La Nato espelle 7 persone dello staff russo e annuncia che verrà rifiutato l’accredito pendente ad altri tre. È questa la reazione dell’Alleanza atlantica all’avvelenamento dell’ex spia russa Sergei Skripal e di sua figlia Yulia, avvenuto a Salisbury lo scorso 4 marzo.

Dopo la decisione di espellere un centinaio di diplomatici russi presa lunedì dagli Stati Uniti e da 14 Stati membri dell’Unione Europea, oggi è stato il segretario generale Jens Stoltenberg ad annunciare le misure della Nato: “Abbiamo ritirato l’accredito a 7 persone dello staff russo della missione presso la Nato, abbiamo rifiutato l’accredito pendente a tre, e ridotto gli accrediti dei diplomatici russi alla Nato da 30 a 20 – ha spiegato – Questo invia un chiaro messaggio che ci sono costi e conseguenze per il pericoloso comportamento della Russia”. In totale, stando alle osservazioni di Stoltenberg, l’avvelenamento dell’ex spia russa in territorio britannico “ha portato all’espulsione di 140 funzionari russi in oltre 25 Paesi alleati e partner della Nato”.

La mossa della Nato, in sintonia con quella di Usa e Ue, è stata salutata “come un segnale forte di unità” da Donald Trump e Angela Merkel in un colloquio telefonico avuto dai due, durante il quale “hanno sottolineato la solidarietà con Londra” e “hanno rafforzato l’auspicio di una stretta collaborazione dei due governi”. La “reazione internazionale ampia e coordinata”, ha invece sottolineato Stoltenberg, è il frutto della “mancata risposta positiva della Russia” a quanto avvenuto a Salisbury.

“Le azioni riflettono le preoccupazioni sulla sicurezza espresse da tutti gli alleati e sono parte dello sforzo internazionale coordinato per rispondere al comportamento della Russia”, ha spiegato Stoltenberg, aggiungendo tuttavia che la decisione di oggi sull’espulsione di diplomatici russi “non cambia la politica della Nato verso la Russia” che resta “binaria”: una “forte difesa e apertura al dialogo”.

Mosca non sembra pensarla allo stesso modo, almeno stando alle affermazioni di Sergei Lavrov. Il ministro degli Esteri russo ha ribadito oggi che il Cremlino “risponderà all’espulsione dei diplomatici russi decisa dagli Usa e da numerosi paesi Ue”. E ha definito la decisione coordinata da Trump e dai principali leader europei una “villania”.

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