“Ero in carcere da innocente”. Inizia così la sua testimonianza Mauro Donato, il fotoreporter italiano rilasciato ieri dopo 21 giorni di carcere in Serbia, dove stava realizzando un servizio sulle condizioni dei migranti insieme a un collega. Ha voluto ringraziare chi gli è stato vicino aprendo la conferenza stampa nella sede della Fnsi a Roma e ha raccontato di come la moglie e i figli siano stati ciò che gli ha dato la forza in carcere, dove “fino a ieri a quest’ora – racconta a margine della conferenza stampa – mi davano da mangiare fagioli con delle ossa”. “L’importante è continuare a fare questi racconti in un modo che renda giustizia a chi è in difficoltà, noi c’eravamo preparati bene, ma ci sono professionisti che lo fanno meglio di noi è a loro che bisogna dare rispetto”. A dirlo è Andrea Vignali, il videoreporter insieme a Donato fermato con lui in Serbia. “C’è ancora gente che continua a raccontare dell’emergenza migranti, che continua a farlo bene, quindi si può fare”, ha concluso Vignali.

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