sostituito Dalla vostra parte, come ha anticipato Tiscalinews.

Con una duplice interpretazione: da un lato ci sono gli scarsi risultati dei programmi alla verifica dell’Auditel, dall’altro c’è chi sottolinea la volontà di mettere il silenziatore al palinsesto “populista” di Rete 4, ritenuto colpevole da alcuni forzisti di aver aiutato alle urne il Carroccio come il Movimento 5 stelle. Un’ipotesi, quest’ultima, smentita dal direttore generale dell’informazione Mauro Crippa: “Parlare di rivoluzione antipopulista o di scenari complottisti è una fake interpretazione“.

Il cambiamento è cominciato con l’addio di Belpietro alla conduzione di Dalla Vostra Parte e con la fine di Quinta Colonna, che chiuderà dopo l’ultima puntata del prossimo 26 aprile: entrambi avranno un nuovo programma dal prossimo autunno. La striscia che ha sostituito quella del direttore de La Verità però, scrive Tiscali, non deve aver soddisfatto proprio il superdirettore Crippa che in una riunione di giovedì ha annunciato un nuovo responsabile del programma: Marcello Vinonuovo. Un ormai ex sottoposto di Giordano, colpevole secondo la ricostruzione del sito di non aver cambiato registro nel nuova Stasera Italia, rimasto troppo urlato.

Giordano è ancora il direttore del Tg4, ma il segnale rimane forte. Lui che è uno degli architetti della supertestata Newsmediaset e uno dei giornalisti più noti ascrivibile al centrodestra è stato messo da parte e sostituito da chi era più in basso di lui. Secondo Tiscalinews, a Cologno è arrivato un diktat in vista di un possibile ritorno al voto: “Gli amici di Grillo, Salvini e Meloni” restano fuori.

Rigetta questa teoria Crippa che fornisce un’altra spiegazione per i cambiamenti nel settore news: “Un saldo patto fiduciario con Mario Giordano”, “un nuovo progetto con Maurizio Belpietro”, una stagione accorciata, “ma per motivi di budget, per Quinta colonna” e una nuova immagine per il Tg5 e Canale 5. Si tratta di “aggiustamenti editoriali e organizzativi su alcuni programmi. Parlare di rivoluzione antipopulista o di scenari complottisti è una fake interpretazione”, ci tiene a precisare Crippa.

Al posto di Giordano c’è Vinonuovo, “ma tra l’azienda e Giordano – dice Crippa – resta il patto fiduciario. Non c’è alcun ridimensionamento: Giordano è il direttore del Tg4 e continua ad avere la responsabilità anche su Stasera Italia. Del resto giovedì era era a Quinta colonna, ha un’agibilità editoriale e politica totale“. La nuova trasmissione ha debuttato l’8 aprile, con la conduzione di Giuseppe Brindisi e Veronica Gentili, nello spazio che era occupato da Belpietro. “È uno dei più brillanti giornalisti italiani nonché collaboratore stimatissimo di Mediaset da 12 anni – continua Crippa – fa parte della nostra scuderia al 100 per cento, sicuramente tornerà nella prossima stagione con un nuovo progetto di cui cominceremo a parlarne tra qualche giorno”.

Rispetto a Quinta colonna “si tratta di aggiustamenti – spiega Crippa – che hanno a che fare con il budget, a fine stagione è normale fare ragionamenti di tipo economico. Questo non implica un giudizio negativo sul programma, che sta facendo risultati interessanti”. Il direttore generale sgombra anche il campo dall’ipotesi di un addio di Paolo Liguori: “Resterà, stiamo pensando per lui a un ruolo importante di tipo editoriale che ha a che fare con le news”. Intanto cambiano look Tg5 e Canale 5: dal 16 aprile partirà la campagna di lancio del nuovo marchio della rete e del nuovo logo e del nuovo studio della testata”.

Articolo Precedente

Festival di Perugia, dai movimenti di protesta al M5s. Feltri: “5 Stelle? Giudicati in base alla capacità di rompere con il passato”

next
Articolo Successivo

World Press Photo, gli scatti che hanno segnato il 2018: premiata l’immagine del ragazzo venezuelano in fiamme

next