E’ scontro anche sulla presidenza della commissione speciale della Camera. Mentre i partiti cercano, per ora invano, un’intesa in vista del secondo giro di consultazioni al Colle, le tensioni si concentrano su una delle ultime poltrone rimaste da assegnare. In pole c’è il leghista Giancarlo Giorgetti che, secondo le ultime ricostruzioni, potrebbe essere eletto con l’accordo tra M5s e centrodestra che già ha portato all’elezione dei presidenti delle Camere. L’alternativa ipotizzata era quella di eleggere Francesco Boccia, esponente della minoranza dem, ma al momento resta la strada meno quotata: “E’ chiaro”, ha protestato il capogruppo Pd Graziano Delrio, “che c’è un accordo spartitorio a cui noi non partecipiamo. Noi nel 2013 lasciammo all’opposizione la presidenza della Commissione, adesso questo criterio non viene rispettato. Siamo allo stesso metodo che ha contraddistinto l’elezione dell’Ufficio di presidenza”.

La settimana scorsa lo stesso organo è stato istituito a Palazzo Madama e il grillino Vito Crimi è stato eletto presidente. Intanto oggi l’aula della Camera ha approvato l’istituzione della commissione speciale che dovrà esaminare il Def, qualora il governo lo presenti, e di una serie di provvedimenti urgenti. Ad annunciarlo è stato il presidente della Camera Roberto Fico nel corso della seduta. La commissione, ha aggiunto Fico, è di “40 componenti. Al M5s spettano 15 membri, alla Lega 8, al Pd 7, a Fi 7, a Fdi 2, al Misto 1, così come a LeU 1. Le designazioni dovranno pervenire entro le 16 di domani e la commissione è convocata per le ore 11 di giovedì”.

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