Non è solo un pareggio che blocca tutto e nega un governo “la sera delle elezioni” come tante volte era stato promesso. Non è solo la riproposizione di quello che è successo in Spagna due anni fa, con tre poli inconciliabili tra loro. Non è solo un voto – l’ennesimo, il più irresistibile – contro i partiti tradizionali. E’, piuttosto, uno stravolgimento epocale: il sistema politico tradizionale vede modificati i suoi connotati. Il voto del 4 marzo è un crinale della storia – di sicuro quella recente -, mette tutto sottosopra, ribalta una volta per tutte il tavolo. Non ci sono maggioranze in Parlamento, ma – in attesa delle cifre esatte alla fine dello spoglio – ci sono vincitori e vinti.

I vincitori sono i partiti considerati “anti-sistema”. Innanzitutto il Movimento Cinque Stelle che secondo tutte le proiezioni (cioè dati veri presi a campione e rielaborati) sfonda la quota del 30 per cento e sfiora il 33, una cifra da partito popolare di massa, come sono state Dc e Pci nella Prima Repubblica e come ambivano ad essere nella Seconda il Pdl e il Pd ma lo sono stati per molto poco. E’, molto più di 5 anni fa, un voto che chiede “cambiamento”. Un segnale che arriva soprattutto dalle zone più in sofferenza, come il Sud, dove i Cinquestelle – dicono da Swg – superano diffusamente il 40 per cento. Mentre lo spoglio è ancora all’inizio, in alcuni collegi della Campania ci sono punte addirittura del 50 per cento e soprattutto il M5s ha davanti a sé la capacità di conquistare tutti i collegi uninominali del Meridione. E si capisce anche dalla ripartizione che l’istituto ha effettuato tra Nord, Centro e Sud: il centrodestra al Nord ha il 43 (contro il 25 del centrosinistra e il 24 del M5s), ma è in vantaggio al Centro con il 32,7 (contro il 29,7 del centrosinistra). Nel Mezzogiorno, tuttavia, per i Cinquestelle è un oceano di voti: 47,3 per cento contro il 30 del centrodestra.

E poi c’è l’altro voto che cancella il mondo politico per come si è conosciuto finora: il decollo definitivo della Lega, che prende il 17 e si siede al posto di capotavola della coalizione, staccando di 3 punti Forza Italia, ferma un po’ sopra al 14. Matteo Salvini diventa il capo del centrodestra. Il Carroccio non solo doppia i berlusconiani in quasi tutto il Nord con percentuali tra il 25 e il 30 nel Triveneto e in Lombardia, ma è il vettore della coalizione in tutta l’Emilia e in Toscana. Non esistono più le Regioni rosse perché tra Emilia, Toscana, Umbria e Marche il risultato è – nel migliore dei casi – a macchia di leopardo, con il rosso che resiste solo in alcune città: basta vedere la cartina dello speciale del Fatto.it, tutta blu e gialla con due sole isolate pennellate di rosso. In fin dei conti è lo schiaffo finale all’ipotesi adombrata per settimane come possibile via d’uscita dall’impasse – le larghe intese – demolita con quella che sembra essere stata una vera e propria  corsa al voto “anti-inciucio“, al termine di 7 anni di governi sostenuti invece da maggioranze spurie (Monti, Letta, Renzi, Gentiloni).

Dall’altra parte ci sono gli sconfitti senza appello e non sono pochi. Il primo è Matteo Renzi: il Pd precipita sotto al 20 per cento con la coalizione che a fatica scavalca il 23. E’ un disastro che riporta indietro il calendario di almeno vent’anni, ai tempi dei Ds. E’ un tracollo senza precedenti che – dice l’Ansa – fa riflettere il segretario sulle dimissioni. Nel frattempo ha parlato il suo vice, Maurizio Martina, che ha dichiarato ciò che non può essere negato, cioè che è una sconfitta chiara e evidente. E’ dimezzato il voto delle Europee, è dimezzato il voto del Sì al referendum che Renzi credeva tutto suo. Il Pd non sarà il primo gruppo parlamentare e nemmeno il secondo: verosimilmente sarà il quarto. Il secondo sconfitto è poi Silvio Berlusconi: questa volta la sua campagna elettorale – al contrario delle percezioni – non è stata sufficiente per raddrizzare le sorti del suo partito, il tocco magico sembra finito una volta per tutte, la sua presenza sulla scena politica rischia di essere archiviata con un lento spegnimento. La riprova è che al Nord il centrodestra stravince perché c’è la Lega che recupera i voti che gli azzurri perdono, mentre al Sud fa fatica perché Forza Italia non va molto oltre la media nazionale. Il terzo sconfitto è il progetto di Liberi e Uguali che ha messo insieme un risultato deprimente dopo alcune ore quasi di paura per capire se la soglia di sbarramento alla Camera fosse davvero superata. Resteranno fuori molti dirigenti, la sorte del grande progetto di sinistra sembra già segnata.

