Continuo a parlarvi di Festival di poesia. Non soltanto perché è proprio grazie ai festival che la “poesia ad alta voce” ha potuto farsi conoscere e acquistare attenzione, ma perché i festival, quando sono buoni festival, sono dei laboratori di incontri, dei crocevia di esperienze, delle porte aperte all’inaudito e all’ancora sconosciuto, sia per i poeti che vi partecipano, che per il loro pubblico.

Inoltre, i festival hanno la capacità di essere quella che potremmo chiamare una sorta di “interfaccia friendly” per coloro che non hanno interesse specifico per la poesia, o sono spaventati da un approccio eccessivamente specialistico che li tagli fuori dal principio.

Non è vero che ascoltare la poesia dal vivo, dalla voce dell’autore, invogli o abitui a non leggerla più, anzi spesso è vero il contrario ed è questa probabilmente la ragione per la quale ai festival non si sottrae alcun poeta, neanche quelli per i quali la poesia vera sta in un libro e basta. Quello di cui vi parlo oggi, il festival romano Ritratti di Poesia, curato da Vincenzo Mascolo e Carla Caiafa, con Inventa Eventi e il sostegno della Fondazione Terzo Pilastro, è giunto ormai alla sua dodicesima edizione, acquisendo sempre più notorietà e credibilità.

Basato su una formula non stop, che prevede un’intera giornata tutta dedicata alla poesia, il prossimo 9 febbraio, Ritratti di poesia si segnala per la sua capacità di guardare ai versi in maniera “totale”. In questi anni le sue proposte hanno spaziato cercando di mostrare tutte le differenti “maniere” e i differenti media attraverso cui la poesia si realizza: da quella più tradizionale, che sta nei libri, alla poesia sonora o performativa, a quella che si mescola con le nuove tecnologie (da qualche anno il festival cura un concorso internazionale di poesia via Twitter), al poetry slam e a tutte quelle forme che permettono alla poesia di interagire con altre arti, dalla pittura, alla fotografia e alla musica.

Ma Ritratti, nonostante l’evento ufficiale sia limitato a una giornata, in realtà interagisce con la città per l’intero anno, grazie a una serie d’iniziative che portano autori e tematiche all’interno delle scuole, con laboratori e incontri che poi aprono, avendo per protagonisti gli studenti stessi, la programmazione della giornata clou.

Questa dell’attenzione alla scuola è un importante pregio di Ritratti (e di altri festival): una supplenza alla mancanza d’attenzione per la poesia viva che è una delle pecche più evidenti dell’insegnamento letterario del nostro sistema di istruzione, dalle elementari all’università. Il programma di quest’anno è, come al solito, ricchissimo di stimoli.

Molti autori ed autrici italiane passeranno sul palchetto del Tempio di Adriano, nel cuore di Roma: tra loro Maria Grazia Calandrone, Franco Buffoni, Franco Arminio, Mary Barbara Tolusso, Alessandro Canzian, Maddalena Lotter, Fabio Scotto, Laura Liberale, Gilda Policastro, Christian Sinicco, affiancati da una nutrita pattuglia di stranieri, come la polacca Ewa Lipska, gli statunitensi Frank Bidart e Ron Padgett, la gallese Gwineth Lewys, la siriana Hala Mohammad.

I premi della Fondazione Terzo Pilastro quest’anno saranno consegnati a Donatella Bisutti, alla portoghese Ana Luisa Amaral e, riconoscimento speciale, al grande Guido Ceronetti.

Non mancherà uno spazio riservato al rapporto (e alle polemiche) tra poesia e musica, tra poeti e cantautori: a discutere dell’opera di Bob Dylan saranno Roberto Polito e Damiano Abeni. A mettere tutti d’accordo, comunque, ci penserà certamente Claudio Monteverdi, la cui Lettera amorosa sarà interpretata da Sabina Meyer, accompagnata dalla tiorba di Simone Colavecchi. Il viaggio che Ritratti dedica alla poesia in rete quest’anno porta fino alle home page di Officinapoesia/Nuovi Argomenti, Poetarum Silva, Interno poesia e Poesia/RaiNews.

Infine come sempre il festival presenterà qualcuna delle nuove iniziative editoriali dedicate alla poesia. Aprirà la collana Lieto Colle/ Pordenonelegge, un’iniziativa parallela alla festa del libro del capoluogo friulano, introdotta da Gian Mario Villalta e Michelangelo Camelliti. A chiudere il festival sarà invece un evento che mi coinvolgerà personalmente, al fianco di Canio Loguercio, Targa Tenco 2017: la presentazione di Canzoniere, la nuova collana di poesia con musica (e Poetry Comix) che dirigo per Squi[libri] con Gabriele Frasca, Frank Nemola e Claudio Calia. Ad affiancarci un board internazionale composto di molti dei direttori dei maggiori festival al mondo, dalle Americhe al Giappone, dall’Europa al Medio Oriente.

Il primo libro e Cd, Santa Bronx, di Alberto Dubito e Disturbati dalla CUiete, con i disegni di Calia andrà in questi giorni in libreria e negli store digitali.

Di Alberto Dubito, ormai un autore di culto per le giovani generazioni che amano il rap e la poesia, vi ho già parlato. Della collana tornerò presto a farlo più diffusamente, ma chi verrà potrà conoscere in anteprima gli altri tre titoli che pubblicheremo quest’anno. Chi non verrà, invece, potrà essere comunque con noi: basterà navigare sul sito di Rai Letteratura dove è in programma la diretta web dell’intera manifestazione.

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