Si avvicina l’inizio della guerra commerciale tra Washington e Pechino. Nuove tariffe e sanzioni contro la Cina per un valore di almeno 50 miliardi di dollari secondo il New York Times, per 60 miliardi per il Wall Street Journal. Sono le misure contenute in un memorandum che Donald Trump sarebbe pronto a firmare oggi. Dopo giorni di indiscrezioni, la programmazione della firma è arrivata sull’agenda ufficiale del presidente, pubblicata dalla Casa Bianca.

La mossa “contro l’aggressione economica della Cina” viene motivata con la necessità di punire Pechino per il furto di segreti tecnologici e commerciali. Le misure colpiranno l’import cinese in cento categorie commerciali, dalle calzature all’elettronica, e imporranno restrizioni agli investimenti cinesi negli Usa. L’annuncio alla vigilia dell’entrata in vigore dei dazi su acciaio e alluminio.

La Casa Bianca conferma quando riportato dai media. Il portavoce, Raj Shah, ha riferito ad AFP che Trump annuncerà le misure in seguito a “un’indagine sugli sforzi cinesi guidati dallo Stato, che distorcono i mercati, per esercitare pressione e rubare tecnologie e proprietà intellettuale degli Stati Uniti”. Trump firmerà un “memorandum presidenziale per l’aggressione economica della Cina”.

Dall’altra parte del Pacifico il colosso orientale lavora alle contromisure. Il ministero del Commercio cinese ha emesso un avvertimento preventivo, affermando che Pechino “prenderà tutte le misure necessarie per difendere in modo risolutivo i suoi diritti e interessi legittimi”. Ieri il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha avvertito che la prospettiva di una guerra commerciale rappresenta una crescente minaccia per la più grande economia del mondo.

Intanto, sul fronte europeo, il ministro tedesco dell’Economia, Peter Altmaier della Cdu, crede sia ancora possibile evitare all’ultimo minuto i dazi imposti dal presidente americano. “Credo che abbiamo davvero ancora una chance di evitarne l’entrata in vigore se gli Stati Uniti e la Germania siano disposti a riconoscere entrambi che è importante”, ha spiegato il ministro all’emittente Ard. “Vale la pena lottare fino all’ultimo minuto”, vista la posta in gioco, ha aggiunto.

L’8 marzo Trump aveva annunciato la volontà di imporre tasse sull’importazione al 25% sull’acciaio e al 10% sull’alluminio per proteggere l’industria americana e garantire la sicurezza nazionale, dazi da cui sarebbero esentati Canada e Messico. La Commissaria europea al Commercio Cecilia Malmstrom è volata ieri a Washington per cercare di esentare anche l’Unione europea.

TRUMP POWER

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