“Un potenziale omicida in meno. Complimenti al gioielliere e al poliziotto eroe fuori servizio”. Non è un tweet di Matteo Salvinisulla vicenda del commerciante napoletano che ha ucciso a colpi di pistola un ladro sorpreso nel proprio negozio il leader della Lega si è limitato a ribadire che “la legittima difesa è sempre legittima”. A definire “una fortuna” l’esito dello scontro a fuoco e complimentarsi con i protagonisti è stato invece Emilio Di Marzio, candidato alla Camera per il Pd nel collegio di Napoli Sud. “Avrei preferito fosse arrestato”, ha precisato poco dopo sempre via Twitter l’avvocato Di Marzio, ex consigliere comunale, dall’anno scorso membro della segreteria regionale del Pd ed ex portavoce del governatore Vincenzo De Luca. “Ma poiché lo scontro a fuoco non è un giro di valzer almeno è stato reso inoffensivo. La sinistra è difendere i poveri cristi che faticano non i criminali che provano a ucciderli”. Il gioielliere, ora accusato di omicidio colposo, non è però stato aggredito: al momento del furto era in casa, sopra il negozio. Ha sentito dei rumori e a quel punto è sceso, armato, insieme a un amico.

“Quando vi dicevo che il Pd oramai parla come la destra, come in questi giorni per Macerata, non stavo esagerando”, ha commentato Arturo Scotto, candidato per Liberi e Uguali in Campania. “Stavo sottovalutando. Renzi dice che chi vota Leu aiuta Salvini, ma mi pare che gli argomenti che vengono usati da Di Marzio siano esattamente quelli di Salvini. Quando c’è il cedimento culturale, quando per vincere assomigli sempre di più all’avversario la gente poi vota sempre l’originale“.

“Non intendo alimentare – ha replicato Di Marzio – polemiche su un’errata interpretazione del mio post sui gravi fatti di Frattamaggiore. Ho inteso sottolineare che c’è ancora un criminale (uno in meno) non assicurato alla giustizia visto che uno dei tre è stato già arrestato e un altro ci ha rimesso la vita. Non era dunque per parte mia alcun giubilo in una vicenda comunque la si guardi dolorosa. Ribadisco però i complimenti al poliziotto e al commerciante, un concetto che rivendico“. E ancora: “Il gioielliere e un poliziotto eroe fuori servizio (che poteva farsi i fatti suoi) per non soccombere non hanno recitato Hermann Hesse ma impugnato delle armi. Gli andrebbe reso plauso pubblico (ed era quella la mia intenzione) per i rischi che hanno corso per non cedere alla violenza dei criminali”.

“Lo stato di diritto”, chiarisce a scanso di equivoci l’avvocato dem, “impone che la giustizia sia esercitata dall’amministrazione dello stato e che la sicurezza sia garantita dalle forze di polizia. Non sono per forme di pericolosa anarchia da far west“. Ma ci sono eccezioni, è l’opinione di Di Marzio: “Nei casi di improvvisa ed efferata aggressione come ieri, tre persone armate e mascherate, il cittadino inerme ha diritto di tutelarsi, anche reagendo se necessario. E in uno scontro a fuoco, non in una tenzone poetica, tra il cittadino che si difende e il criminale che offende, so bene da che parte stare. Dalla parte del cittadino. Sarebbe stato meglio che fossero stati arrestati tutti, senza spargimento di sangue ma chi provoca uno scontro a fuoco, come gli aggressori di ieri, mettono drammaticamente in conto l’attentato all’incolumità propria e altrui”.

Il candidato premier M5s Luigi Di Maio dal canto suo ha definito “assurdo che lo Stato costringa un esercente, un imprenditore a doversi difendere da solo nonostante quell’imprenditore paghi il 70% di tasse, la più alta tassazione di tutto il mondo industrializzato”. “Hanno messo in ginocchio la nostra polizia e adesso siamo alla guerra sociale, nella quale i cittadini si devono difendere da soli”, ha aggiunto.

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