Cyril Ramaphosa è stato eletto nuovo presidente del Sudafrica dal Parlamento convocato a Johannesburg il giorno dopo le dimissioni del capo di Stato Jacob Zuma. Ramaphosa era l’unico candidato e non è stato quindi necessario un voto ma solo la proclamazione da parte della presidenza dell’Assemblea. La seduta si era aperta con canti festosi di molti deputati e l’annuncio dell’elezione è stata accolta con manifestazioni di giubilo. “Solo un candidato è stato presentato, ossia l’onorevole Matamela Cyril Ramaphosa”, ha dichiarato in apertura si seduta Mogoeng Mogoeng, il decano della Corte costituzionale e capo della magistratura sudafricana.

“Dichiaro l’onorevole Matamela Cyril Ramaphosa regolarmente eletto presidente della Repubblica del Sudafrica”, ha annunciato il magistrato. La seduta ha visto anche l’uscita dall’aula di deputati vestiti di rosso, quelli del partito d’opposizione Economic Freedom Fighters: attraverso il loro capogruppo Julius Malema, hanno lamentato che l’elezione di Ramaphosa sarebbe “illegittima” come, a loro avviso, l’intera assemblea.

“Cercherò di lavorare molto duramente per non deludere la gente del Sudafrica”, ha detto Ramaphosa nel suo discorso – sono qui quale risultato del sostegno che ho ricevuto dalla mia organizzazione, l’African national congress” (Anc), ha detto fra gli applausi riferendosi alla vicende politiche degli ultimi mesi che hanno portato alla caduta di Zuma: “Le questioni che hanno a che fare con la corruzione, le questioni di come possiamo raddrizzare le nostre imprese di proprietà statale e di come gestiamo la ‘presa dello Stato‘ sono nel nostro radar di azione”, ha dichiarato il neo-presidente, intendendo con “presa dello Stato” le indagini sui sospetti di traffico di influenze e appropriazione indebita di fondi pubblici da parte di persone vicine a Zuma. Il nuovo leader del Sudafrica ha annunciato di voler “lavorare con tutti i partiti politici cominciando con l’avere incontri con i leader” di tutte le formazioni.

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