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Burgez, l’annuncio di lavoro fa discutere: “Perché le nostre cassiere sono tutte filippine? Le italiane il sabato hanno il moroso, il mercoledì la palestra…”

Il fast food milanese rimescola le carte del razzismo e del sessismo, facendo aumentare like, click, e probabilmente anche clienti, con un semplice post su Facebook

di Davide Turrini

Italiane, svegliatevi! Il lavoro c’è, siete voi che non ci siete”. L’ultima trovata in fatto di annunci pubblicitari online la lancia Burgez. Il fast food milanese rimescola le carte del razzismo e del sessismo, facendo aumentare like, click, e probabilmente anche clienti, con un semplice post su Facebook. “Stiamo cercando una cassiera per Burgez (via Savona). Se ci chiedete perché la maggior parte delle cassiere sono ragazze filippine vi rispondiamo perché le italiane il sabato hanno il moroso, il mercoledì hanno la palestra, la domenica la stanchezza, ecc. Italiane, svegliatevi! Il lavoro c’è, siete voi che non ci siete. Per chi avesse voglia davvero di lavorare scrivete a…”.

Insomma, le italiane perse tra le loro inutili ciance da ragazzine viziate non hanno voglia di sgobbare, mentre le “filippine” si danno da fare e vincono l’agognato posto dietro la cassa. Punto primo: da Burgez non ne devono poter più di ascoltare la domanda dei clienti: “perché assumi ragazze filippine e non italiane?”; così usano l’annuncio per rispondere indirettamente alle critiche. Punto secondo: sommare qualche normale richiesta di un essere umano che fa un lavoro non proprio facile subito diventa una specie di gag ottocentesca con il “sciur padrun da li beli braghi bianchi” che si lamenta della mondina ingobbita e stanca che vuole un attimo di pausa. Punto terzo: per le cosiddette filippine si mette male.

Perché da quando l’annuncio è stato postato online le domande di “italiane” sembrano cadute a pioggia. Come del resto i commenti degli utenti sui social. “Prendete le filippine per pagarle due soldi, farle lavorare come muli, con contratti a chiamata, se sono fortunate. Gli italiani (donne e uomini) lavorano bene e tanto. Ma la scopa nel culo anche no!”, scrive Cristina Agnelli. La risposta di Burgez non si fa attendere: “Sono contratti nazionali, italiani o filippini o nigeriani non cambia nulla. Tutto in regola e tutto alla luce del sole. Ci spiace per la sua frustrazione ma noi siamo puliti, la scopa la usiamo bene, a noi piace usarla sul pavimento, non nel culo”. “Ma perché cercate solo ragazze??? Dovreste vergognarvi… siete sessisti e razzisti. Ricordatevi che siete solo una piccolissima catena di hamburgherie… questo tono da smorfiosi e saputelli potete anche eliminarlo”, scrive Oliver Ruiz. “Non è normale un annuncio del genere, da nessuna parte del mondo si richiede una figura e non si specifica nemmeno mezza informazione. Solo in Italia siamo abituati così male”, si chiede Charlotte Matteini. Burgez è un brand di fast food italiano, nato nel 2015, grazie a Simone Ciaruffoli, ispirandosi alla catena “di qualità” di Shake Shack che da New York nel 2004 si è espansa in tutti gli Stati Uniti ricordando anche a livello architettonico il vecchio edificio fast food modello McDonald ancora senza Ray Kroc. Burgez ha tre punti vendita a Milano: in zona Tortona, in zona Porta Venezia, e zona MARAV.

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