Fischi e contestazioni contro Marine Le Pen e Jean Luc Melenchon hanno accompagnato la “marcia bianca” contro l’antisemitismo, organizzata a Parigi in memoria di Mireille Knoll, 85enne ebrea sopravvissuta ai campi di concentramento e uccisa in un omicidio a sfondo antisemita. I due leader politici di estrema destra ed estrema sinistra sono stati costretti ad abbandonare il corteo. In mattinata avevano annunciato di volervi partecipare nonostante il Consiglio delle comunità ebraiche (Crif) avesse detto chiaramente che sarebbero stati “indesiderati”.

La Crif ha sempre preso le distanze dal Front National di Marine Le Pen, accusato di propagandare “l’odio dell’altro e il rifiuto dello straniero” e di riunire “notori antisemiti”. A Melenchon, leader del partito di sinistra France Insoumise, viene contestato l’adesione alla campagna Bds di boicottaggio contro Israele. Le Pen è stata fischiata dalla folla fin dal suo arrivo, mentre Melenchon è stato spintonato e contestato.

Oltre 10mila persone, fra cui ministri del governo francese ed esponenti di tutti i partiti politici si sono radunate in place de la Nation per sfilare insieme tra le vie di Parigi fino a raggiungere l’abitazione dove è stata uccisa Mireille Knoll. Il presidente della Repubblica Emmanuel Macron ha partecipato invece ai funerali della donna. Arrivato alla marcia, il ministro dell’Interno Gerard Collomb ha denunciato “una crescita dell’antisemitismo in Francia”, con una trentina di episodi solo nel 2018.

 

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