Uno studente inglese a Bologna in Erasmus è stato vittima di un’aggressione omofoba domenica sera, in piazzetta San Giuseppe, a due passi da via Indipendenza. Gli aggressori sono due moldavi di 22 e 24 anni, individuati e denunciati dalla Squadra Mobile di Bologna per aver prima insultato, poi picchiato e derubato il giovane, causandogli un trauma cranico e la rottura del setto nasale. Tutto perché a loro dire “aveva l’aria da frocio“, come riferisce Repubblica Bologna. Ma la cosa che lo ha “sconvolto di più” è stata l’indifferenza dei passanti, come lui stesso ha raccontato al quotidiano: “Attorno era pieno di gente – ricorda – io gridavo aiuto ma nessuno mi ascoltava. Mi sarò avvicinato a sei o sette persone prima che una ragazza mi desse una mano, chiamando il 112. Dal centralino le hanno risposto che se l’aggressione era già conclusa non potevano intervenire, così sono andato dal mio amico, che mi ha portato al Sant’Orsola. Il giorno dopo ho denunciato tutto alla polizia”. Gli aggressori devono rispondere di rapina aggravata e lesioni.

Tutto è iniziato con un “Ehi, sei frocio?” racconta ancora il giovane. “Ho fatto finta di non sentire per via della musica che veniva dall’auto, ma loro hanno insistito” spiega. Poi gli hanno sputato addosso, una volta, due. Allora lui si alzato e si è diretto in via Galliera. “Stavo per chiamare il mio amico e raccontargli quello che era successo quando ho sentito dei passi di corsa dietro di me. Uno dei ragazzi mi ha spinto contro un muro e nello spazio di sei secondi mi ha riempito di pugni, calci in testa, ha provato a infilarmi i pollici negli occhi. Quando mi sono rialzato mi ha trattenuto per lo zaino, così me lo sono sfilato per scappare. Poi ha guardato cosa c’era nel mio zaino e ha raccolto il mio telefono”. Agli inquirenti ha raccontato che si tratta di italiani, abbastanza giovani e visibilmente su di giri. Lui ha vent’anni ed è arrivato a Bologna dall’University College di Londra, per studiare lingue.

Gli agenti della squadra Mobile della polizia, diretta da Luca Armeni, sono arrivati ad individuare i giovani moldavi grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Seguendo il percorso che hanno fatto dopo l’aggressione, i poliziotti li hanno visti salire sulla loro auto e così sono riusciti a rintracciarli. I due, entrambi residenti nel Bolognese, avrebbero ammesso le loro responsabilità per aver rapinato, pestato e sputato addosso al 20enne, senza però far riferimento agli insulti omofobi.

Sull’accaduto è intervenuto il sindaco, Virginio Merola, che ha espresso al giovane “il nostro sostegno e l’abbraccio simbolico di tutta la città. Anche da questo episodio è arrivata una conferma, aggravata dal comportamento di chi non ha voluto prestare aiuto a questo ragazzo. Per questo, per ribadire che Bologna non è questo, ci auguriamo che siano individuati al più presto gli autori e annunciamo che il Comune è pronto a costituirsi parte civile in un futuro processo che accerterà le responsabilità di questo fatto”, conclude il primo cittadino.

 

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