Berlusconi ha preso meno di Salvini, ma ha ottenuto pur sempre il 13%, che in un Parlamento così balcanizzato e polverizzato può sempre tornare utile per fare la ruota di scorta di qualche governo. E sappiamo che l’appoggio di Berlusconi ai governi non è mai gratis”. Così a Tagadà (La7) il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, si pronuncia su Silvio Berlusconi, a cui ha dedicato il suo ultimo libro, ‘B. come Basta!’ (ed. Paper First). E aggiunge: “Bisogna leggere attentamente i suoi giornali e vedere le sue televisioni. Il Caimano in questo momento è sott’acqua, sta mandando avanti i suoi soliti emissari, anche loro piuttosto agé, come Confalonieri, Doris, Gianni Letta, cioè il partito dell’azienda che, come sempre, nei momenti di difficoltà bada alla roba, ai soldi, al valore dei titoli in Borsa. Loro sono interessati a entrare anche con un piedino dentro un governo per rendersi preziosi e indispensabili” – continua – “così da poter contrattare qualcosa in cambio. Lo hanno sempre fatto e lo stanno facendo anche ora. I giornali di Berlusconi ti danno il suo umore, cioè ti dicono quello che lui non può dire pubblicamente, ma vuol far sapere a chi di dovere. E infatti stanno cominciando a bastonare Salvini per fargli capire che non può andare dove gli pare e non può fare le alleanze a mani libere, ma deve sempre tenere presente che esiste un signore che si chiama Berlusconi”. Riguardo all’incarico di governo, Travaglio osserva: “Sia pure per finta, la legge elettorale premia le coalizioni, quindi è giusto che comincino a provarci quelli del centrodestra. Sulla carta il centrodestra parte da 37, il M5S da 32″

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