Difficile elaborare uno scenario attendibile sui seggi in Parlamento, su una maggioranza, su un possibile governo. Regna, trionfante, soprattutto il caos. Il centrodestra è in vantaggio come coalizione e quindi, se si presenterà unita alle consultazioni del Quirinale, potrebbe ricevere per primo la chiamata di Mattarella per la formazione di un governo. Di sicuro non sarà Tajani, visto che la golden share è passata ai leghisti. L’alleanza Berlusconi-Salvini-Meloni può contare, secondo diverse proiezioni, su una forbice tra i 250 e i 275 seggi.

Ma dall’altra parte c’è la prima forza politica del Paese che stacca la seconda di 15 punti. Il M5s sarà “il perno fondamentale del Parlamento” come dice Roberto Fico fino a ipotizzare che Luigi Di Maio possa diventare il primo presidente incaricato. Ma i Cinquestelle, sempre secondo le proiezioni, non vanno oltre i 236 deputati: ne mancano parecchi per arrivare a 316. A quel punto il pallino sarebbe nelle mani delle altre forze politiche, che dovranno decidere se accettare la discussione sul “contratto di governo” che il capo politico dei grillini ha proposto in questi due mesi. Così gli occhi si puntano sul Pd. Ettore Rosato, renziano, risponde che i democratici sono alternativi al M5s e quindi non c’è spazio per un sostegno di qualsiasi tipo. Ma la costruzione di una maggioranza durerà parecchio, forse mesi, durante i quali passeranno ere politiche infinite, come d’altronde già successo nel 2013, dal mandato esplorativo di Bersani alla partenza di Letta premier. I riverberi dello stravolgimento uscito dalle urne si attendono soprattutto dentro il Pd. Francesco Boccia, che è della corrente di Emiliano, comincia a intavolare il discorso: “Mi pare di capire che non ci sarà un partito o una coalizione con la maggioranza relativa e sarà opportuno valutare dopo che il presidente Mattarella avrà dato l’incarico se per il bene del Paese ha senso dare l’appoggio esterno restando comunque fuori da tutto”.

L’altro tema, infine, già sfiorato, è la quasi scomparsa della sinistra: il tracollo del Pd, il risultato asfittico di Liberi e Uguali, la fine del sogno di PiùEuropa, il partito di Emma Bonino, molto sotto la soglia di sbarramento del 3 per cento, e infine le listarelle alleate del Pd – Insieme di Verdi e Socialisti e Civica Popolare di Beatrice Lorenzin – che restano addirittura sepolte sotto all’1 per cento. Potere al Popolo esulta, ma il suo 1,6, un gruzzolo di voti probabilmente tolto anche a Grasso e Bersani, è inutile. L’ala sinistra del Parlamento è ridotta a un lumino.

CRONACA ORA PER ORA

2.57 – Martina (Pd): “Sconfitta evidente e netta”
“Stiamo seguendo come tutti l’evoluzione dei risultati ed è chiaro che si tratta di una sconfitta molto evidente e molto chiara, molto netta”. Lo dice il vicesegretario del Pd Maurizio Martina al Nazareno.

2.56 – Stima Tecnè per Mediaset, M5s 220-268
Prima stima di assegnazione seggi alla Camera (617 esclusi Valle d’Aosta ed estero) realizzata da Tecné per Mediaset. Il M5S avrebbe 220-268 seggi; il centrodestra 213-261 seggi; il centrosinistra 97-145 seggi; Leu 12-18 seggi. Ci sono 37 collegi incerti. Prendendo in considerazione i 386 seggi del proporzionale: M5S avrebbe 128-138 seggi; Pd 85-95 seggi; Fi 54-64 seggi; Lega 64-74 seggi, Leu 12-18 seggi; Fdi 15-21 seggi. Secondo le prime stime di assegnazione di seggi al Senato (308 esclusi Valle d’Aosta ed estero) il Centrodestra avrebbe 111-141 seggi; il M5S 102-132 seggi; il Centrosinistra 43-73 seggi; Leu 4-10 seggi.

