“Hey, Mercedes”. E’ questa la parolina magica con cui accedere alla “rivoluzionaria”, come la chiamano i suoi creatori, Classe A. La nuova generazione della compatta di Stoccarda è stata presentata ad Amsterdam con oltre un anno di anticipo rispetto ai sette canonici di vita di un modello della Stella dal numero uno di Daimler in persona, Dieter Zetsche.

Perché, evidentemente, c’era fretta di dare avvio alla rivoluzione di cui sopra, che a ben vedere è squisitamente multimediale: la nuova Classe A porta infatti in dote l’MBUX (Mercedes-Benz User Experience), l’inedita interfaccia uomo-macchina destinata probabilmente a cambiare il modo di vivere l’abitacolo e i comandi di un’auto. Comandi che fisicamente spariscono quasi del tutto, sostituiti da volante multifunzione, touchpad e schermi tattili (di varia grandezza a seconda degli allestimenti, dai 7 ai 10″) che racchiudono ogni informazione.

E poi c’è la parolina magica di cui sopra: “hey, Mercedes”. Con questa si attivano i comandi vocali, capaci di riconoscere sia il linguaggio diretto che quello indiretto. Non farà differenza, dunque, dire “abbassa la temperatura” o “fa caldissimo”: in entrambi i casi il sistema, sottolineandolo con suadente voce femminile, comunicherà quanti gradi ci sono nell’abitacolo e provvederà ad aumentare la potenza del condizionatore. E questo è solo un piccolo esempio. Siete soliti chiamare vostra moglie o marito, o magari ascoltare una trasmissione radiofonica, a una certa ora? State certi che il sistema ve lo ricorderà.

Così come provvederà, tramite cloud ma anche offline (grazie al software interno) a trovare per voi una qualsiasi destinazione, dal ristorante particolare al centro massaggi più vicino. E traccerà il vostro profilo, per offrirvi sempre il “settaggio” ottimale della vettura in base alle vostre abitudini, così come potrà riproporre il vostro ufficio in macchina. E poi, il gancio con il futuro: quell’intelligenza artificiale capace di apprendere e adattare il veicolo al conducente, non il contrario. L’MBUX è un sistema sviluppato interamente da Mercedes tra Sindelfingen e la Silicon Valley e, seppur senza navigatore, sarà di serie fin dalla versione entry level, ovvero l’Executive.

Ma la nuova Classe A è anche una rivoluzione dal punto di vista estetico. Il primo modello, quello del 1997 (nel frattempo al mondo se ne sono vendute 3 milioni), nasceva come monovolume compatto premium. Nel 2012 la prima svolta: un’auto nata per stupire nel design e offrire un’esperienza sportiva. Oggi, invece, è tempo di maturità: estetica meno estrema, misure generose (4,40 metri, 10 cm in più della generazione attualmente in vendita), più spazio a bordo sia per passeggeri che bagagli, dotazioni e sistemi di assistenza alla guida che sarebbe lungo elencare tutti ma che sono mutuati dai segmenti superiori (leggi Classe S) e predispongono l’auto per una guida autonoma di livello II.

Al lancio commerciale, che nel nostro Paese avverrà nel mese di maggio, la Classe A potrà contare su quattro allestimenti (Executive, Business, Sport, Premium) e tre motorizzazioni, tra cui i nuovi turbo benzina 1.4 da 163 Cv (A200) e 2.0 da 224 Cv (A250) con cambio automatico 7G-DCT, a cui si affiancherà un rinnovato 1.5 da 116 Cv a gasolio (A180). Più avanti arriveranno anche motori più potenti e versioni con la trazione integrale. Il tutto, come detto, con prezzi che dalla filiale italiana Mercedes promettono in linea con quelli attuali.

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