Televisione

Celebrity MasterChef tra le palle di toro della Tatangelo e l’Orietta asfalta-tutti: finaliste con Devenuto. Surreale più della Casellati presidente

Anche in semifinale i cuochi-vip vengono cacciati a secchiate, tra le lacrime a ciclo continuo della Granbassi e il rognone brandy e cioccolato di Lo Cicero. Tombolini, a sorpresa, se ne va per colpe di una salsa così così. Davide di "Un posto al sole"

di La Sila

Prendere il toro per le palle
L’invention test, invece, ha a che fare con gli ingredienti killer, cioè quelli che sbagli una cosetta e va tutto a ramengo. Assassini sono anche odori e sapori che in alcuni casi – direbbe il possibile premier incaricato Salvini con un coretto dei suoi – “scappano anche i cani”. Più precisamente la roba da cuocere è: rane, anguilla, rognone, palle di toro, creste di gallo e animelle di agnello. “Ma non dicevi che avevi paura?”, “Ma non è mica viva”: alé, un siluro parte anche all’indirizzo anche di non c’è più, la Barriales che per giorni si è vantata sui social di non aver tolto le piume a una gallina. Battuta della settimana della Granbassi: a proposito dei testicoli bovini (mai metafora più aderente per il Paese) commenta che “di solito si dice che si prende il toro per le corna e invece questa volta bisognerà prenderlo da un’altra parte”.

Orietta sceglie l’anguilla e dà le rane a Tombolini che dà le palle di toro alla Tatangelo che dà le animelle alla Granbassi che dà il rognone a Lo Cicero che per forza dà le creste di gallo a Davide l’attore. Tutti disperati, tra robe viscide, puzzi, schifi, smorfie da Grand Guignol. Finalmente Bastianich si incazza (finora i giudici sembravano bimbi cresciuti alle Orsoline) in particolare con Davide che fa le creste di gallo con dei peperoni che – è bene citare testualmente – “sembrano plastico e non c’entrano un cazzo”. Va malino anche Lo Cicero che nel rognone mette brandy e cioccolato bianco. La Granbassi fa una pasta cruda e mezzelune che sembrano Saturno (quello vero) e possiamo fermarci qui. Tombolini mette insieme “un piatto da finale” (Barbieri) con tanto di impiattamento elegantone. La Tatona fa un piatto “con le pale” (è come Bastianich pronuncia le palle, nella fattispecie quelle del povero toro) e tagliamo per brevità tutti i trecento doppisensi con le gioie del bovino.

Tombolini trionfa, mentre i tre peggiori sono Lo Cicero, Granbassi e Devenuto (cognome di Davide l’attore). A furia di usare l’avverbio “almeno” (“Uscirà almeno uno di voi”), i giudici usano come passepartout vanno fuori Lo Cicero (la Granbassi piange) e la Granbassi (e la Granbassi piange). Incredibilmente, clamorosamente, scandalosamente resta Davide Qualcosa. Un po’ come se la Casellati diventasse presidente del Senato, toh, così, la buttiamo sul surreale.

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