2.52 – Carofalo (Pap): “Risultato notevole”
“Siamo contenti perché esistiamo da soli 3 mesi e ci sembra di aver ottenuto un risultato notevole. Peraltro facendo una campagna elettorale completamente senza soldi. Quindi ora dobbiamo e vogliamo guardare avanti. Abbiamo già programmato la nostra riunione nazionale per il 18 marzo a Roma al Teatro Italia e stiamo ragionando in prospettiva. Ci sembra che la strada imboccata sia quella giusta. A sinistra c’è tanto da ricostruire. Vogliamo ridar vita ad una sinistra che resti sinistra e non punti ad occupare uno spazio a destra”. Così la leader di Potere al Popolo Viola Carofalo commenta il risultato del movimento che per ora le proiezioni danno a più dell’1%.

2.42 – Genova, Pinotti terza. In vantaggio Crucioli (M5s)
Roberta Pinotti, ministro uscente della Difesa, è terza nel collegio uninominale di Genova-San Fruttuoso al Senato. Quando sono state scrutinate oltre la metà delle sezioni, 301 su 566, secondo i dati ufficiali, ancora parziali, del Viminale, la maggioranza dei voti va a Mattia Crucioli (M5S) con il 33,8%, seguito da Angelo Vaccarezza del centrodestra al 29,9%. Pinotti per il centrosinistra è al 27,0%.

2.40 – Seconda proiezione Rai Camera: M5s 32,5, Pd 19, Lega 17,7
In base alla seconda proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (copertura 15%), alla Camera il M5s resta il primo partito con il 32,5%. La Lega sale al 17,7% mentre Forza Italia scende al 13,3%). Fdi è al 4% e Noi con l’Italia al 1,2%. Il Pd è al 19%, +Europa Bonino al 2,6%, mentre Civica Lorenzin e Insieme sotto allo 0,5%. LeU è al 3,8%. Gli altri sono al 4,5%.

2.35 – D’Alema al 3,9. Nel seggio di Nardò in testa la Lezzi (M5s)
Massimo D’Alema, in corsa con Leu per il Senato, ha il 3,99% nel collegio uninominale di Nardò in Puglia quando sono state scrutinate 105 sezioni su un totale di 564. In testa c’è il candidato 5S Barbara Lezzi con il 40,10%, seguita da Luciano Cariddi (centrodestra) con il 34,96% e Teresa Bellanova (centrosinistra) con il 17,32%.

2.22 – Seconda proiezione La7: M5s 32,3, Pd 18,7, Lega 17,3
Seconda proiezione Swg per il TgLa7 per la Camera. M5s 32,3, Pd 18,7, Lega 17,3, Forza Italia 14,3, Fratelli d’Italia 4,3, Liberi e Uguali 3,4, PiùEuropa 2,7, Noi con l’Italia 1, Civica Popolare 0,5, Insieme 0,7, Potere al Popolo 1,5, CasaPound 1.

2.14 – Casini in testa nel collegio di Bologna
Pier Ferdinando Casini è in testa nelle votazioni al Collegio uninominale di Bologna per il Senato: quando sono stati scrutinati i voti di 148 sezioni su 742, circa il 20%, il candidato del centrosinistra ha il 34,07% dei voti. Segue Elisabetta Brunelli del centrodestra (27,57%), Michela Montevecchi di M5s (24,03%). Vasco Errani, candidato di Leu si attesta al momento al 9,28%.

1.59 – Prima proiezione Rai Camera, M5s 32,5, Pd 19,1, Lega 17
In base alla prima proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (copertura 8%), alla Camera il M5s è il primo partito con il 32,5%. La Lega, con il 17% supera Forza Italia di 3 punti (13,9%). Fdi è al 3,7% e Noi con l’Italia al 1,4%. Il Pd è al 19,1%, +Europa Bonino al 2,5%, mentre Civica Lorenzin e Insieme sotto l’1%. LeU è al 3,9%. La coalizione di centrodestra si attesta così al 36% mentre quella di centrosinistra al 22,9%.

