L’anagrafe antifascista di Sant’Anna di Stazzema? Matteo Salvini la mette sullo stesso piano di quella canina. “Cosa penso dell’anagrafe antifascista di Stazzema? Vabbè, l’anagrafe io la lascerei per l’anagrafe canina”, ha detto il segretario della Lega a Firenze, a margine di una iniziativa elettorale all’auditorium in via de’ Cerretani, parlando dell’iniziativa lanciata per festeggiare i 70 anni della Costituzione da Maurizio Verona, sindaco della cittadina toscana teatro dell’eccidio operato dai nazifascisti il 12 agosto 1944.

“Sono contro i regimi, sono pacifico, nonviolento. Rossi e neri hanno creato abbastanza disastri, sono stati condannati dalla storia”, ha tenuto a specificare il leader della seconda forza politica di una eventuale coalizione di centrodestra. “A me fanno ridere e sorridere – ha aggiunto Salvini – quelli che parlano di un pericolo di ritorno fascista. Non torneranno né il fascismo né il comunismo. Io voglio vivere in base alle regole: purtroppo in Italia c’è qualche fenomeno di sinistra che pensa che chiedere regole, limiti, rispetto, doveri oltre che diritti, sia fascista. Penso che sia semplicemente buon senso da padre di famiglia”.

Ai giornalisti che gli chiedevano se si definisse antifascista, oltre che anticomunista, il segretario della Lega ha risposto dicendo di essere “contro tutti i tipi di regimi, rossi, verdi, gialli, bianchi… io sono per la libertà di pensiero e di parola”.

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