Tensione e spintoni tra agenti della sicurezza cinese e gli 007 statunitensi durante la visita di Donald Trump a Pechino. Oggetto del contendere? La valigetta nucleare che il presidente Usa porta sempre con sé. Si è sfiorato l’incidente diplomatico lo scorso 9 novembre a causa della rissa tra gli agenti del Secret Service al seguito di Trump e gli addetti alla sicurezza cinesi che presidiavano l’ingresso della Grande Sala del Popolo, dove l’inquilino della Casa Bianca ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping. Secondo quanto rivelato da Axios, ad oltre tre mesi dall’incontro, l’oggetto del contendere è stata la valigetta, conosciuta come “nuclear football”, che contiene gli strumenti necessari ad autorizzare un attacco nucleare.

L’addetto militare che porta con sé la valigetta e segue il presidente Usa continuamente, secondo la ricostruzione, viene bloccato all’ingresso della sala dagli addetti cinesi. Vista la situazione, un funzionario americano corre ad avvisare il capo dello staff della Casa Bianca, Jonh Kelly, che si trova poco distante. Kelly accorre ed ordina ai suoi uomini di procedere spediti senza curarsi delle rimostranze degli addetti alla sicurezza cinesi.

Sempre secondo la ricostruzione, è a questo punto che un agente cinese afferra Kelly per un braccio. Il capo staff lo scansa, ma il gesto è sufficiente a far scattare un agente dei servizi segreti, che mette al tappeto il collega cinese. Il tutto è durato pochi istanti ma ha rischiato di innescare un incidente diplomatico, messo poi a tacere dai rispettivi staff. Sempre Axios sostiene che i cinesi, che in seguito si sono scusati per il malinteso, non avrebbero avuto alcun contatto con la valigetta nucleare Usa.

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