1.48 – Stumpo (Leu): “Dati sotto le aspettative”
“I risultati finora riscontrati dalle proiezioni sono al di sotto delle nostre aspettative: quando ci saranno i dati definitivi faremo le nostre valutazioni politiche”. Così Nico Stumpo, a nome della lista Liberi e Uguali, commenta l’andamento dello spoglio decisamente deludente per LeU.

1.40 – 10% spoglio Viminale, in collegi Campania 50%
Un plebiscito per i cinquestelle nei primi dati reali del Viminale al 10% dello spoglio in alcuni collegi della Campania. Il Movimento si attesta sopra al 50% a Torre del Greco (dove è al 50,2%) e a Giugliano in Campania (dove è al 52,9%).

1.39 – Prima proiezione La7 Camera: M5s 32,1, Pd 19, Lega 17,5
Prima proiezione Swg per La7 per la Camera. M5s 32,1, Pd 19, Lega 17,5, Forza Italia 14,1, Fratelli d’Italia 4,1, Liberi e Uguali 3,5, PiùEuropa 2,7, Noi con l’Italia 1,1, Insieme 0,5, Civica Popolare 0,6.

1.33 – Emilia Romagna, preoccupazione nel Pd per i collegi “blindati”
Mentre arrivano i dati sui primi scrutini, fra i candidati e i dirigenti del Pd dell’Emilia-Romagna comincia a diffondersi qualche preoccupazione per alcuni collegi che alla vigilia delle elezioni erano considerati sicuri. Nessuno, al momento, fra i dem, commenta le proiezioni, ma mentre arrivano, alla spicciolata, i dati dai seggi, si teme che collegi, soprattutto nelle zone di Ferrara e Modena, che erano stati considerati ‘blindatì si giochino all’ultimo voto.

1.20 – Terza proiezione Rai Senato: M5s 32,5, Pd al 19, Lega 15,8
In base alla terza proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione pari al 23%) al Senato il M5s è al 32,5% mentre il Pd si attesta al 19%. La Lega è avanti nel centrodestra con il 15,8% mentre Fi è al 14,5%, Fdi al 4,1%, Noi con l’Italia-Udc al 1,2%. +Europa Bonino è al 2,2%, Civica Lorenzin e Italia Europa Insieme sono allo 0,7%, Svp allo 0,4% e Leu al 3,5%. Altre liste al 5,4%.

1.18 – Terza proiezione La7 Senato: M5s al 32,3, Pd 18,9, Lega 17,5
Terza proiezione Swg per La7. M5s 32,3, Pd 18,9, Lega 17,5, Forza Italia 14,5, Fratelli d’Italia 4,1, Liberi e Uguali 3,3, PiùEuropa 2,5, Noi con l’Italia 1,2, Civica Popolare 0,6, Insieme 0,5. Il centrodestra con questi numeri sale al 37,4.

1.08 – Terza proiezione Mediaset Senato: M5s 32,8, Pd 18,7
In base alla terza proiezione realizzata da Tecné per Mediaset su un campione del 58%, al proporzionale per il Senato il M5s è il primo partito al 32,8%. Il Pd è al 18,7%, Lega al 16%, FI al 14,2%, Fratelli d’Italia al 4,0%, LeU al 3,6%, +Europa al 2,4%, Noi con l’Italia al 1,2%. Al maggioritario centrodestra al 35,4%, M5s al 32,8%, centrosinistra al 22,6%, LeU al 3,6%.

00.59 – Giorgetti (Lega): “Prima parliamo con gli alleati”
“Parleremo per prima coi nostri alleati, abbiamo idea di cosa fare e guardiamo al futuro con serenità e consapevolezza. Sappiamo cosa dobbiamo fare. Credo che la sfida di Matteo Salvini sia stata vinta”. Lo ha detto il vicesegretario della Lega, Giancarlo Giorgetti, parlando in via Bellerio.

00.54 – Seconda proiezione Rai Senato, M5s al 32,2, Pd al 19
In base alla seconda proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione pari al 16%) al Senato il M5s è al 32,2% mentre il Pd si attesta al 19,1%. La Lega è avanti nel centrodestra con il 16% mentre Fi è al 14,5%, Fdi al 4,2%, Noi con l’Italia-Udc al 1,3%. +Europa Bonino è al 2,5%, Civica Popolare e Italia Europa Insieme sono allo 0,7%, Svp allo 0,4% e Leu al 3,5%. Altre liste al 4,9%.

