Un uomo di 43 anni e la figlia di 11 hanno perso la vita sulle Alpi francesi, dopo che una valanga li ha travolti. I due stavano sciando nella zona del ghiacciaio di Pisaillas, in Francia, nella valle d’Isère, che era stato chiuso per il rischio valanghe. Le due vittime sono state trovate nel primo pomeriggio in una conca 2.930 metri. I pubblici ministeri della vicina Albertville hanno aperto una inchiesta. Sul versante francese dei Pirenei, poi, è morto un giovane sciatore di 19 anni dopo essere caduto mentre stava sciando con il padre nel dipartimento di Ariège, sui Monti d’Olmes.

Scampato pericolo, invece, in Alto Adige, nella zona di Racines, dove una valanga ha travolto un gruppo di venti scialpinisti austriaci di Schwarz, in Tirolo. Altri dieci sono stati investiti da una slavina nel cantone Vallese, in Svizzera. In entrambi i casi tutti sono stati estratti dalla neve e risultano solo feriti non in gravi condizioni.

In Alto Adige la massa di neve si è staccata intorno alle 11.30, quando il gruppo stava effettuando la discesa dal monte Fumaiolo, a oltre 2.300 metri di quota. La forza della neve ha portato via due di loro, tra cui una giovane di 25 anni, rimasta completamente coperta, che gli altri escursionisti hanno subito cercato, e un uomo di 30 anni, coperto in parte dalla neve. La donna ha riportato delle ferite ed è andata in ipotermia. Ferite lievi anche per l’uomo. Sul posto sono intervenuti il soccorso alpino e i carabinieri e la ferita è stata trasportata all’ospedale di Bressanone con l’elicottero Pelikan 1. Gli uomini del soccorso alpino, verificate le condizioni degli altri scialpinisti e dopo averli rassicurati, li hanno riaccompagnati a valle.

Sono due i feriti a causa dell’altra valanga, che si è staccata nel pomeriggio verso le 16, al Col de Fenestral in Svizzera, nel cantone Vallese, a circa 2.500 metri di quota. Anche in questo caso si trattava di un gruppo di scialpinisti, dieci, tutti salvi e portati a valle anche in questo caso con l’aiuto dei soccorsi. I feriti sono stati trasportati in ospedale.

In entrambe le località, quella italiana e quella svizzera, il pericolo di valanghe era stato segnalato come marcato (di grado 3 in una scala da 1 a 5). Il servizio meteorologico dell’Alto Adige aveva evidenziato come il problema restasse proprio ad alta quota e nell’area nord della provincia per i fragili accumuli da vento, quindi la necessità di particolare attenzione ed esperienza per il fuoripista. La polizia cantonale svizzera ha chiesto altrettanta prudenza, vista la serie di slavine fuori dalle piste messe in sicurezza.

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