La devastazione della terra provocata dalle azioni dell’uomo. Le conseguenze negative che riguardano già adesso milioni di persone e che rischiano di distruggere il nostro pianeta, “la casa di tutti noi”. Per sensibilizzare i cittadini e offrire diversi spunti di riflessione, fornendo strumenti capaci di leggere la realtà, da martedì 20 marzo a sabato 24 si svolgerà a Milano la terza edizione del Festival dei diritti umani dal titolo “Una. Per tutti. Non per pochi”, con al centro del dibattito la devastazione della Terra. I temi in discussione alla Triennale di Milano, sede dell’evento, sono molti. I problemi derivanti dall’inquinamento atmosferico, i profughi ambientali, i cambiamenti climatici che, a volte, producono calamità naturali drammatiche, la carenza conclamata di acqua, definita l’oro blu per un futuro alle porte sempre più denso di insidie e incertezze, sono solo alcuni dei punti che verranno affrontati. L’ingresso al Festival dei diritti umani è libero e gratuito fino ad esaurimento posti. Cinque giorni intensi con dibattiti specifici che vanno dalla difesa dell’ambiente che viene consumato selvaggiamente per soddisfare desideri immediati ai diritti delle tribù indigene vittime del business sfrenato, dagli approfondimenti sulle nuove società emergenti ma fragilissime e con una disuguaglianza sociale rilevante alle grandi migrazioni verso l’Europa. Ci saranno poi focus con studiosi di livello internazionale su economia (tra i tanti, ad esempio, interverrà sabato 24 marzo alle 10 anche Jean Paul Fitoussi), ecologia ed etica.

“Il Festival dei diritti umani vuole alzare lo sguardo sulla distruzione ambientale del nostro pianeta, la più globalizzata delle violazioni dei diritti di tutti gli esseri viventi: minaccia la salute; non permette di nutrirsi e dissetarsi a sufficienza; genera guerre ed estinzioni; causa imponenti migrazioni”, dice Danilo De Biasio direttore dell’evento. “Gli interessi economici di pochi determinano la vita di tutti. Il pianeta è schiacciato dal prelievo insensato e iniquo dei suoi beni comuni. La risposta della politica è di corto respiro”. Per De Biasio è possibile invertire il trend negativo: “Il futuro si può modificare agendo oggi. Le buone pratiche, che spesso partono dal basso, possono sostituirsi all’afasia delle istituzioni e contrastare il cinismo delle imprese che inquinano? Alcuni segnali s’intravedono. E li vedremo anche al Festival dei Diritti Umani, per spingere ciascuno di noi alla sfida: una casa comune da proteggere, uno sviluppo sostenibile e rispettoso dei diritti di tutti gli esseri viventi”. Workshop, lezioni e racconti in prima persona di esperti, oltre che proiezioni di documentari e film, ma anche mostre fotografiche e approfondimenti realizzati da studiosi di cambiamenti climatici, di fenomeni migratori, giornalisti ed economisti. Il festival prevede alla mattina focus rivolti in particolare agli studenti delle scuole superiori con proiezioni di documentari e testimonianze; al pomeriggio e sera una vasta programmazione.

L’evento è organizzato da Reset-Diritti Umani, un’associazione non profit, nata a Milano nel 2015 per diffondere la conoscenza e la cultura dei diritti umani attraverso il Festival ed altre iniziative di sensibilizzazione. La kermesse culturale ha inoltre ricevuto il patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Amnesty International Italia, Legambiente, Ordine degli Avvocati di Milano, Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano.

Articolo Precedente

Anticoncezionale per uomo, come il ‘pillolo’ mette in crisi il maschio alfa

next
Articolo Successivo

Milano, Caritas: “Quasi 3mila rom ‘invisibili’ in condizioni precarie nelle periferie. Inserirli nelle politiche abitative”

next