00.42 – Fico (M5s): “Saremo il perno fondamentale del Parlamento”
“Se le cose continuano in questo modo, vedremo che succede durante la notte, è chiaro che saremo il perno fondamentale del Parlamento italiano”. Così il parlamentare Cinque stelle Roberto Fico, commentando da Napoli le prime proiezioni relative al Senato. “Abbiamo dei seggi qui a Napoli – ha affermato – da nostre notizie con dati davvero confortanti”.

00.34 – Seconda proiezione La7 Senato: M5s 33,6, Pd 18,3, Lega 17,4
Nella seconda proiezione realizzato da SWG per La 7 al proporzionale per il Senato M5s è il primo partito al 33,6%. Il Pd è al 18,3%, Lega al 17,4%, Fi al 14,1%, Fratelli d’Italia al 4,0%, Leu al 3,3%, +Europa al 2,3%, Noi con l’Italia al 1,0%, Insieme 0,8%, Civica Popolare 0,6%. Con il 36,50%, il centrodestra è la coalizione in testa. Seconda piazza per il Movimento 5 Stelle al 33,60%. Terza coalizione il centrosinistra con il 22,40%.

00.28 – Di Battista (M5s): “Ora tutti dovranno parlare con noi”
“Se i dati saranno confermati, si tratterà di un trionfo del M5S, di una vera e propria apoteosi, che dimostra la bontà del nostro lavoro e dimostra che tutti quanti dovranno venire a parlare con noi, e questa sarà la prima volta. E’ questa è la migliore garanzia di trasparenza del popolo italiano. Dovranno venire a parlare con noi usando i nostri metodi di correttezza, di trasparenza”. Lo afferma Alessandro Di Battista dal comitato elettorale M5S.

00.21 – Prima proiezione Rai Senato: M5s 31,8, Pd 19,6, Lega 15,9
In base alla prima proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione pari al 7%) al Senato il M5s è al 31,8% mentre il Pd si attesta sotto il 20%, al 19,6%. La Lega è avanti nel centrodestra con il 15,9% mentre Fi è al 14,2% e Fdi al 4,4%. +Europa Bonino è sotto al 3%, attestandosi al 2,7%, Civica Lorenzin è all’1% e Leu al 3,5%.

00.05 – Forza Italia: “Centrodestra vincitore”
“Il centrodestra ha la maggioranza politica, quindi è il vero vincitore di una tornata elettorale in cui è in gioco il governo del paese e non le affermazioni individuali. Solo con dati più precisi si capiranno i risultati dei singoli partiti e dei rapporti di forza parlamentari, e se la vittoria politica si tradurrà in una maggioranza numerica a Camera e Senato. Dopo 5 anni di governo della sinistra il centro destra e non il Movimento 5 Stelle è l’alternativa vincente”. Lo si legge in una nota del Coordinamento Nazionale di Forza Italia.

00.01 – Prima proiezione La7 Senato, M5s al 33, Pd al 18,7, Lega al 17
Prima proiezione Swg per la Rai per il Senato con margine di errore dello 0,96 per cento. M5s 33,1, Pd 18,7, Lega 17,3, Forza Italia 14,1, Fratelli d’Italia 4,2, Liberi e Uguali 3,3, PiùEuropa 2,5, Noi con l’Italia 1,0, Civica Popolare 0,5, Insieme 0,8, Potere al Popolo 1,3, CasaPound 0,8.

23.50 – Rosato: “Appoggio al M5s? Noi alternativi”
“Noi siamo alternativi a M5S, se hanno i numeri governano, noi staremo all’opposizione”. Così il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato, a Porta a Porta, esclude un appoggio dem ad un esecutivo M5S.

23.47 – Proiezione seggi sugli exit poll Rai
Secondo Opinio Italia con questi risultati il centrodestra avrebbe tra 225 e 265 seggi, il centrosinistra tra 115 e 125, il M5s tra 195 e 235, Liberi e Uguali tra 12 e 20, altri partiti tra 4 e 8.

