Lufthansa, EasyJet e un altro nome, probabilmente quello dell’ungherese Wizzair. Sono tre le offerte arrivate sul tavolo per Alitalia. Oltre alla compagnia tedesca e a quella britannica in cordata col fondo Cerberus e Delta, la terza proposta potrebbe essere proprio quella dei magiari, che si erano fatta avanti nei mesi scorsi mostrando interesse “per il breve e medio raggio“. Nelle ultime settimane era spuntata poi anche l’ipotesi di un soggetto italiano col sostegno finanziario di Cdp. Ma di questa ipotesi non c’è traccia. “Sono tre le offerte recapitate oggi presso lo studio notarile associato Atlante Cerasi di Roma. I Commissari Straordinari di Alitalia procederanno nei prossimi giorni all’esame delle stesse”, ha reso noto Alitalia in un comunicato, dopo che alle 18 erano scaduti i termini per formalizzare le offerte.

E secondo quanto apprende l’agenzia Ansa, i tre commissari (Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari) incontreranno domani i ministri competenti per fare il punto sulle offerte ricevute. Nel pomeriggio EasyJet era uscita allo scoperto dichiarando di aver presentato “una manifestazione di interesse rivista per un’Alitalia ristrutturata, insieme ad una cordata, e coerente con l’attuale strategia di EasyJet in Italia”, non dando però ulteriori dettagli ma precisando che “in questa fase non c’è la certezza che una transazione andrà avanti” e dunque “fornirà ulteriori dettagli al momento opportuno”. EasyJet si allinea così alla posizione di Lufthansa che da tempo chiede una ristrutturazione di Alitalia, ossia tagli al personale e alla flotta. I contenuti delle offerte indirizzeranno ora i tre commissari sulla rotta da seguire: capire se si può avviare una negoziazione in esclusiva con uno dei tre pretendenti, o se invece – a quasi un anno dall’inizio dell’amministrazione straordinaria – serve ancora tempo.

Una partita complicata dall’incognita della politica e su cui pesa la spada di Damocle del tempo: il 30 aprile scade infatti il termine per avviare la negoziazione in esclusiva, ma visto il protrarsi dei tempi per la formazione del nuovo governo sembra sempre più probabile che si decida una proroga. L’ipotesi è quella di un decreto per prorogare, probabilmente di ulteriori 6 mesi, al 31 ottobre, i termini per il negoziato. Il decreto, che in un primo tempo sembrava potesse andare in cdm già oggi, potrebbe arrivare a ridosso della scadenza del 30 aprile. È possibile che si decida anche di prorogare i tempi per la restituzione del prestito ponte, al momento fissati al 30 settembre. Intanto la prossima settimana inizierà il confronto in azienda con i sindacati per avviare una nuova tranche di cassa integrazione, per prorogare quella in scadenza a fine mese. La nuova cigs chiesta dai commissari e che verrà attivata dopo la consultazione sindacale, coinvolge 1.680 dipendenti, di cui 90 comandanti, 360 hostess e steward e 1.230 addetti di terra.

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