Gli agenti di polizia hanno arrestato il presunto responsabile dell’aggressione al vicepreside della scuola media Murialdo di Foggia avvenuta all’interno dell’istituto scolastico il 10 febbraio scorso. Il vicepreside venne aggredito, riportando lesioni guaribili in 30 giorni, dal genitore di un alunno che il docente aveva rimproverato il giorno prima. L’uomo, con precedenti penali, di 38 anni, dovrà rispondere di violenza e minaccia a pubblico ufficiale e lesioni gravi.

All’uomo è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari e, inoltre, il questore di Foggia, Mario Della Cioppa, ha provveduto a firmare la proposta del Tribunale di Bari per l’applicazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, in considerazione – si legge in una nota stampa della Questura – della pericolosità sociale dell’uomo. L’aggressione sarebbe stata compiuta dal 38enne per un rimprovero che il vicepreside aveva fatto al figlio undicenne il giorno prima.  “Il vicepreside, nelle sue funzioni di vigilanza e sorveglianza degli alunni all’uscita di scuola, aveva rimproverato l’alunno – aveva fatto sapere l’istituto – perché spingeva e rischiava di far cadere le compagne in fila davanti a lui. Per tutelare l’incolumità degli altri ragazzi, l’alunno è stato preso per il braccio e allontanato dalla fila. Da qui la rabbia del genitore che, ascoltando soltanto la versione del proprio figlio, senza chiedere chiarimenti di alcun genere, si è scagliato brutalmente contro il professore”. L’uomo, il giorno successivo, è entrato nell’istituto scolastico e dopo aver cercato il docente, alla presenza di personale scolastico e di studenti, lo aveva aggredito con calci e pugni.

Lo sudente è già tornato a scuola e frequenta regolarmente le lezioni. La preside dell’istituto, Ida Lasalandra, ha anche assicurato che il ragazzo non subirà ripercussioni per quanto avvenuto. Sull’arresto la docente non ha voluto fare dichiarazioni. “Non mi posso esprimere – ha detto – Mi dispiace, ma ci sono delle indagini in corso e non posso fare nessuna dichiarazione”. Lo studente era presente all’aggressione e avrebbe tentato di fermare il padre. Al momento dell’aggressione, il ragazzino sarebbe scoppiato a piangere tentando, inutilmente, di bloccare il padre violento. In un passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato ai domiciliari l’uomo, il gip del Tribunale di Foggia scrive, tra l’altro: “Ci si chiede quale insegnamento il piccolo abbia ricevuto dal padre e quale trauma e senso di colpa si porterà”.

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