23.45 – Romani: “Centrodestra 277 seggi alla Camera, 148 al Senato”
“In base ai dati elaborati da uno studio di Forza Italia non ancora reso noto, alla coalizione di centrodestra toccherebbero 277 seggi alla Camera e 148 al Senato”. Lo ha detto il capogruppo di FI a Palazzo Madama Paolo Romani intervenendo a “Porta a Porta”.

23.38 – Le Pen esulta: “L’Ue passerà una brutta serata”
“L’Unione europea passerà una brutta serata…”. E’ il tweet sulle elezioni italiane della leader del Front National Marine Le Pen, che alle parole fa seguire un emoticon con un faccino che sorride.

23.37 – CasaPound: “Se sotto l’1% per noi sconfitta”
“Sotto 1% sarebbe una sconfitta, noi aspiriamo a superare lo sbarramento. Nell’ultimo mese siamo cresciuti tanto. Siamo stati determinati a non accogliere provocazioni”. Così il candidato premier per Casapound Simone Di Stefano commenta gli exit poll dalla sede del movimento di estrema destra al quartiere Esquilino a Roma.

23.36 – La polizia acquisirà video delle Iene sul voto all’estero
La Digos di Roma, d’intesa con la procura della Capitale acquisirà nelle prossime ore nella sede di Mediaset il filmato mandato in onda questa sera dalla trasmissione le Iene secondo le quali si sarebbero verificati una serie di brogli nel voto all’estero. L’acquisizione servirà a svolgere tutti gli accertamenti utili a verificare se si configurano ipotesi di reato.

23.29 – Airaudo (Leu): “Exit poll? Non ci prendono”
“Sarà una lunga notte per cuori forti. Lasciate perdere gli Exit poll: non ci prendono, e gli italiani spesso nascondono il loro voto”. Così sui social network Giorgio Airaudo, candidato al Senato per Leu a Torino. “Noi di Liberi e Uguali – aggiunge – ci saremo fino alla fine”.

23.26 – Poll Tecnè per Mediaset – Senato, M5s 63-73 seggi
Secondo l’intention poll realizzato da Tecnè per Mediaset, al Senato il Movimento 5 Stelle guadagna tra 63 e 73 seggi, mentre il Pd è tra 35 e 45. Forza Italia tra 26 e 36, stessi numeri per la Lega. A Liberi e Uguali andrebbero tra i 5 e gli 11 seggi. A FdI tra i 6 e i 12. A +Europa tra 2 e 8.

23.25 – Poll Tecnè per Mediaset – Camera, M5s 124-134 seggi
Secondo l’intention poll realizzato da Tecnè per Mediaset, al Movimento 5 Stelle vanno alla Camera tra i 124 e i 134 deputati; al Pd tra i 77 e gli 87; a Forza Italia tra i 56 e i 66 ed anche alla Lega tra 56 e 66. A Leu tra 14 e 20, a Fratelli d’Italia vanno tra i 19 e i 25 seggi, a +Europa tra i 9 e i 15. Altri tra 1 e 3.

23.24 – Bonafede (M5s): “Noi pilastro della legislatura”
“Chiaramente i primi dati dobbiamo prenderli con la giusta cautela ma se i risultati fossero confermati ci ritroveremmo di fronte ad un dato straordinario, anzi storico. C’è un elemento certo che emerge da questi dati, ovvero che il M5S sarà il pilastro della prossima legislatura”. Lo afferma Alfonso Bonafede, deputato uscente e candidato ministro alla Giustizia del M5S.

23.23 – Secondo exit poll Rai: Lega scavalca Fi
Secondo exit poll Opinio per la Rai. Alla Camera M5s 29,5-32,5, Pd 20-23, Lega 13-16, Fi 12,5-15,5, Fratelli d’Italia 3,5-5,5, Liberi e Uguali 3-5, PiùEuropa 2-4, Noi con l’Italia-Udc 0,5-2,5%, Civica popolare Lorenzin al 0-2%, Italia Europa Insieme al 0-2%, Svp al 0-1% altri al 2,5-4,5%.

Al Senato poche variazioni: il M5s è il primo partito con il 29-32%. Il Partito Democratico è al 20,5-23,5%, Fi al 13-16, la Lega al 13-16%, Fdi al 4-6%, Leu al 3-5%, +Europa Bonino al 2,5-4,5%, Noi con l’Italia-Udc 1-3%, Civica popolare Lorenzin al 0-2%, Italia Europa Insieme al 0-2%, Svp al 0-2% e altri al 0-2%.

