Se si apre la pagina internet della sua associazione, si viene accolti dall’audio di un raglio asinino. “Un raglio ci salverà”. È questo il motto di Giovanni Alberto Orlando, 58enne ex carabiniere che ha messo l’uniforme in un armadio per trasferirsi alle Baleari dove gestisce Asno Balear Ibiza, che si occupa di reintrodurre una specie di asino autoctona. “Il mio lavoro non mi manca, ora non ho padroni e sono libero di dedicarmi alla mia passione”. L’asino, infatti, è sempre stato un animale che ha subito il fascino del 58enne di Varese, che sia per la duplice valenza di animale umile e devoto, “che sia a causa dell’aura sacra di quando venne cavalcato da Gesù, o perché è l’incarnazione di testardaggine, ribellione e spudorata sensualità”. Una passione che ha preso ancor più corpo quando Giovanni ha scoperto l’arcipelago spagnolo, quasi 40 anni fa.

Il mio lavoro non mi manca. Mi sono innamorato di questi luoghi negli anni Ottanta

“Sono venuto la prima volta a Ibiza nei primi anni Ottanta, innamorandomene a prima vista. Da allora ho continuato a tornarci, anche vivendoci stabilmente per periodi più o meno lunghi. Più che semplicemente italiano mi sono sempre sentito homo mediterraneus”. E proprio a Ibiza e Formentera l’ex carabiniere ha potuto dare sfogo alla sua passione per gli asini, venuto a conoscenza di un’antica razza asinina originaria delle isole Baleari ma ormai quasi scomparsa, tanto da essere inclusa nelle razze spagnole in pericolo di estinzione. Un declino iniziato con la meccanizzazione delle campagne e l’esodo della popolazione rurale degli anni Sessanta. “Oggi, è ancora più importante reintrodurre questa razza per permetterle di pulire i sottoboschi e ridurre il rischio di incendi forestali”. Le Baleari, infatti, stando ai dati dell’associazione Asno Balear Ibiza, hanno sofferto 69 incendi forestali nel 2016. “La massa forestale di Ibiza è in una zona a rischio grave o estremo”, continua l’ex carabiniere, raccontando come la gestione mediante il pascolo estensivo sull’isola di Ibiza può aiutare a diminuire la carica di combustibile nel bosco, riducendo il rischio di incendi.

Dopo una laurea in giurisprudenza, la scelta di vivere tra Ibiza e l’Italia risale ormai a 28 anni fa, quando Giovanni ha preso congedo dall’arma dei Carabinieri, dove ha svolto funzioni di controspionaggio e antiterrorismo. Per i dieci anni successivi, il 58enne di Varese ha costituito una società con cui ha gestito parte della sicurezza privata negli aeroporti di Milano Linate e Malpensa. Oggi, messe da parte l’uniforme e la divisa da sorvegliante, le giornate scorrono in un paradiso di sole, mare e gente da tutto il mondo. “Ora vivo di rendita e ho finalmente assecondato la mia passione di sempre per la natura e l’ambiente. Non tornerei mai e poi mai a vivere in Italia definitivamente. La mia compagna è rassegnata, ma vado a trovarla tutti i mesi”. Anche se il biglietto di sola andata per l’arcipelago è sempre pronto nel taschino.

Oggi, è ancora più importante reintrodurre gli asini per pulire i sottoboschi e ridurre il rischio di incendi forestali

Si racconta su un volo da Ibiza a Milano, l’ex carabiniere, ormai abituato ad avere come unico vizio il volo di ritorno in Italia una volta al mese. “Sono diventato un fervente fautore della decrescita felice. Il denaro, come oggetto di risparmio o di accumulo, mi fa letteralmente orrore. Tutto quanto attiene al materialismo ed al consumismo fa ormai parte di una mia vita antecedente e totalmente superata”. Come appartiene alla sua esistenza passata l’idea di invecchiare in Italia. “Durante il servizio istituzionale ho giurato solennemente sei volte fedeltà alla patria ed alla Costituzione. In verità, credo di aver già dato abbondantemente”.

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