C’è una foto che in queste ore gira sulla Rete che non può essere ignorata. E’ lo scatto di Fedez con Chiara Ferragni sul letto d’ospedale di una clinica di Los AngelesSarà marketing, sarà quel che volete ma l’ostentazione della felicità di questa coppia mi urta. Credo che anche la condivisione social debba fare i conti con l’etica. Sia chiaro: i due non hanno violato nulla. Come dice qualcuno sui social hanno condiviso un momento bellissimo come fanno tanti altri. Ma i due non sono Piero e Maria di Lovero o di Uboldo.
Fedez e la Ferragni hanno conquistato il mondo dei social, hanno fatto soldi grazie al mondo dei social. Quello scatto e la condivisione melensa da parte di migliaia di persone deve farci riflettere sulla questione etica dei social: oggi più che mai una foto di quel tipo ha una natura etica ambivalente, intima e collettiva. Quell’immagine scattata alla Cedars-Sinai Medical Center è ostentazione.

E’ la foto che meglio di ogni altra divide il mondo tra chi può e chi non può. Tra chi può permettersi la clinica vip e chi partorisce su un barcone migranti o in una baracca alla periferia di Nairobi. Tra chi è “nato con la camicia” e chi non andrà nemmeno a scuola e dovrà correre tra le montagne di rifiuti della più grande baraccopoli di Soweto. Tra chi può permettersi una fotografia fatta da altri e chi non ha nemmeno la macchina fotografica. Tra chi può ostentare la sua maternità e chi da clandestina è costretta ad abortire. Tra chi anche in Italia rischia di morire in sala parto e chi può permettersi la clinica a Los Angeles.

Ripeto: nessuna illegalità. Chi ha i soldi può fare quel che vuole. So già che qualcuno dirà: “Quale sarebbe stato l’esempio giusto? Andare ad un ospedale pubblico, magari del Sud, soffrire per dare esempio la malasanità? Se andava in un altro ospedale non dicevi nulla?”. Il problema non è la loro scelta ma l’etica dell’uso del social da parte di personaggi che godono di un esercito di “mi piace” e followers.

Di fronte alla foto che farà fare altri soldi a Fedez e Ferragni, mi piacerebbe veder girare sui social, lo scatto di Mathilde Auvillain di Sos Méditerranée con in braccio il piccolo Favour Emeka Laska.

Di fronte a questa foto la mia risposta è il video del capitano di un’imbarcazione umanitaria che rilascia il certificato di nascita a un bambino nato a bordo della sua nave. Questione di etica.

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