23.15 – Exit poll Rai Regionali Lazio: Zingaretti 30-34, Parisi 26-30
Secondo il primo exit poll del Consorzio Opinio Italia per la Rai, alle regionali per la presidenza del Lazio Nicola Zingaretti (centrosinistra) è in testa con il 30-34%, mentre Stefano Parisi (centrodestra) è al 26-30%%. Roberta Lombardi (M5s) è al 25-29% e Sergio Pirozzi (lista civica) è al 2-4%.

23.12 – Exit poll Rai Regionali Lombardia: Fontana 38-42
Secondo il primo exit poll di Opinio Italia per la Rai sulle Regionali in Lombardia Attilio Fontana (centrodestra) è tra il 38 e il 42 per cento, davanti a Giorgio Gori (centrosinistra) tra il 31 e il 35. Poi i candidati del M5s Violi (17-21) e di Liberi e Uguali Rosati (2-4)

23.11 – Primo exit poll Sky: M5s 30, Pd 20,5, Lega 14,5, Fi 14
Primo exit poll di Quorum per SkyTg24: l’M5s è il primo partito al 30%, segue il Pd al 20,5%, poi Lega al 14,5% e Forza Italia a 14%.

23.10 – Instant poll Swg per La7: M5s 28,8-30,8, Pd 21-23, Fi davanti alla Lega
Secondo l’istant poll realizzato da SWG per La 7 al proporzionale per la Camera l’M5s è il primo partito al 28,8-30,8%. Il Pd è al 21-23%, Fi al 13,5-15,5%, Lega al 12,3-14,3, Leu al 5,2-6,2%, Fratelli d’Italia al 4,4-5,4%, Noi con l’Italia al 1,8-2,4%, +Europa al 2,8-3,4%, Civica Popolare 0,4%-1%, Insieme 0,5-1,1%.

23.09 – Romani (Fi): “Centrodestra comunque primo”
“C’è una sana competizione interna con Lega e Fi che competono per il primo posto. Io ho cautela sugli exit poll, la coalizione di centrodestra arriva comunque prima rispetti agli altri competitor”. Lo afferma Paolo Romani, capogruppo di Fi al Senato a Porta a Porta.

23.09 – Rosato (Pd): “Se resta così, passiamo all’opposizione”
“Gli exit poll si sono dimostrati nella storia molto elastici ma se questo è il risultato finale la cosa chiara per il Pd è un dato negativo, noi passeremmo all’opposizione”. Così il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato a Porta a Porta.

23.09 – Intention poll Mediaset Senato: M5s 28-32, Pd 18-22
Secondo l’intention poll realizzato da Tecnè per Mediaset, al proporzionale per il Senato l’M5s è il primo partito al 28-32%. Il Pd è al 18-22%, FI al 12-16%, Lega al 12-16%, Leu al 3-5%, Fratelli d’Italia al 4-6%, Noi con l’Italia al 1-3%, +Europa al 2-4% e altri al 7-9%.

23.08 – Intention poll Mediaset Camera: M5s 29-33, centrodestra 32,5-36,5
Secondo l’intention poll realizzato da Tecnè per Mediaset, alla Camera nel maggioritario il centrodestra è in testa con il 32,5-36,5%. Il M5S è al 29-33%, mentre la coalizione di centrosinistra è tra il 22,5 e il 26,5%. Leu è tra il 3 e il 5% e altri tra il 5 e il 7%.

23.03 – Primo exit poll Rai per la Camera
Secondo il primo exit poll del Consorzio Opinio Italia per la Rai, alla Camera la coalizione di centrodestra è avanti al 33-36%, l’M5s è il primo partito al 29,5-32,5% mentre la coalizione di centrosinistra è al 24,5-27,5% e Leu è al 3-5%.

23.01 – Primo exit poll Rai per il Senato 
Secondo il primo exit poll del consorzio Opinio-Italia per la Rai, M5s al Senato è il primo partito con il 29-32%. il Pd si attesta al 20,5-23,5%, Forza Italia e la Lega pari al 13-16%. Liberi e Uguali è al 3-5% mentre +Europa Bonino è al 2,5-4,5%. La coalizione di centrodestra è avanti al 33,5-36,5%, l’M5s è il primo partito al 29-32 % mentre la coalizione di centrosinistra è al 25-28% e Leu è al 3-5%

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