Per Matteo Salvini qualcuno “a sinistra ha la coscienza sporca”, quella stessa parte politica i cui “omini”, secondo Gianni Alemanno, sono “troppo concentrati a fare gli antifascisti”. Idem Giorgia Meloni, per la quale “i vigliacchi nemici dell’Italia” vorrebbero “negare e nascondere questa tragedia”. Al “negazionismo” pensa anche Maurizio Gasparri approfittandone – come Renato Brunetta – per ribadire che la Giornata del Ricordo è stata istituita “su iniziativa del governo Berlusconi”. La commemorazione delle vittime italiane delle Foibe da parte della destra non dimentica la campagna elettorale quando manca meno di un mese al voto.

Mentre il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella aveva detto che “le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse” perché “fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo, dell’odio etnico, della violenza ideologica eretta a sistema”, a destra non solo ricordano ma attaccano.

Il segretario della Lega si chiede perché “questa tragedia non si studia sui banchi di scuola? Perché quasi tutte le tivù e i giornali non ne parlano? Forse perché qualcuno, a sinistra, ha la coscienza sporca? Mai più, nella nostra Terra, una tragedia così”. Facendo poi osservare un minuto di silenzio durante una tappa del suo tour elettorale, è tornato alla carica: “Ci sono italiani dimenticati dalla scuola, dall’università, dalle televisioni, dai partiti impegnati a fare marce antirazziste contro pericoli inesistenti”.

“Gli omini della sinistra sono troppo concentrati a fare gli antifascisti..io non dimentico”, scrive su Twitter il segretario del Movimento per la Sovranità Nazionale, Gianni Alemanno alimentando la polemica di questi giorni. Anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, affida un pensiero analogo su Facebook: “Oggi la Patria ricorda i suoi figli perseguitati dalla ferocia del maresciallo Tito, massacrati nelle foibe, vittime della pulizia etnica anti-italiana e costretti a scappare dalla loro terra. Oggi i patrioti combattono i vigliacchi nemici dell’Italia che vorrebbero negare e nascondere questa tragedia”. La foto postata per accompagnare il post però, invece delle Foibe, ritrae un plotone italiano che fucila 5 civili sloveni. Un errore già compiuto da Francesco Storace nel 2016.

Anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri non si limita al ricordo: “Sono passati 14 anni dall’istituzione, su iniziativa del governo Berlusconi, del Giorno del Ricordo per non dimenticare le atroci sofferenze patite dagli italiani gettati nelle foibe e quelle delle migliaia e migliaia di famiglie di nostri concittadini costretti a lasciare le loro terre. Il tempo non ha saputo rimarginare una ferita ancora aperta. Troppe disattenzioni, troppe dimenticanze e perfino intollerabili iniziative negazioniste o giustificazioniste“.

Un pensiero che ritorna, il negazionismo, nel ricordo degli esponenti di destra. Per Barbara Saltamartini della Lega, candidata a Guidonia, “per anni è calato il silenzio sull’eccidio delle Foibe e sull’esodo a cui furono costretti uomini e donne, giovani e anziani, che volevano restare italiani. Un crimine orribile compiuto dai comunisti di Tito e che ancora oggi si cerca di negare. Ma il negazionismo della solita sinistra non può cancellare una parte fondamentale della nostra storia”.

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